•13•

543 13 2
                                    

Mi ci vuole un po' per realizzare che sono sola nel letto.
Dalla finestra entra la luce e la sveglia indica le dieci e mezza.
Un altro giorno di scuola andato.
Inizio seriamente a pensare il peggio per Gabriel, ma subito dopo entra in camera con un vassoio in mano e un sorriso stampato in faccia.
"Buongiorno chica" fa, poggiando il tutto sul letto, lasciandomi un bacio sulla guancia.
"Mi hai fatto preoccupare"
"Adesso sai tutto, non devi preoccuparti di niente" mi sorride dolce.
"Che ti prende Gabriel? È un altro dei tuoi giorni iper felici?"
"Già"
"Dovuto a cosa questa volta?"
"Oggi avevo il recupero di storia" fa ridendo.

L'anno scorso la sua professoressa lo aveva fatto arrabbiare, non ricordo il motivo, così lui, Jake complice, le ha bucato le gomme della macchina, e lei, sapendo che era stato lui, gli ha dato la materia a fine anno.
La sta recuperando adesso per problemi di organizzazione da parte della scuola.

"Sai che sei ancora in tempo vero?" gli dico indicando la sveglia, dato che il recupero solitamente si fa dopo la fine delle lezioni.
"No, dovevo andare sta mattina alle sette e mezza, altro motivo per non andarci"
"Gabriel!"
"Che c'è?" ghigna.
"Sei un caso perso"
"Hai qualcosa da fare dopo?"
"Vorrei andare da JD, non lo vedo da un po'"
"Preferisci lui a me?" dice, disegnando con l'indice una lacrima sulla guancia destra.
"Devo parlargli, altrimenti mi odierà per tutta la vita per non avergli detto di te"
"Se ne farà una ragione. Non è meglio questo?" dice poggiando dolcemente le sue labbra sulle mie.
"È il mio migliore amico. Ci vedremo dopo. Vieni da me?"
"Va bene, mi arrendo" fa buttandosi sul letto.
Sul vassoio, ovviamente.
Lancia un urlo appena il liquido fumante che c'era nella tazza entra a contatto con la sua pelle, alzandosi di scatto mentre io non la smetto di ridere.
Poco dopo si aggiunge anche lui.
Lara spalanca la porta di scatto con una faccia pietrificata, ma quando ci vede ridere si rilassa.
Ma dura poco, perchè nello stesso momento in cui abbassa lo sguardo, vede tutto il caffè per terra e sul letto. Poi guarda Gabriel, sporco anche lui.
"Quello è il caffè che hai fatto bruciare per tre volte?" gli chiede mentre lui annuisce con un sorriso.
"Jessica, puoi per favore portarlo fuori di qui?"
"Subito!"
Appena Lara chiude la porta, scoppia a ridere di nuovo.
Più della metà della felpa che indossa è ricoperta da caffè, così come i jeans.
Meglio non dire come è ridotta la coperta del letto.
"Vai a farti una doccia" gli dico mettendomi in piedi.
"Tu non vieni con me?"
"No"
Lo trascino verso il bagno e una volta chiusa la porta mi cambio.
Visto che non esce ancora, tolgo le lenzuola sporche dal letto e le metto in un angolo.
Non trovo altro con cui pulire per terra così scendo per chiedere a Lara.
Non ho il tempo di aprire la porta che la mano di Gabriel blocca la mia.
"Dove vai?"
"Stavo andando a chiedere a tua madre di darmi qualcosa con cui pulire il casino che hai fatto. Tutto bene?"
"Si" molla la presa dalla mia mano e riesco ad andare di sotto.
Saluto Jim che sta uscendo dal portone e trovo Lara.
"Resti qui a pranzo?" mi chiede subito.
"Ehm...non so se Gabriel ha altri progetti. Vado a chiederglielo"
"Dov'è?"
"In doccia. Hai un mocio per pulire il caffè?"
"Tranquilla, ci penso io"
"Fa niente, tanto devo aspettare"
"Come vuoi, è dentro lo stanzino. La porta sulla sinistra"
"Ok"
Preso anche un secchio, torno di sopra.
"Cosa stai facendo?" gli chiedo ridendo mentre lo vedo fare a botte con delle lenzuola pulite.
"Stavo cercando di rifare il letto"
"Aspetta, ti aiuto"
Dopo aver levato la macchia di caffè, riusciamo a risistemare il suo letto.
"Non devi buttartici sopra!"
"Perché no?"
"Perché...lasciamo stare. Tua madre mi ha chiesto cosa facciamo per pranzo"
"Pensavo di portarti in un posticino"
"Immaginavo"
"Uh è già tardi. Dobbiamo andare, ci vuole un po' per arrivare"
"Dove andiamo?" gli chiedo mentre scendiamo le scale.
"Non te lo dico. Mamma!"
"Si?"
"Noi usciamo, torno sta sera, o domani mattina"
"Va bene"
"Povera donna" gli sussurro una volta salita sulla sua moto.

