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"Jessica devi venire a vedere!" urla Liam irrompendo nella mia stanza, svegliandomi.
"Sono le sette!"
"Dai non fare la pigra! Alzati"
"Va bene"
Non faccio in tempo a mettere entrambi i piedi per terra che mi afferra un braccio e inizia a correre.
"Potevi almeno lasciarmi cambiare"
"Non ti servirà"
Sto per ribattere finché non ci troviamo davanti una grande piscina.
"Piscina in casa? Il prossimo che dice che i soldi non fanno la felicità riceverà un pugno"
Ride.
"E se...per sbaglio, cadessimo in piscina per farci un bagno?" Alza un sopracciglio e mi sorride.
"Io inizierei a sbagliare"
Dico buttandomi in acqua.
"Oh, cavolo, sono caduta"  rido.
Lui mi raggiunge.
"Siamo propio dei pasticcioni"
Restiamo altri dieci minuti a sguazzare in acqua a ridere finché non veniamo interrotti.
"Vedo che adesso sapete orientarvi"
dice Loris entrando nella stanza.
"No noi...siamo caduti" mi lascio sfuggire sentendo Liam sghignazzare alle mie spalle.
"Potete stare quanto volete. Sono venuto a cercarvi per parlare del vostro piano"
"Va bene. Magari prima ci andiamo ad asciugare"
"Ok. Vi aspetto in salotto"
"Scendiamo appena fatto, sempre che riusciamo a trovarlo"
Loris esce dalla stanza e noi dalla piscina.
Prendiamo due asciugamani dall''armadietto al lato della stanza e dopo esserci asciugati un po', torniamo nelle notte stanze per farci una doccia.

"Ti ricordi tutto?" mi chiede mentre ci dirigiamo verso il salotto.
"Si, ma se dico qualche cavolata correggimi"

Riusciamo a trovare il salotto dove vediamo Loris su una poltrona rossa che ci fissa.
Ci indica il divano di fronte a lui e ci sediamo.
"Beh?" ci incita a parlare.
"Glielo abbiamo già detto-" inizia Liam, ma viene bloccato.
"Datemi del tu"
"Ok...te lo abbiamo già detto. Gli darai una consegna abbastanza costosa da fare al 'Serafin', il Motel poco lontano dalla spiaggia. Ci saranno delle pattuglie, degli agganci di mio padre, nascosti dietro il locale. Lui farà la consegna, ma quando uscirà dalla stanza troverà la polizia. Noi vogliamo assistere perciò saremo in macchina con un poliziotto. Se vuoi venire anche tu, possiamo prendere una macchina" conclude.
"E in tutto ciò io che ci guadagno" dice poggiando i gomiti sulle ginocchia, sporgendosi verso Liam.
"Potrà ricattarlo così da avere agganci in galera" dice lui sicuro.
"Si, si, va bene. Sei sveglio ragazzo, mi piaci"
"Grazie"
"Ne riparleremo per organizzare tutto nei minimi dettagli. Potete andare"
Lo salutiamo e torniamo al piano di sopra.
"Vengo in camera tua" dice, così due minuti dopo siamo sul mio letto a ridere.
"Sei stato formidabile. Non ti sei lasciato intimorire"
"In realtà stavo morendo dentro" ammette grattandosi la nuca.
"L'importante è che lui non se ne sia accorto"
"Cosa ti ha detto ieri sera T...Lou?"
"Sa che Loris non è il suo vero padre, e gli ho detto chi è la sua famiglia. Ha una loro foto e ha detto che vuole andarsene e che ci aiuterà"
Segue un momento di silenzio.
"Perché ti irriti alla vista di Alex?" gli chiedo.
"Perchè ti spoglia con gli occhi. Come fai a non vederlo. Quel tizio ti si fare-"
"Ok, ok" lo interrompo.
"Non voglio essere volgare, ma ho promesso ai ragazzi che ti avrei tenuta d'occhio, e sicuramente se lui ti mette le mani addosso, non ne uscirò vivo. Neanche lui"
Rido.
"Io non voglio avere quel tipo di rapporto con lui. Siamo in casa sua e frequentiamo lo stesso corso, è da maleducati evitarlo"
"Come è da maleducati il fatto che ci stia spiando"
Non capisco cosa dice finché non indica la porta socchiusa dalla quale spuntano i capelli biondi di Alex.
"Oh...io...non vi stavo spiando. Sono appena arrivato. Volevo chiedere a Jessica se potesse aiutarmi per un compito ma non volevo disturbarvi"
"Di che compito si tratta?"
"Il compito di letteratura inglese. Non riesco a capire alcune cose"
"Ok, devo venire in camera tua?"
"Si, grazie"
"Vengo anche io" si intromette Liam serrando la mascella.
"Nessun problema, venite"

