«Jungkook!» mi sento richiamare mentre attraverso il corridoio, così mi volto. Un Jaehyun sorridente mi accoglie a braccia aperte, fiondandosi verso di me. Ha qualche ragazzo intorno, ma li abbandona per venire da me, sereno. «Finalmente sei tornato» mi abbraccia, io rimango fermo come uno stoccafisso. «Allora, come stai?»
«Tu....non dovresti essere tipo, arrabbiato?» mi faccio piccolo, guardandomi le mani appena si stacca. Mi guarda confuso e le sue fossette spariscono.
«E perché dovrei?»
«Insomma, ho chiesto il tuo aiuto e sono sparito nel nulla, ho pure saltato il mio primo allenamento vero e proprio» metto una mano dietro la nuca.
«Beh, per questo dovrai vedertela con l'allenatore» ridacchia. «E no, non sono un tipo che se la prende a male per queste cose, sei stato male o avrai avuto dei motivi del tutto tuoi» torna a sorridere, e lo faccio anche io.
«Grazie, ma sappi che non l'ho fatto perché non volevo vederti. Gradirei ancora...ecco, il tuo aiuto» guardo in basso, speranzoso. Mi duole ammetterlo, ma di baseball non ne ho mai capito niente, come degli sport in generale, quindi una mano teorica non mi farebbe troppo schifo.
Mi sento così in colpa per non averlo contattato. È stato il primo a fornirmi aiuto, sia per la storia di Eunwoo sia per la mia stupida stupidissima idea di entrare nella squadra. Sembra dire sul serio, pare non esserci rimasto male, ma i sensi di colpa a me rimangono. «Jungkookie» mi ammonisce con lo sguardo. «Percepisco da qua la tua coscienza chiedermi scusa. Ti giuro, è apposto!» mette un braccio attorno alle mie spalle. «Se proprio vuoi farti perdonare oggi vediamoci, così ti do una mano» mi propone ed io mi maledico.
«Domani? Oggi ho un impegno che proprio non posso rimandare» mi posiziono davanti a lui. Annusice soddisfatto ed io torno ad essere tranquillo. Sono tornato ieri sera e mi ero promesso che la prima cosa che avrei fatto sarebbe stata andare da Yoongi per spiegargli tutto, per dirgli che sono tornato e per chiedergli scusa di non averlo coinvolto per niente.
Soprattutto per aggiornarlo della situazione assurda che ho in casa, non immagino quale sarà la sua reazione. Non ho più visto nessuno ieri sera dopo che sono salito al piano di sopra, ho solo sentito la porta d'ingresso sbattere e dopo un messaggio di Namjoon, con cui mi avvisava che se n'era andato, in più il volto di quel mostro non era da nessuna parte stamattina, segno che è tornato in hotel. Tutta quella situazione mi confonde e mi schifa, ma non voglio pensarci adesso. Sono parecchio in ansia, ma lo sono di più per un'altra cosa.
Kim Taehyung.
Solo sapere che è nella mia scuola mi fa impazzire, non capisco ancora se in senso positivo o negativo. So che dovrà tenere un discorso tre volte a settimana fino alle vacanze di natale ad una delle prime, segno che almeno durante le lezioni potrò stare tranquillo senza la paura che lui possa distrarmi. Ovviamente non sarei sereno comunque, ma spero si sia capito cosa intendo. Non ci vediamo da ieri, eppure ho questo vuoto allo stomaco a non saperlo con me.
Al diavolo, non devo fare così.
Jaehyun continua a parlarmi mentre camminiamo per il corridoio, ma io ormai ho la testa altrove. A portarmela direttamente in un altro universo il biondo, che spunta da una delle porte a qualche metro da noi. Cazzo, è da infarto. Era nell'ufficio del preside, infatti quest'ultimo è con lui. Stava parlando fino ad un secondo fa, ma si ferma quando i nostri sguardi si incrociano. Fa per sorridere, ma ritira i muscoli appena vede che ho il moro di fianco, guardandolo in cagnesco. Continuiamo ad avanzare ed appena siamo abbastanza vicini gli faccio l'occhiolino e mi avvicino di più a Jaehyun, mettendogli una mano dietro la schiena. Poi ridacchio, vedendolo bruciare dentro. Sinceramente speravo ci vedesse insieme, non perché voglio sfruttare Jaehyun, ma perché è divertente vedere il biondo in quello stato. «Jungkookie, tutto ok?» il castano mi guarda preoccupato. «Sei diventato rosso, ti senti male?» Abbasso lo sguardo.
STAI LEGGENDO
Nᴏɪ Sɪᴀᴍᴏ Aʀᴛᴇ | ᴋ.ᴛʜ ᴊ.ᴊᴋ
Fanfiction«Pronto?» Una voce calda e più bassa di quel che mi aspettassi, parla prima che io possa realizzare di aver accettato la chiamata e aver portato il telefono all'orecchio. «Signora Jeon. Vorrei chiederle se fosse possibile fare gli striscioni color o...