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Dopo avermi svegliata con una sfilza di baci, si catapulta in camera di Jake.
"Gabriel! Diamine bussa prima di entrare!" sento urlare mio fratello.
Torna in camera ridendo con una camicia e un paio di jeans in mano.
"Erano impegnati" dice soltanto buttandomisi addosso.
"Cos'hai sta mattina?"
"Niente, sono solo...felice" continua a sorridere.
"Mi metti paura"
Scendiamo al piano di sotto per fare colazione.
"Che vuoi?" gli chiedo aprendo il frigorifero.
"Devo dirlo?" sorride sghembo.
"No, grazie"
Fortunatamente Jake e Michelle ci raggiungono prima che possa fare qualsiasi cosa.
"G, questa me la paghi" gli dice Jake dandogli un pugno sul braccio mentre Michelle abbassa la testa e arrossisce.
"Vi vanno i pancake?" propongo, e dopo aver ricevuto tre si, inizio a cacciare gli ingredienti.
"Posso darti una mano?" mi chiede Michelle.
"Si, certo"
Alla fine fa tutto lei.
Non mi lamento, erano buonissimi.
"Hai la mia benedizione" le dico.
Torniamo al piano di sopra per cambiarci e una volta pronti, entriamo in macchina.
"Pessima scelta i pantaloni di pelle" mi sussurra quando appoggio la testa alla sua spalla "ti consiglio di evitare gli spazi chiusi"
"Lo terrò a mente"
Arrivati al Luna Park ci dividiamo, dandoci appuntamento all'entrata per l'ora di pranzo.
"Dove vuoi andare?" mi chiede.
"Montagne russe?"
"Ehm..."
"Hai paura?" rido.
"No. Solo...non sono sicure"
"Va bene, fifone"
"Come mi hai chiamato?"
"Fi-fo-ne" scandisco.
"Ah si? Allora andiamo"
Mi prende per mano e mi trascina verso la coda per le montagne russe.
"Se non vuoi farlo non ti obbligo, non vorrei che svenissi"
Durante l'attesa del nostro turno, ha continuato a muovere nervosamente la gamba destra, ma non ha voluto tornare indietro.
"Sei ancora in tempo per scendere" gli dico quando ci sediamo.
"Zitta Jessica"
Gli sorrido.
Ha urlato per tutto il giro mentre io ridevo come una matta per la sua faccia.
Gli ci vuole qualche secondo per riprendersi ma alla fine riesce a scendere dal vagone.
Mentre lui ancora barcolla, io continuo a ridere.
"Voglio assolutamente vedere la foto" gli dico correndo verso lo store.
Abbiamo aspettato un minuto per vederla, ma ne è valsa la pena.
Ci siamo io che rido e lui con la bocca e gli occhi spalancati.
La faccio stampare.
"Si ma, non farla vedere a nessuno ok?"
"Si, contaci"
Fino all'ora di pranzo continuiamo a girare per tutte le giostre che ci troviamo davanti, poi ci dirigiamo verso l'entrata per aspettare Jake che non tarda ad arrivare.
"Che si mangia?" chiede.
"Tutto basta che non sia pizza"
"Andata per la pizza?"
"Jake!"
"C'è un ristorante che fa panini dietro le montagne russe, andiamo lì?"
"Si" gli rispondo guardando Gabriel che mi circonda il collo con un braccio attirandomi a se.
"Andate a prendere posto, ordiniamo noi" dice Jake a me e Michelle che facciamo come dice.
Troviamo un tavolo libero all'angolo del locale e ci sediamo l'una di fronte all'altra.
"Ti tratta bene?" le chiedo.
Rimane un attimo a guardarmi ma poi risponde di sì.
"Come l'hai conosciuto?"
"Aveva un appuntamento con la mia amica, lei non voleva andare sola così l'ho accompagnata. Si sono allontanati dal tavolo ma due minuti dopo è tornato da solo. Non ha voluto dirmi perché se ne era andata così abbiamo passato la serata insieme e il giorno dopo mi ha richiamata. Non so perché ma ho sentito da subito un certo legame con lui"
"Ti piace?"
"Parecchio"
"Scusa se ti faccio il terzo grado, ma Jake è un ragazzo complicato. Se ti fa qualcosa non farti problemi e dimmelo subito, anche se è una sciocchezza"
"Va bene, grazie"
Due minuti dopo i ragazzi ci raggiungono.
"Quanti panini avete preso?" chiedo.
"Uno per voi...tre per noi" dice Gabriel sedendosi vicino a me, ridendo.
"Non avete una partita il mese prossimo?"
"Si...domani mangeremo solo un'insalatina"
"Non ci credi neanche tu"
"Jake diglielo"
In risposta scoppia a ridere.

