«Forse non sono la persona tanto orribile che credi io sia» mimo la sua voce, massaggiandomi le tempie. «È l'unica cosa che ricordo, il resto vuoto totale» mi alzo dalla sedia.
Siamo in camera mia a Busan. È circa metà pomeriggio, ed anche se siamo arrivati stamattina molto presto, io e Yoongi ci siamo riaddormentati ed abbiamo dormito fino a tardi. Il bianco è rimasto a casa mia, non volendo far alzare Jimin per aprirgli, dato che il coglione si è dimenticato di prendere le chiavi. Tornerà stasera, non prima di avermi aiutato a ricostruire la serata di ieri sera.
Non ho idea di come sia andata, ricordo solo di aver bevuto troppo velocemente, aumentando l'effetto degli alcolici, poi scene sfocate all'interno del bagno del locale.
E o mio dio come posso aver ballato in quel modo davanti a tutte quelle persone?
«Devo ancora capire perché ero nel bagno con lui....» inizio a camminare per la stanza, anche se il mal di testa mi colpisce ad ogni passo.
«Sei sicuro di non ricordare altro?» Mi domanda, lui ancora seduto sul letto.
«Ehm...no» strizzo gli occhi, alla ricerca di qualcosa. «Una cosa si» punto l'indice verso l'alto, per poi puntarlo verso di lui. «Perché dai per scontato che mi piacciano i ragazzi?»
«Sapevo che avrei dovuto starmene zitto» abbassa lo sguardo, maledicendosi. «Su via Jungkook, hai mai avuto una cotta per una ragazza? Penso tu non mi abbia mai accennato in vita tua di una persona con la vag-»
«Ho capito» lo fermo. «Ma questo non significa niente»
«Sicuro? Quindi mi stai dicendo che provi interesse nelle ragazze?» Alza le sopracciglia, ed io sospiro.
«Non lo so, va bene? Solo non dare scontato che io sia gay»
«Nessuno ha detto che devi esserlo, Jungkookie. Non per forza devi etichettarti» si alza in piedi, raggiungendomi. «Solo....parlamene se mai dovessi avere un dubbio, okay?» Mette una mano sulla mia spalla, ed io chiudo gli occhi. Non mi è mai interessato sapere il mio riferimento sessuale, in quanto non ho mai trovato interesse in una relazione sentimentale. Non che adesso io ne abbia, ma con quello che è successo a scuola sono...confuso.
«A proposito» prendo un gran respiro. «L'altro giorno, quando ti ho chiesto di fingere che io fossi a casa tua, ricordi?» Domando, e lui annuisce. «Ero in punizione, a scuola. Con me c'era questo ragazzo» diventa molto più interessato, e si mette comodo. «Si è avvicinato per baciarmi e l'ho respinto, tutto qua» guardo di lato, per non incrociare lo sguardo con il bianco, che mi osserva sorridente.
«Mi stai dicendo che lo hai rifiutato malissimo?» Annuisco lentamente, e lui si agita. «Oh si! Il mio amico ti ha catapultato in zona-amico....amico!» Esulta, scoppiando a ridere.
«Smettila, coglione» lo guardo serio, e lui si ricompone.
«Okay, okay, scusa. Non vedo dove sta il problema. A te piace questo tipo?»
«No, il fatto è questo. È che il pensiero di baciarlo non mi ha fatto schifo, solo che si trattava di lui e non provo minimo interesse nei suoi confronti. Non so come comportarmi, okay?» Mi agito pure io, improvvisamente. La situazione mi sta mettendo parecchio a disagio, in quanto mai abbiamo affrontato questo argomento, in quanto non l'ho mai affrontato con nessuno.
«Innanzitutto devi calmarti» ridacchia. «Se quel ragazzo non ti interessa perché dovresti cambiare atteggiamento? Ignoralo, se la cosa ti da fastidio. Semplice» spiega, ed io mi tranquillizzo, anche se un minimo. Non lo so, la situazione mi stessa così tanto da farmi salire la nausea. Dentro la realtà virtuale, i videogiochi e la fantascienza non c'è scritto come comportarsi in queste situazioni, quindi mi sento proprio fuori luogo.
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Nᴏɪ Sɪᴀᴍᴏ Aʀᴛᴇ | ᴋ.ᴛʜ ᴊ.ᴊᴋ
Fanfiction«Pronto?» Una voce calda e più bassa di quel che mi aspettassi, parla prima che io possa realizzare di aver accettato la chiamata e aver portato il telefono all'orecchio. «Signora Jeon. Vorrei chiederle se fosse possibile fare gli striscioni color o...