𝗽𝗼𝘃 𝗷𝘂𝗻𝗴𝗸𝗼𝗼𝗸
«Prendi del pollo se ti va, Yoongi» gli consiglia mia madre, indicando il tavolo.
«No, grazie. Magari dopo» sorride lui, con il piatto già stracolmo. Quasi mi mancava averlo qua a cena, senza il quasi. Con tutte le cose che sono successe purtroppo non c'è più stata occasione di mangiare insieme solo noi tre.
«Allora, cosa fai di bello in queste vacanze?» continua a domandargli, così finisce di ingoiare e risponde.
«Lo passo...con un amico» sghignazza, mettendo in bocca un altro boccone.
«Un amico, eh?» lo guarda di soppiatto, ed io ridacchio. Mia madre conosce il riferimento sessuale del bianco, dato che la cosa è sempre stata abbastanza pubblica, non ha mai cercato di nasconderla se non con i suoi genitori e in generale la sua famiglia.
«Il mio...fidanzato» potrei giurare di aver visto Min Yoongi arrossire. Poi si riprende. «E tu non guardarmi così, che ho il coraggio di lanciarti questo addosso» prende in mano il bicchiere, guardando me, che data la sua reazione rido.
«Con o senza vetro?»
«Con o senza acqua vorrai dire» i suoi occhi diventano due fessure, finché non scoppiamo a ridere entrambi.
«Fate i buoni, ragazzi» si unisce anche mia madre. «Sono felice per te Yoongi, ti meriti qualcuno che ti vuole bene e che ti metta quella testolina apposto» rido, meritandomi un calcio da sotto il tavolo. Me l'aspettavo.
«Voi so che tornate a Jeju, non è così?» domanda a tutti e due. Annuiamo, io freneticamente.
«Mi manca quel posto»
-
Esco dal bagno e corro a lavarmi le mani. I bagni della scuola non sono i più igienici del mondo e non vorrei rischiare di portarmi a casa chissà quale malattia.
Non sono mai stato un tipo attento a queste cose, magari con il passare del tempo sto arrugginendo
Mentre lo faccio, però, vengo colto di sorpresa e attaccato alla porta del cesso in cui ero letteralmente un minuto fa. Tengo gli occhi chiusi, ma so già di chi si tratta. «Non qua, stronzo»
Profuma di fragola.
Alzo le palpebre e lo ritrovo a qualche centimetro da me. Il cuore accelera, ma ovviamente non glielo voglio far capire.
«Mi chiami, mi chiedi di vederci il prima possibile e appena ti trovo mi fai questo?» fa il viso da cane bastonato. Mi libero dalla sua presa, appoggiandomi ad uno dei lavandini.
«Non qua, ti ho detto. Se continuiamo a vederci nei bagni prima o poi qualcuno se ne accorgerà. Vediamoci oggi, a casa tua» dico fermo, forse troppo.
«Ti stai autoinvitando?» gli si abbassa la voce, in modo estremamente...eccitante?
«Come se fosse la prima volta» lo schizzo con l'acqua che ho ancora sulle mani, e dopo essersi protetto mi sorride.
«No, non verrai a casa mia» corruccio la fronte. «Avevo in mente di portarti in un posto prima delle vacanze» mi prende un polso, ed inizia a giocare con le mie dita, incrociandole alle sue. Se solo sapesse cosa succede dentro di me quando lo fa. «Ma a quanto pare è preferibile anticipare» alza un sopracciglio, in cerca di una mia risposta positiva. Certo che lo voglio, soprattutto dopo quello che è successo. Non so minimamente che luogo intenda, ma staremo a vedere.
«E va bene» roteo gli occhi, per non dargli troppa soddisfazione. «Ma adesso lasciami, che dobbiamo entrambi tornare in classe» faccio per voltarmi, ma ancora con il braccio ancorato al suo, mi avvicina drasticamente.
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Nᴏɪ Sɪᴀᴍᴏ Aʀᴛᴇ | ᴋ.ᴛʜ ᴊ.ᴊᴋ
Fanfiction«Pronto?» Una voce calda e più bassa di quel che mi aspettassi, parla prima che io possa realizzare di aver accettato la chiamata e aver portato il telefono all'orecchio. «Signora Jeon. Vorrei chiederle se fosse possibile fare gli striscioni color o...