«Perché dopo l'evento non andiamo a bere in centro, tutti insieme? Abbiamo circa la stessa età, vi andrebbe?» Il biondo parla calmo, guardandomi negli occhi. Io non li abbasso certamente, anzi, assottiglio lo sguardo ad ogni parola che pronuncia.
È serio? Pensa veramente che passerei ulteriore tempo in sua presenza se non costretto o sotto tortura?
«Assolutamente» inizio.
«Si»
«No»
Diciamo io e Yoongi contemporaneamente. Gli lancio con lo sguardo un intero temporale, fulmini, tuoni e saette, a cui lui risponde con un sorriso smonco.
Io lo ammazzo.
«Siamo impegnati stasera, mi dispiace» mento, soprattutto sull'ultima parte. «Vero Yoongi?» Gli tiro una gomitata, tanto che lui piega il dorso in avanti.
«Eddai Jungkook» pronuncia il mio nome, facendomi venire i brividi. Sarà paura? «Così avrete modo di visitare Seoul, e potremmo conoscerci meglio» la sua voce bassa mi trapana i timpani, facendomi venire voglia di andarmene, più di prima.
«Ma io col cazzo che voglio conosc!-» il bianco mi blocca, parlando al posto mio.
«Contate sulla nostra presenza, a dopo!» mi tappa la bocca e mi trascina via, per l'ennesima volta.
-
«Spero che quei tipi fuori abbiano una pistola perché la voglia di spararti alle palle è altissima!» Grido tutto d'un fiato, quasi tirando un pugno contro il muro del bagno in cui ci siamo rifugiati.
O per lo meno, ce l'ho sbattuto dentro, per evitare che qualcuno mi vedesse mentre lo faccio fuori.
«Quanto la fai lunga» rotea gli occhi, come annoiato. È appoggiato al muro, con uno stuzzicadenti tra i denti. «Neanche a me stanno simpatici, okay?»
«E allora perché cazzo hai accettato!» Alzo le braccia, rilasciandole sui fianchi. Potrei spaccare ogni cosa al momento, dallo specchio ad uno dei cessi, dalla porta che da sul salone ad uno delle stupide statue stoiche lì fuori, oltre che alla sua faccia.
«Ascoltami» mi prende per le spalle, avvicinandosi. «Stasera ce ne andremo, io probabilmente non metterò mai più piede a Seoul, abbiamo fino a mezzanotte per divertirci, e poi Taehyung-»
«Oh siete diventati pure confidenziali, che lo chiami per nome? Mi stai prendendo per il culo?» Scrollo le spalle, e lui ritrae le mani. «Non lo sopporto, e dopo quella telefonata pensi seriamente che mia madre mi ci faccia parlare? Non che io voglia, ovviamente. Mi sta sul cazzo, non so se l'ho già detto» puntualizzo. «Quindi non ho intenzione di passarci tutta una serata, proprio perché è l'ultima qua!» Mi sfogo, e lui sembra ascoltarmi, ma poi spara la minchiata di turno.
«Beh, non diciamoglielo»
«A chi?»
«A chi secondo te? A tua madre. Diciamole che andiamo a bere e basta, che alla fine è ciò che faremo, non per forza dobbiamo dirle che siamo in compagnia, no?» Spiega, ed io sbuffo.
«Già ieri sera abbiamo bevuto, e poi non è questo il punto, io non voglio andarci»
«Sai che poi non lo vedrai più, Kim»
«Meglio per me!»
«Jung-» il suono assordante di un microfono fa strizzare gli occhi ad entrambi, così da fermare Yoongi. Mi fa un cenno col capo ed usciamo, ritrovandoci davanti una scena a me non nuova.
Mr. stronzo è sul palchetto, sicuramente per fare la sua esibizione tanto importante. Tutte le persone invitate, tranne noi, sono sedute ai tavoli, con lo sguardo puntato verso di lui. Gli unici a guardare in un'altra direzione sono mia madre e Namjoon, voltati verso di noi. La prima ci invita a raggiungerli con la mano, e così facciamo.
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Nᴏɪ Sɪᴀᴍᴏ Aʀᴛᴇ | ᴋ.ᴛʜ ᴊ.ᴊᴋ
Fanfiction«Pronto?» Una voce calda e più bassa di quel che mi aspettassi, parla prima che io possa realizzare di aver accettato la chiamata e aver portato il telefono all'orecchio. «Signora Jeon. Vorrei chiederle se fosse possibile fare gli striscioni color o...