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È il giorno della gara e Sebastian sarà qui tra meno di un'ora, ma, anche se a conoscenza del ritardo, non riesco a distogliere lo sguardo dal mio riflesso allo specchio.
Siamo tutte a conoscenza dei miracoli del trucco, beh, a me non farebbero nessun effetto.

Sono appena uscita dalla doccia e l'asciugamano che ho arrotolato in testa per evitare di bagnare la
T-shirt sembra voler fare tutto tranne che il suo lavoro.

Non so bene come funzionino i coma, ma ragionandoci su, credo sia quasi impossibile che io abbia ripreso a camminare subito senza aiuto di fisioterapia dopo aver dormito per due anni.

Ho sempre pensato che non assumendo la stessa quantità di cibo abituale, la gente dimagrisse e non poco, sopratutto in due anni, ma io sono sempre la stessa.

Ho ancora difficoltà a fare movimenti bruschi, tanto che ci impiego parecchio più del solito per farmi la doccia, soprattutto per lavare i capelli.

Senza spostare gli occhi dallo specchio alzo lentamente la maglia fino ad avere la grande benda totalmente esposta.

Ci penso su per qualche secondo, poi mi faccio coraggio e la strappo via, rivelando due piccoli buchi nel mio stomaco.

Ancora non riesco a realizzare di essermeli procurati con un incidente d'auto per due motivi: il primo è che non trovo fisicamente possibile che due oggetti mi si siano conficcati nello stomaco mentre guidavo. Che oggetti poi?; secondo, e più importante, non ricordo assolutamente di aver preso la patente e non so nemmeno dove sia in realtà.

Mamma e papà continuano a dire che la macchina è esplosa subito dopo che sono scesa e che sia andata distrutta, ma allo stesso tempo non vogliono prendere un'altra copia perchè non si fideranno più a lasciarmi guidare.

"Jessica!" mi chiama Jake bussando insistentemente alla porta.
"Dimmi!"
"C'è il tuo amico pesce qui! Sei pronta?"
"No"
"Come no?"
"Intrattienilo, arrivo"

Ho letteralmente perso la cognizione del tempo, ora sono in panico.

Strizzo per bene i capelli nella speranza che con i quasi 37 gradi all'esterno si asciughino mentre trovo qualcosa da mettermi.

Cos'è che si mette di solito ad una gara di nuoto?

Opto di indossare un semplice jeans e una canotta bianca da abbinare a delle sneaker bianche.
Lego i capelli nello chignon venuto meglio mia vita così da far sembrare i capelli meno bagnati, credo, e cerco di sistemare un po' la faccia per quanto i miracoli e il tempo mi permettano.

Afferro velocemente il telefono e dopo svariate spruzzate di profumo, scendo al piano di sotto.
"Ciao Seba, scusami tanto il ritardo" gli dico appena entrata in macchina.
"Tranquilla. È ancora presto. Ti avrei portata a prendere un gelato ma ormai non facciamo in tempo"
Mi sento tremendamente in colpa.
"Perché non farlo dopo la gara?" tento di rimediare con un sorriso.
"Solo se verrai a cena con me"
"Farò questo sforzo" gli sorrido poggiandomi allo schienale del sedile.

"Se non vuoi stare sola li ci sono i miei genitori e mia sorella" dice indicando un punto degli spalti dove vi sono due donne e un uomo che ci guardano sorridenti "oppure li c'è la mia migliore amica. Te la presento se non ti imbarazza"
"Con piacere"
Arriviamo accanto a Lexie, la sua migliore amica.
È davvero alta in confronto a me e il suo fisico slanciato le dona un'aria da dea.
"Felice di conoscerti" mi dice porgendomi la mano con un sorriso che ricambio immediatamente.
Sembra simpatica.
Spero non sia solo una mia impressione.
Fortunatamente non lo è.

Parliamo per tutto il tempo che abbiamo dovuto aspettare per i ragazzi e scopro che sono amici da parecchio tempo ma che lei non riesce a vederlo come qualcosa in più di migliore amico.

