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Oggi sto un po' peggio di ieri.
Ieri l'ho presa un po' sul ridere, ma sta notte ci ho pensato su più e più volte.
Ha baciato Layla di fronte a me.
La stessa ragazza di cui mi diceva di non provare niente da anni.
E potrà anche essere così, ma lui  sapeva quello che pensavo su di lei, e l'ha usato contro di me.
È davvero uno stronzo.
La tristezza lascia lo spazio alla rabbia.
Se crede di poter giocare con me come e quando gli piace, non ha capito con chi è stato per tutto questo tempo.
Scendo al piano di sotto sbattendo i piedi tanta è la rabbia che provo per lui in questo momento.
E più penso a quella scena sul muretto, più aumenta.
Jake e Michelle sono in cucina che bisbigliano ma smettono subito appena mi vedono.
"Tranquilli, continuate a nascondermi tutto"
Prendo un pacco di cereali e vado in salotto.
Ce l'ho anche con loro.
Se mi dicessero quello che sta succedendo magari potrei comprendere la situazione e rimediare.
Invece no.
Devono sempre fare di testa loro, ma tanto quella che ci rimette sono sempre io.
A distrarmi dalla serie è una chiamata di Jordan.
"Dimmi"
"Sabato c'è una festa" dice euforico.
"E quindi..."
"La mia Jessica non si sarebbe mai tirata indietro! Sabato c'è una festa, punto e basta. Ti passo a prendere io alle otto"
Chiude la chiamata lasciandomi con il telefono sospeso all'orecchio.
Come se avessi avuto il tempo di ribattere.

È arrivato sabato.
I giorni precedenti sono stati l'uno peggio dell'altro, ma Jordan mi ha obbligata a venire.
Uso una quantità di trucco esagerato perchè ho constatato che non stiamo andando ad una festa in maschera.
Se lo fosse stata, la mia faccia avrebbe vinto.
Decido di indossare lo stesso vestito bianco che ho indossato il giorno del compleanno di mamma, mettendo però un paio di tacchi neri opachi e la borsa dello stesso colore.
Lascio i capelli sciolti e faccio appena in tempo a mettere il profumo perchè sento JD suonare il clacson sotto casa.
Faccio le scale velocemente evitando comunque di cadere e raggiungo il mio amico.
Appena salgo in macchina vedo Jake aprire il portone con sua figlia in braccio.
"Dove vai?" chiede.
"Ad una festa non so dove"
"A casa di Micael" si intromette Jordan.
"Va bene, forse dopo faccio un salto"
Chiude il portone e io lo sportello della macchina.
"Ciao anche a te"
"Io non volevo venire"
"Invece una festa è proprio quello che ti ci vuole"
"Per vedere gente che fa effusioni in pubblico? Non credo funzioni così"
"Vedi sempre il lato negativo. Prova a divertirti una volta"
"Io mi diverto sempre"
"Bene, allora fallo anche sta sera"
Alza il volume della radio al massimo per evitare di farmi ribattere e inizia a canticchiare la canzone che stanno trasmettendo.