Dopo una mezz'oretta arriviamo davanti ad un ristorante di cui ho sentito parlare qualche volta a scuola oppure nelle storie di Instagram.
Appena entriamo una ragazza bionda, apparentemente interessata al mio ragazzo, ci porta verso un tavolo.
Nel locale domina il colore oro, dalla vernice delle pareti, ai tovaglioli.
Devo dire che è davvero bello.
"Sai già cosa prendere?" mi chiede Gabriel riportandomi alla realtà.
"Ehm...no. Tu?"
"Ho sentito dire che fanno degli ottimi spaghetti con le vongole, sfatiamo il mito"
"Ti seguo"
La biondina torna e dopo aver preso gli ordini, torna in cucina probabilmente con una paralisi facciale dato che il sorriso non le muore sulle labbra quando torna con i nostri piatti, forse troppo velocemente.
"Una stella per il servizio rapido" sbotto facendo ridere Gabriel.
"Gelosa?"
"Di chi? Di lei? Pff"
"Farò finta di crederti"

Mi sfugge un 'wow' appena finisco di mangiare gli spaghetti più buoni della mia vita.
"Ho ancora fame" dice invece lui, attirando l'attenzione della bionda che non ha smesso neanche per un secondo di fissarlo.
"Serve altro?" chiede civettuola.
Lui le dice ciò che vuole e se ne va.
"Fai proprio schifo"
"So che ne vorrai uno anche tu"
"No"
"Vedremo"
La frittura di pesce che ha ordinato sembra davvero invitante, tanto che non riesco a smettere di guardarla.
Adesso capisco come si sente la ragazza.
Allungo la mano verso il piatto per prenderne un po' appena vedo che Gabriel è distratto ma mi vede e mi minaccia con la forchetta.
Oltre che ad invitante, si rivela anche squisita.
Le recensioni di questo locale non mentono.
Una volta sazio, ci alziamo per andare a pagare.
La bionda e un'altra ragazza sembrano fare a botte per decidere chi mandare alla cassa, ma alla fine vince l'altra ragazza, più civettuola della bionda.
La guardo male tutto il tempo che impiega per fare lo scontrino sul quale scrive il suo numero per giunta e finalmente, dopo dieci minuti, riusciamo a uscire.
Strappo subito lo scontrino dalle mani di Gabriel e lo butto nel primo cestino che mi passa davanti mentre lui mi guarda di sottecchi e ghigna.
"Ti porto da Jordan?" mi chiede una volta salita sulla moto.
"Si, grazie"

Busso alla porta del mio migliore amico mentre Gabriel mi guarda con i gomiti appoggiati sul manubrio della sua moto.
"Perché non te ne vai?"
"Se non è in casa che fai? Non lo hai neanche chiamato"
Annuisco impercettibilmente per non dargli ragione, e se ne accorge perché lo sento sghignazzare.
Sto per arrendermi quando apre la porta.
"Jessica! Puoi anche avvertire ogni tanto"
"Sorpresa" dico muovendo le mani.
"Dai entra" fa spostandosi "tu hai intenzione di rimanere lì o..." dice riferito a Gabriel.
"No tranquillo, ho da fare. Jessica ci vediamo dopo. Devo passarti a prendere?"
"Ti faccio sapere"
"Va bene"
Rimasti soli, chiude il portone.
O almeno credevo che fossimo soli.
Liam entra in salone senza maglia.
Guardo il mio amico in leggero imbarazzo, ma sa che non lo giudicherei mai.
Lui resta per qualche minuto, poi se ne va.
"Beh? Perché mi hai interrotto la serata?" dice buttandosi sul divano.
"Scusa principe, non volevo rovinarle l'umore" gli lancio un cuscino prendendolo in piena faccia "non ci siamo più sentiti, volevo scusarmi per non averti detto di Gabriel"
"Tranquilla, mi è passata. Ma devi comunque raccontarmi tutto"
Passiamo la serata a parlare e a ridere finché non sentiamo qualcuno fuori suonare il clacson.
Usciamo per vedere chi è ed ovviamente è Gabriel.
Guardo l'ora e sono le sette e mezza.
Cavolo, si è fatto tardissimo.
"Ci vediamo domani a scuola" lo saluto con un abbraccio.
Raggiungo il mio ragazzo e andiamo a casa.

just a dream?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora