«Jungkook» si ferma pure lui, rimanendo con la mano sulla maniglia della porta. «Chi è quello?» Stringe la mano, rendendomi più confuso e nervoso di prima.
«Mia madre e Namjoon dove sono?» Gli domando furioso, ma la situazione sembra solo peggiorare.
«Rispondimi» mi fulmina con lo sguardo, quasi facendomi paura. «Jungkook» abbassa ancora di più il timbro della voce, risuonando come ancora più spaventoso.
«N-non è-» provo a rispondere, ma vengo fermato.
«Una sua vecchia conoscenza» il ragazzo di fianco a me pronuncia, prima che io possa continuare. Mi volto verso di lui, che adesso è di fianco a me. «Oh Sehun. E tu chi saresti?» Lo squadra, facendolo evidentemente arrabbiare. Non dice niente, continuano solo a guardarsi male.
«Io torno in hotel» si rivolge a me, ignorando il corvino. «A presto, Jungkook» fa un leggero inchino solo col capo, per poi fingere di sorridere al ragazzo e andarsene verso un'auto nera.
Io finalmente respiro. «Non ce n'era bisogno» lo rimprovero, e lui ammica come un sorriso.
«Prego»
Scuoto la testa.
«Jungkookie» spunta mia madre, seguita dal biondo. Entrambi lo guardando abbastanza male, così consiglio loro di andare via, dato che la serata ormai è finita.
«Allora ciao, Sehun. Grazie della sigaretta» alzo di poco la mano, in segno di saluto.
«Prego di averti salvato il di dietro, Jungkook» ridacchio, per poi andarmene definitivamente.
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Ho passato letteralmente tutto il giorno sotto le coperte, a sfogliare qualche manga e a giocare a qualche videogames. Non avevo sostanzialmente voglia di vedere ne sentire nessuno, solo starmene da solo tra le mie abitudini, che mi distraggono...almeno per un po'. Vorrei fare finta di niente, ma so che ciò che è successo è capitato realmente, e non riesco a far finta di niente. Non so cosa mi stia succedendo, e la cosa mi spaventa, non poco.
Il cellulare squilla, illuminandosi e accecandomi a dir poco. Strizzo gli occhi coprendoli col braccio, poi scorro sullo schermo e rispondo alla chiamata.
«Terra chiama Jungkook, sei vivo amico?» La voce del bianco mi risveglia, facendomi togliere le lenzuola da sopra il capo. Giusto, non ho neanche parlato con Yoongi oggi.
«Mhmh, ci sono» rispondo, con voce impastata.
«Tutto ok? Sembri stanco» mi struscio un occhio, riprendendomi.
«Ho solo dormito poco stanotte» rispondo abbastanza freddo. Ha già troppo per la testa, non posso fargli pensare anche a quello che sta succedendo a me.
Che poi che cazzo mi sta succedendo?
«Troppe pippe, piccolo minchione» ridacchia, facendomi roteare gli occhi. «Vivo o no, i miei domani ti vogliono a pranzo qua. Vieni, vero?»
Modestamente i signori Min mi adorano, fondamentalmente come mia madre adora Yoongi. Ma io so di avere un posto speciale nei loro cuori. Non abbiamo mai avuto conversazioni troppo profonde, dato che le volte che andavo in casa loro non erano presenti, per lavoro, però per quel che so sono simpatici. Impegnati, ma simpatici.
«Solo se tua madre fa il suo riso speciale»
«Ai suoi ordini, Mr stronzo» chiude la chiamata, lasciandomi un po' interdetto.
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«Buongiorno signori Min» entro in casa, togliendomi le scarpe. Yoongi mi ha aperto, e sta già andando in cucina.
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Nᴏɪ Sɪᴀᴍᴏ Aʀᴛᴇ | ᴋ.ᴛʜ ᴊ.ᴊᴋ
Fanfic«Pronto?» Una voce calda e più bassa di quel che mi aspettassi, parla prima che io possa realizzare di aver accettato la chiamata e aver portato il telefono all'orecchio. «Signora Jeon. Vorrei chiederle se fosse possibile fare gli striscioni color o...