Come mi aspettavo al mio risveglio non ho il biondo accanto, ma non ci faccio neanche troppo caso e mi alzo. Tra di noi le cose credo si siano chiarite, dato ciò che è successo ed ha fatto ieri sera, ma non voglio sapere se è così davvero, non voglio in alcun modo rovinare questa giornata. Purtroppo l'idea che mi viene in mente potrebbe farlo già dopo qualche minuto da quando l'oggi è iniziato, ma mi sento costretto a farlo.
A mamma Jeon
Andrò a Seoul per il fine settimana.
Sono al sicuro, non preoccupatevi per me.
Lunedì vengo a casa e parliamo.
Non chiamatemi.Dopo aver scritto questo spengo il telefono e vado al piano di sotto, dove il biondo è seduto sul divano a girare le chiavi dell'auto tra le dita, già pronto e preparato. Sapevo che il momento di discuterne direttamente con la corvina sarebbe arrivato prima o poi, e grazie a questa strana botta di coraggio, quel momento sarà proprio dopo questi tre giorni. «Hai per caso un istinto a farti uscire dal letto prima che io mi svegli?» gli tappo gli occhi da dietro con fare bambinesco, lo percepisco sorridere, e capisco si sia accorto di me quando lascia le chiavi accanto a lui e prende le mie mani tra le sue.
«Dobbiamo partire, Hoseok ci aspetta a casa mia» come già immaginavo ha la risposta pronta per tutto.
«Giusto» faccio il giro del divano. «Avrò l'onore di stare un intero weekend nella super mega villa di Kim Taehyung?» mi beffo di lui.
«No, solo a casa mia» scuote la testa ridacchiando, io gli faccio la linguaccia.
«Devo fare un inchino ai tuoi camerieri? Oppure addirittura non parlargli formalmente? Mh, magari vedrò sul momento» continuo a prenderlo in giro e lui cerca di ignorarmi, inevitabilmente ridendo.
-
Dopo circa un'ora di viaggio decido di prendermi completamente possesso della radio, addirittura educatamente chiedendo il permesso. Scorro qualche canale non trovando niente di interessante. Poi sento una canzone familiare e lascio il bottone per andare avanti. «Cristo se amo questa canzone!» inizio a canticchiarla forse troppo ad alta voce, ma come ho già capito, oggi mi sono svegliato più euforico del solito. Muovo anche le braccia, battendo il piede a ritmo di musica. Il testo della canzone è molto bello e quasi personale, anche se rimane comunque più che allegra. Cantare ormai è diventata un'abitudine, che capita soprattutto quando sono felice o estremamente ubriaco.
«Mi piace la tua voce» sussurra ad un certo punto ma io riesco comunque a sentirlo, facendomi piccolo sul sedile. Non è neanche la prima volta che me lo dice. «Perché ti sei fermato? Sei bravo, piccoletto» sento di star diventando rosso, quindi mi volto un attimo verso il finestrino, e tempo di farlo che al ragazzo di fianco a me squilla il telefono. Abbasso lo stereo, lasciandolo discutere in pace. Non vorrei farmi gli affari suoi, ma è inevitabile, conoscendomi. «Certo, non c'è problema» qualche secondo di silenzio. «Ma la sera andate via» passa uno sguardo veloce su di me, che abbastanza confuso ignoro. «Perfetto, a dopo» butta giù ed io muovo poco la testa a ritmo di musica per fingere di non aver ascoltato.
«Chi era?» chiedo senza neanche pensarci, maledicendomi per aver parlato.
«Hoseok, verrà a casa mia per il pomeriggio insieme a Jin» dice senza farsi problemi, ed io annuisco.
«E la festa?»
«Devo fare qualche chiamata, del resto ci sta pensando lui»
«Ed io in che modo posso esservi utile?»
«Decorerai la stanza e mi aiuterai a portare la torta, dato che Hoseok dovrà tenerlo impegnato tutto il giorno e non potrà aiutarci» annuisco di nuovo. «Ci saranno tante persone-»
STAI LEGGENDO
Nᴏɪ Sɪᴀᴍᴏ Aʀᴛᴇ | ᴋ.ᴛʜ ᴊ.ᴊᴋ
Fanfiction«Pronto?» Una voce calda e più bassa di quel che mi aspettassi, parla prima che io possa realizzare di aver accettato la chiamata e aver portato il telefono all'orecchio. «Signora Jeon. Vorrei chiederle se fosse possibile fare gli striscioni color o...