«Kookie..» entra di soppiatto mia madre nella stanza. Le luci sono ancora spente e riesco a riconoscerla solo per la voce. Apro lentamente gli occhi, voltandomi dall'altra parte. Poi la luce viene accesa, accecandomi e costringendomi a svegliarmi definitivamente.
«Mamma...» sbiascico, assonnato. Usa sempre questo nomignolo quando vuole essere gentile, anche se io lo detesto abbastanza. Non penso smetterà mai, quindi ormai evito di riprenderla.
«Sei sveglio? C'è scuola, lo sai» non mi riprende per il disordine in camera, stranamente. Mi siedo e mi stropiccio gli occhi.
«Adesso arrivo, ci credi che mi hai chiamato due minuti prima che la sveglia suonasse?» mi schiarisco la voce, guardando lo schermo del telefono. Mia madre ridacchia, per poi continuare a parlare.
«Okay, ti aspetto di là» la sua voce è sottile, come se avesse paura di parlarmi. Accosta la porta uscendo, ma io la fermo.
«Mamma» la richiamo, e lei torna dentro. «Sono felice per te»
«Mh?» Corruga la fronte, confusa dalla mia uscita.
«Per la tua svolta lavorativa. Scusa se sembrava non fosse così, ma sono davvero contento. Dopo tutto quello che hai passato, te lo meriti» le sorrido, e vedo i suoi occhi inumidirsi.
«Abbiamo....passato, Kookie» sorride poco, ma il suo labbro inizia a tremare, quindi si volta. «D-dai, sbrigati» tira su col naso e chiude la porta. È proprio una bambina, ed io sono l'unico che può proteggerla.
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«Mmh» mi siedo a tavola leccandomi le labbra. C'è cibo in abbondanza, la giornata non poteva iniziare meglio. Mi sfrego le mani, alzando il capo, dato che una testona bionda è appena uscita dalla cucina, con tanto di ulteriore riso condito in mano.
«Nam, come mai qua?»
«Buongiorno anche a te Jungkookie» mi rivolge uno sguardo serio ma io, come ogni volta, ridacchio.
«Gli avevo chiesto di venire qua per discutere di lavoro, ma lui si è offerto di venire prima, ed addirittura mi ha aiutata a preparare la colazione, ringrazialo come si deve» spunta anche la donna, sedendosi vicino a me.
«Grazie Nam» metto in bocca un raviolo probabilmente troppo grande, che fa uscire la mia voce molto buffa.
«Tesoro, hai ancora mal di testa?» Mi domanda la mora, accarezzandomi i capelli. Spesso mi tratta come fossi ancora un bambino, ma la cosa non mi infastidisce quasi mai.
«No mamma, è passato tutto» le dico, anche se non pensavo sapesse che avevo mal di testa.
«Se tu e Yoongi farete di nuovo come domenica sera giuro che ti vieterò di andare a bere con lui. È già tanto se lo fai, con l'età che hai» mi sgrida, rimanendo calma, ed io quasi sputo tutto. Cosa sa di quella sera?
«C-cosa?» Tossicchio, guardandola. Giusto, non abbiamo ancora affrontato questo discorso.
«Pensi che quegli uomini dell'hotel non mi abbiano rimproverata? Davvero non ricordi niente? Vi hanno portati loro in camera» scuote la testa e Namjoon annuisce, dandole ragione.
«Oh...certo» sbatto più volte gli occhi. Quasi mi ero dimenticato che lei non sapesse niente, io e Yoongi le avevamo detto che saremmo andati a fare un giro, io già lo sapevo ma il bianco non pensava di ubriacarsi così tanto. Quindi Kim non ci ha portati dentro? Devo andare in fondo a questa storia, ma non adesso. «E comunque sai che sono più sviluppato dei miei coetanei, un po' di alcool non mi farà male» alzo le spalle, ed entrambi scuotono la testa.
«Ma come mai tutto questo cibo?» Chiedo spavaldo, notando la tavola completamente sommersa.
«Dobbiamo festeggiare o no?» Sorride mia madre, entusiasta.
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Nᴏɪ Sɪᴀᴍᴏ Aʀᴛᴇ | ᴋ.ᴛʜ ᴊ.ᴊᴋ
Fanfic«Pronto?» Una voce calda e più bassa di quel che mi aspettassi, parla prima che io possa realizzare di aver accettato la chiamata e aver portato il telefono all'orecchio. «Signora Jeon. Vorrei chiederle se fosse possibile fare gli striscioni color o...