"Dove sono i tuoi panini?" dice Michelle a Jake, mentre da il terzo morso al suo.
Lui si guarda la pancia e ride, poi si gira verso Gabriel.
"Ti ho battuto" gli fa con un occhiolino.
"Non sentirti speciale" gli dice mettendosi in bocca l'ultimo pezzo.
Io e Michelle, entrambe a metà, ci guardiamo in faccia.

"Ce l'hanno fatta!" esulta Jake quando anche noi abbiamo finito.
"Adesso andremo a fare un giro sulle montagne russe, vero Gabriel?"
"Come no"
"Siete andati sulle montagne russe?"
"Già"
"Non metterti strane idee in testa J, è stata la prima e l'ultima volta"
"Potevi dirlo qualche anno fa che ti piaceva Jessica. È da quando ci conosciamo che cerco di portarcelo, ma ha sempre risposto di no. Che gli hai proposto?"
"Niente! Non voleva solo ammettere di essere un fifone. Ma lo è. Volete vedere la foto?"
"No, non vogliono"
"Si!" urla mio fratello.
"Con te me la vedo dopo" mi sussurra mentre do la foto a Jake che inizia a ridere come un tricheco asmatico.
"Ok, ok" cerca di parlare mentre ride "è la foto più bella del mondo"
Decidiamo di non andare sulle montagne russe così facciamo la fila per la ruota panoramica.
"Non ci entriamo tutti e quattro, dobbiamo prenderne due"
Un quarto d'ora dopo, tocca a noi, ma mandiamo avanti Jake e Michelle.
Quando entriamo anche io e Gabriel, lo vedo muovere energicamente la gamba.
"Oh andiamo hai paura anche di questo?" gli sorrido.
"No..."
"Sei il ragazzo più fifone che abbia mai avuto"
"Come scusa? Puoi ripetere? Non ho sentito bene" fa sporgendosi in avanti.
"Certo, hai problemi di udito oggi?" mi sporgo anche io "sei il ragazzo più fifone che abbia mai avuto"
È uno spazio largo un millimetro a separarci, perciò due secondi dopo avermi guardato negli occhi, poggia le sue labbra sulle mie.
"Siamo su!" gli dico quando giro la testa verso il lato trasparente del vagoncino.
"Fammi indovinare, vuoi fare una foto"
"Io? Nah, ti sembro il tipo?" dico portando il telefono dietro la schiena.
"Dammi qua" fa prendendo il mio telefono, aprendo la fotocamera.
Ne scattiamo sei, ma la più bella rimane quella della montagna russa.
"Mi sto contenendo, ti avevo detto di evitare gli spazi chiusi"

Continuiamo a girare per il parco finché non inizia a fare freddo.
Il luna park di notte è bellissimo, perciò costringo Gabriel a fare un'altra foto.
"G ti riporto a casa?" gli chiede Jake in macchina.
"Si" gli dice guardandomi.
"Che c'è? Perché mi guardi?"
"Che ti ho detto ieri sera?"
"Ieri sera...oh! La borsa!"
"Ti presterò qualcosa io"
Arriviamo a casa di Gabriel, ma prima di entrare, faccio il giro dell'auto e apro il portabagagli dove ho messo la borsa sta mattina.
"Ciao ragazzi" li saluto prima di seguire Gabriel.
"Avevi detto di non averla portata"
"Infatti non l'ho portata io, sei stato tu"

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