La sua stanza è diversa dalla nostra, o almeno lo è a primo impatto.
In realtà è identica, ma da un'aria diversa perchè lui l'ha modificata nel suo stile.
Lo aiuto a capire ciò che non gli era chiaro. Nel frattempo Liam è stato seduto sul letto a guardare.
"Vado in bagno" dice.
"Ha qualche problema con me?" sussurra Alex una volta chiusa la porta.
"È solo iperprotettivo nei miei confronti" invento.
"Ti va di fare una passeggiata dopo?"
Vorrei dirgli di sì, ma una vocina nella mia testa mi dice di dar retta a Liam e non dargli troppa corda.
"Se non è un problema ovviamente. Insomma...ho pensato di no visto che sei qui per incastrare lui" continua, riferendosi a Gabriel.
"Smettila di flirtare con lei biondino" lo ammonisce Liam avvicinandosi a me.
"Non ci sto provando con lei"
"Sono maschio anche io, lo vedo cosa sta succedendo al tuo amichetto" ghigna per poi trascinarmi fuori dalla sua stanza.
"Liam!"
"Ti ho già detto che un 'grazie' non mi fa male"
"Lo hai trattato malissimo" gli dico mentre lui torna a stendersi sul mio letto.
"Si stava eccitando! Ti rendi conto? Solo guardandoti! Se non ci fossi stato il ti sarebbe saltato addosso"
"Avrei saputo cavarmela"
"Davvero?"
"Certo che si"
"Ok"
Viene verso di me, mi butta sul letto e mi blocca con il suo corpo.
"Dai avanti fammi vedere come te la saresti cavata"
Cerco in tutti i modi di togliermelo di dosso, ma nonostante lui non stia facendo niente, non ci riesco.
"Chi è che ha sempre ragione?" ride alzandosi.
"Io ovviamente"
"Non essere arrabbiata, può capitare"
"Sto per picchiarti"
"Sfogati"
Apre le braccia e mi guarda ridendo.
"Non voglio avere problemi con Alex, con Loris ma soprattutto con tuo fratello e l'altro"
Oltre che a non parlare del piano, abbiamo deciso di non parlare mai esplicitamente di Gabriel e di non fare il suo nome.
"Lo so, lo so. E ti ringrazio. Dirò a JD che sei una brava persona"
Il sorriso gli si allarga a sentire il nome del mio migliore amico.
"Perciò le cose sono serie tra voi due" cambio argomento vedendolo arrossire.
"Mi piace molto" ammette.
"Sono davvero contenta per voi. Tu ti meriti uno come lui così come lui merita uno come te. Ma tralasciando i drammi amorosi altrimenti rischio la depressione, perché non andiamo a fare un giro al parco? Ho davvero tanta voglia di gelato"
"Perché no?" sorride.
Prima di uscire busso alla camera di Theo e gli tendo la mano che lui stringe senza fare domande.
"Ti va un gelato?" gli chiede Liam.
"Si!"
Arriviamo al parco.
Non è ancora del tutto buio perciò il gelataio è ancora aperto.
"Che prendi?" chi chiedo abbassandomi alla sua altezza.
"Pistacchio e limone"
"Pistacchio e limone?" gli chiede Liam schifato.
"Ti farò cambiare idea"
Prese le nostre coppette torniamo verso la strada di casa.
"Fammi assaggiare questa schifezza"
"Ti piace?" gli domanda dopo averlo praticamente imboccato.
"Non ti dirò mai che hai ragione"
"È solo orgoglioso, gli piace" gli sussurro in un'orecchio facendolo ridere.

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