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Prima di uscire di casa Gabriel mi prende per un braccio e mi trascina fuori in piscina.
"Sei ancora arrabbiata?"
"No"
"Per favore non fare così. Sai cosa significherebbe per me stare una settimana così tanto lontano da te?"
"Ho detto che non sono arrabbiata"
"Allora perchè sta mattina mi sono svegliato da solo?"
"Perchè volevo lasciarti smaltire"
"Non ti credo"
"Vuoi continuare a litigare?"
"No, vieni qui"
Mi afferra per i fianchi trascinandomi in un bacio.
"Ok bravi, avete fatto pace, adesso andiamo?" ci intromette Jake.
"Si" gli sorride lui.
Salgo in macchina con Gabriel e Jake mentre Liam prende la sua, e ci dirigiamo verso la casa di Loris Johnson.

Sento di star per fare una grande cazzata.

Scendo dall'auto di mio fratello due isolati prima dalla nostra destinazione.
"Ti amo" mi sussurra Gabriel dopo avermi dato un bacio.
"Anche io"
Abbraccio mio fratello ed entro nella macchina di Liam.
"Dovremmo fare una storia per Instagram?" scherza mettendo in moto la macchina.
"Credi che funzionerà?"
"Si, deve funzionare"

Arriviamo di fronte la grande villa ed ad accoglierci c'è un signore sulla quarantina, vestito per bene.
Sapevano del nostro arrivo grazie ad una chiamata di Liam.
"E così tu sei la famosa Jessica Williams" dice un signore uscendo dal portone di casa.
"Esatto"
"Come faccio a credere che vogliate veramente incastrare Gabriel? Insomma, da quello che so voi due siete una grande coppia" chiede scendendo teatralmente gli scalini dell'entrata.
"Ha spifferato tutto ai miei" inizia Liam "e ha fatto fare il lavoro sporco a lei contro la sua volontà" continua ottenendo l'attenzione di Loris.
"Cosa intende per 'lavoro sporco'?" Chiede a me.
"Ho..."
Liam si accorge che sono in difficoltà, così finisce la frase per me.
"Ha ucciso degli uomini di Micael"
Abbiamo provato e riprovato quello che avremmo dovuto dire, ma in poco tempo, il volto dell'uomo che ero riuscita a 'dimenticare' torna a girarmi in testa.
"Mh. E ipoteticamente cosa avreste intenzione di fare?"
"Tu gli darai una grande consegna da fare. Lui andrà a quell'indirizzo, ma lì troverà solo parecchie pattuglie della polizia" Liam sorride, rendendo il tutto realistico.
"Ti ho sottovalutato ragazzo. Dai, entrate. Starete qui per un po' di giorni così saprò che non tramate alle mie spalle. Oh, i cellulari poggiateli anche li. Ve li ridarò una volta finito" fa un mezzo sorriso, dirigendosi verso la scala, seguita da noi.
Arriviamo ad un lungo corridoio.
"Le stanze sono tutte libere tranne le ultime tre a destra. Scegliete quale preferite" ci fa un'occhiolino e poi torna al piano di sotto.
"Beh, che dire" dice il mio amico "io prendo questa"
Lo seguo nella stanza.
È enorme.
Le pareti sono turchese, così come le lenzuola del letto matrimoniale e le tende. I mobili sono bianchi come l'arredamento del bagno.
"Wow" esco ed entro nella stanza subito dopo quella di Liam, e mi accorgo che è esattamente uguale.
"Almeno non litigheremo" sorride sbucandomi da dietro le spalle.
Abbiamo deciso che per sicurezza non avremmo mai dovuto parlare del piano, in nessun modo.
Ormai è tutto deciso, niente dovrebbe andare storto.
"Chi pensi che ci sia nelle stanze occupate?" gli chiedo.
"Non ne ho la minima idea. Claris è in vacanza a Barcellona" dice "ho visto una storia su Instagram, e poi non credo viva qui, mi sembra di aver capito che sta a casa della madre" aggiunge quando lo guardo storto.
Veniamo interrotti dallo stesso uomo che abbiamo visto appena siamo arrivati.
"Tra poco è pronto il pranzo. Il signor Johnson mi ha detto di darvi queste" dice porgendoci due carte di credito "per andare in città e comprare dei vestiti visto che probabilmente non avevate previsto di passare dei giorni qui. Vi darà i codici personalmente quando scenderete per mangiare"
"Oh, grazie" gli dice Liam prima di prendere le carte.
"Sono una brutta persona se penso di potermi abituare a questa vita?" ride.
"Allora siamo due brutte persone"

Quando arriva l'ora, scendiamo per pranzare.
Grande impresa.
"Dove cazzo è la sala da pranzo" quasi urla Liam quando passiamo per la sesta volta nello stesso punto.
"È un labirinto"
Dopo dieci minuti che passiamo a fare avanti e dietro, troviamo finalmente la stanza che stavamo cercando.
"Vi avevo chiesto di essere puntuali" ci ammonisce Loris.
"Poteva anche dirci dove andare" gli dice Liam di rimando, facendolo ridere.
"Avete ragione, avanti sedetevi"
Facciamo come dice.
Quando alzo lo sguardo, vedo che a tavola ci sono altre due persone.
Uno è un ragazzo che credo di aver già visto da qualche parte, ma non ricordo bene dove.
"Ah, ragazzi, loro sono i miei figli Alex"

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