Almeno non è una pazza sociopatica che mi avrebbe ammazzata.

Ci giriamo nel momento in cui sei ragazzi in costume si posizionano sui trampolini.
Poi partono contemporaneamente.
Intravedo Sebastian nella sua corsia che al momento è in terza posizione.
Al momento della seconda vasca riesce a passare in seconda posizione ma non ad arrivare in prima.
"Non è mai riuscito a batterlo" mi dice Lexie quando lo vede togliersi la cuffia e gli occhialini con fare nervoso.
"Gareggiano sempre insieme?"
"No, ma vince tutte le gare in cui lui non partecipa"
"Non è che faccia uso di..."
"Si, lo abbiamo visto una volta, ma non possiamo provarlo"mi blocca.

Vedo Sebastian guardare i suoi genitori e accennare loro un sorriso prima di uscire dalla vasca e raggiungere gli spogliatoi.

"Ehi" ci saluta appena ci raggiunge nel luogo in cui lo stavamo aspettando.
"Bravo figliolo, la prossima volta ce la farai" lo tranquillizza suo padre dandogli un abbraccio seguito poi dalla madre.

Nel tempo che abbiamo speso aspettandolo ci siamo presentati e alla fine mi hanno anche invitata a cena, ma ho dovuto rifiutare.
Sta succedendo tutto troppo in fretta.
"Va bene, noi andiamo. Jessica è stato un piacere conoscerti, spero di rivederti" dice sua madre salutandomi.
Lexie va con loro dopo aver lanciato uno sguardo sospetto a Sebastian.

"Allora? Dove mi porti?" gli chiedo mentre ci indirizziamo verso la macchina.
"Pizza o hamburger?"
"Decisamente pizza"
"Speravo lo dicessi" dice sorridendo aprendomi la portiera.
"Hai seguito me o ti sei imbambolata a guardare ventenni in costume?" chiede ridendo appena mette in moto.
"La tentazione era alta. Lexie mi ha detto del ragazzo che ha vinto"
"Trenton? Si, lo detesto. Se solo potessi provare quello che fa"
"Non ci sono telecamere nello spogliatoio?"
"No, per privacy" dice mimando le virgolette in aria.
"Avrai la tua vittoria. Prima o poi cose del genere vengono sempre allo scoperto"
"Lo spero vivamente"

Ferma l'auto in una pizzeria accanto alla riva del mare.
"Uhh, romantico" lo canzono guardandolo  con un sorriso al che mi da uno spintone scherzoso.

A fine serata scopro che abbiamo tante cose in comune tranne l'amore verso i cavalli, li odia.
"Ti dico che sono rimasto traumatizzato dopo che un pony mi ha fatto la cacca sulla scarpa"
"Per un po' di cacca?"
"Era tutto tranne che poca" dice facendomi ridere, parecchio.

"Si è fatto tardi, non vorrei che tuo padre mi dasse una padellata in testa per averti tenuta fuori troppo tempo"
"Credi che si limiterebbe ad una padellata?"
"Ci spero"
Decide di offrirmi la cena e durante il tragitto in macchina non fa altro che ridere per la storia del cavallo trascinando me con lui.
"Sono stata bene, davvero" gli dico appena si ferma di fronte al cancello di casa.
"Anche io, abbiamo ancora un gelato in sospeso"
"Quando vuoi. Hai il mio numero?"
"Non esattamente"
Estraggo dalla borsa una penna e gli faccio segno di porgermi il braccio, cosa che fa senza problemi.
Dopo avergli scritto il mio numero lo saluto e scendo dalla macchina nascondendo più a me che a lui un sorriso.

Devo dimenticare, andare avanti.

Ehiiii
spero stiate bene.

Non è stato uno dei periodi più produttivi e mi dispiace, ma sono decisa ad aggiornare due/tre volte a settimana.
Se così non fosse datemi uno schiaffo come promemoria.

Forse le cose tra Jessica e Sebastian possono funzionare, ma non è ancora detta l'ultima.
Che ne dite?

Buon proseguimento 💞

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