La casa è più che affollata.
C'è più gente di quanta ne possa contenere.
C'è già gente ubriaca che si butta in piscina o che vomita in mezzo si cespugli.
Intravediamo Liam all'entrata e lo raggiungiamo.
"Cavolo sei stupenda" dice abbracciandomi.
"Entriamo, ho bisogno di qualcosa da bere"
Sul tavolo della cucina ci sono bottiglie di tutti i tipi.
Non me ne intendo di alcolici perciò prendo la prima bottiglia che trovo e verso un po' di liquido nel bicchiere.
Il sapore è davvero tanto amaro e sento la gola bruciare appena lo ingoio.
"Cos'è?" chiedo con una faccia schifata.
"Vodka"
"Fa davvero schifo"
Ma continuo a berla per ammazzare i pensieri.
Vediamo Jake raggiungerci.
"Sei già qui?"
"Si, Michelle si è svegliata"
"Non viene?"
"Sta con Victoria"
"E tu perchè non stai con lei?"
"Perchè volevo controllarti"
"So badare a me stessa"
"Si, certo. Quanti ne hai bevuti?" chiede indicando con un cenno il bicchiere che ho in mano.
"Due o tre"
"Si vede"
Dopo il quinto bicchierino sono ancora sobria ma sento la testa girare leggermente.
"Vado a prendere una boccata d'aria"
"Vengo con te" dice subito Jake.
Non lo contraddico, tanto sarebbe inutile.
"Tutto bene?" mi chiede.
"Si, perchè?"
"No dico, stai bene? Sei ancora sobria?"
"Più di quanto immagini"
Segue un momento di silenzio.
"Puoi tornare dentro se vuoi. Torno anche io tra un minuto"
"Va bene"
Nello stesso momento in cui raggiunge la porta, una macchina inchioda di fronte alla villa aprendo il finestrino, facendo girare tutti.
È lui.
"Sali in macchina!" ordina urlando.
Rimango a guardarlo sbigottita.
L'alcool inizia a farsi sentire nel momento sbagliato.
"Jessica cazzo sali!"
Mi riprendo appena sento uno sparo.
Aspettate, uno sparo?
Mi sporgo verso la strada e vedo che poco distante dalla casa c'è un sub nero dal quale finestrino sporge una mano con in mano una pistola.
Non riesco a vedere chi la tiene però.
Al secondo sparo decido di ascoltare Gabriel salendo in macchina.
Chiuso lo sportello segue un terzo sparo e un urlo di dolore.
Mi giro e cerco di individuare da dove venisse l'urlo, e perdo un battito appena vedo Jake accasciato atterra.
Faccio per scendere ma Gabriel blocca le portiere e parte a tutta velocità portandosi il telefono all'orecchio.
"Ma che fai! Fermati subito! Non puoi lasciarlo così! Gabriel!"
Ma è inutile, continua ad ignorarmi mentre guarda la strada.
"Esci subito fuori. Hanno preso Jake" dice soltanto prima di chiudere la chiamata.
"Ma che ti prende? Giuro non ti capisco. È il tuo migliore amico!"
"Lo so benissimo chi è! Ma con Loris Johnson armato alle calcagna, al momento, penso a salvare la tua vita!"
"E da quando ti interessa la mia vita?"
"Da sempre! Non ha mai smesso di essere importante per me!"
"E allora perchè fai di tutto per farmi stare male?!"
"Per cercare di farti stare lontana da questo!"
Stiamo urlando entrambi e io non ho intenzione di smettere tanto è l'alcool che ho in corpo.
Non bevo mai, e forse bere cinque bicchierini velocemente non è stata una buona idea.
"Posso spiegarti"
"Avanti spiega, sono davvero curiosa sta volta"
Sbuffa.
"Alla festa ho ricevuto una chiamata da un mio conoscente che mi avvisava dell'uscita di Loris dalla prigione. Mi sono agitato e ho agito d'impulso. Appena ho visto Layla ho pensato che se tu mi avessi odiato, ti avrebbero lasciata in pace"
Non parlo, se gli rispondessi adesso, userei solo insulti.

Dopo venti minuti di silenzio decide di rompere il silenzio.
"Scusami"
"Oh non devi scusarti. E poi per cosa? Per avermi lasciata nel modo più brutto possibile? Di nuovo? Tranquillo. Direi di esserci abituata ormai" rispondo acida.
"Non fare così. Ho dovuto farlo. Volevo evitare tutto questo, invece ho fallito, di nuovo"
"Vuoi capire o no che spezzarmi il cuore ogni volta non ti aiuterà a risolvere i tuoi problemi? Eh? Credi che se mi lasci loro penseranno che tu non ci tenga più a me e che non possano più usarmi come tuo punto debole? Beh spoiler: non è così. Saranno a conoscenza di questo tira e molla, e Gabriel, due più due fa quattro. Se hanno un briciolo di cervello possono arrivarci."
"Mi dispiace tanto ok? Più di quanto immagini. Non so più gestire questa situazione. A dir la verità non ho mai saputo farlo. Adesso temo il peggio per Jake e per tutti quelli che mi girano intorno"
Jake.
"Credi che ce la farà?" abbasso lo sguardo.
"Sono sicuro che ce la farà. Ehi, guardami" fa alzandomi la testa "le emozioni negative portano male" sorride debolmente.
Cazzo se mi era mancato.
"Andiamo ancora un po' più avanti e ci fermiamo" dice stringendomi la mano.
È bastato solo un suo tocco per farmici ricascare.
Non so se sia l'alcool o il suo profumo a farmi questo effetto, ma comunque, non penso sia una cosa buona.

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