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Ci svegliamo un'ora prima del solito per riportare, contro la sua volontà, Theo a casa.
Dopo essermi preparata e aspettato nel salotto di Gabriel che si preparasse anche lui, andiamo a scuola.
Non mi mancava andarci, ma stando una settimana fuori ho perso parecchie lezioni.
Vedo il mio migliore amico seduto con Liam nel muretto vicino all'entrata e lo raggiungo seguita da Gabriel e mio fratello.
"Sapete? Liam vuole andare a fare shopping con Jessica ma non con me" si lamenta.
"Ti rovineresti la sorpresa. Jessica mi ha aperto un mondo"
"Sempre quando vuoi" gli strizzo l'occhio e guardo Gabriel che fissa un ragazzo seduto sul muretto opposto al nostro.
È Alex.
Ho davvero un brutto presentimento, molto brutto.
Suonata la campanella entriamo nelle rispettive classi.
Per inaugurare bene la giornata, l'adorabile professoressa di francese ha deciso di farci fare un compito a sorpresa.
Riesco a copiare tutto a JD e se così non fosse stato, probabilmente avrei preso un'insufficienza.
Odio il francese.
Mi piace solo pensare che un giorno la mia anima gemella mi farà la proposta sotto la torre Eiffel.
In quel caso tornerebbe utile, ma non troppo.

Per continuare in bellezza, a seconda ora ho storia.
Non ascolto mai le sue lezioni, ogni tanto alzo la testa per farle credere che sono attenta.
Sento delle urla in corridoio di una voce familiare, ma mi rifiuto di pensare che sia lui.
Gabriel spalanca la porta senza curarsi della professoressa e mi cerca con lo sguardo, individuandomi subito.
"Jessica cos'è questa storia eh? Dimmi che quello che quel tizio mi ha detto è falso. Dimmelo!" urla.
"Kade cosa sta succedendo? Le pare il modo di entrare in una classe?"
"Professoressa se le rispondessi adesso potrei dirle cose di cui potrei pentirmi. Può far uscire un attimo Williams?"
"Fate veloci"
Guardo Jordan che è fermo ad analizzare Gabriel.
"Che ti prende?" gli chiedo una volta usciti fuori nel cortile perchè sicuramente la sua voce non si abbasserà da un momento all'altro.
"Cosa mi prende?! Perché il biondo va in giro a dire che avete scopato eh?"
"Aspetta, cosa?"
"Mi stai prendendo in giro o non è successo niente?"
"Non ti seguo. Chi l'ha detto?"
"Il biondo che ti stava sbavando dietro sta mattina. Mi si è avvicinato e tranquillamente mi fa 'è davvero brava la tua ragazza a letto'. Dimmi che mi stava solo provocando"
Lo guardo e lui mi guarda.
"Siete andati a letto sul serio?! Cazzo, io mi sono fidato di te. Ti ho dato tutto ciò che ho, e tu alla prima occasione libera, te la fai con un altro? Perciò sono stato una settimana depresso per niente. Sarei potuto uscire, magari chiamare anche Layla per una cosa veloce. Cavolo, perché non ci ho pensato, tanto non avrebbe rifiutato" ride.
"Posso parlare?"
"Vuoi raccontarmi i dettagli? No grazie. Ho altro da fare al momento"
"Gabriel diamine fammi parlare! Una sera ero con Theo nella sua stanza. Abbiamo montato una pista di macchinine e dopo averlo messo a letto sono tornata in camera. Ma c'era anche Alex, e mi sembrava brutto cacciarlo in casa sua. Perciò si è seduto sul divano mentre io sul letto e dopo un po' di tempo in cui abbiamo parlato, l'ho riaccompagnato alla porta, ma è li che mi ha baciata. Ma è stato solo un bacio e non è durato neanche tre secondi perchè mi sono staccata subito! Mi credi così? Una che se la fa con tutti? Davvero?"
"No non volevo dire questo, scusa. Avresti reagito così anche tu"
"Ti avrei chiesto spiegazioni prima di fare il pazzo di fronte a tutti. E per informazione, te lo avrei detto. Stavo per farlo anche ieri sera, ma non mi sembrava il momento giusto. Almeno io le cose non le nascondo"
"Mi dispiace" si avvicina a me e mi abbraccia "posso andare a spaccargli la faccia?" sussurra.
"È arrabbiato perchè gli abbiamo sbattuto il padre in prigione"
"Ciò non gli da il permesso di dire certe cose"
"Hai ragione, fai quello che vuoi, ma non adesso"
"Torniamo in classe"
Mi lascia un bacio sulla testa e mi prende per mano riaccompagnandomi fino alla porta della mia classe.
Mi da un ultimo bacio e torna al piano di sopra.
"Williams spero che il suo ragazzo si sia calmato"
"Si, mi scusi tanto"
"Vada a sedersi, e non voglio che nulla del genere capiti di nuovo"
Torno al mio posto e incrocio lo sguardo curioso di JD.
"Ti racconto tutto dopo" gli sussurro.

Suonata la campanella che segna la fine dell'ora vedo Gabriel aspettarmi al mio armadietto.
"Non guardarmi così, non gli ho fatto ancora niente" mi dice.
"Non ti ho guardato in nessun modo"
"Dopo scuola vieni con me"
"Ma devo-"
"Niente ma"
"Come se avessi avuto scelta"

Tra un'ora e un'altra passo il tempo raccontando a JD per filo e per segno ciò che ho fatto nella casa di Loris e rimane abbastanza sbigottito.
"Eppure sembrava un ragazzo tranquillo"

Finite tutte le lezioni mi sento tirare per un braccio.
Mi rilasso appena vedo che è Gabriel.
"Dove stiamo andando?"
"In spiaggia"
"Ho fame"
"Ci ho già pensato"
Saliamo sulla moto e arriviamo in poco tempo nel suo angolo della spiaggia.
"Non mi hai ancora detto come hai scoperto questo posto"
"Mi rilassa camminare con il rumore delle onde. Quel giorno ero abbastanza stressato e sono arrivato qui"
Si stende sulla sabbia non curandosi di poggiare niente a terra.
"C'è stato veramente solo un bacio?"  chiede con gli occhi chiusi, inspirando profondamente. Posso leggere la paura nella sua voce.
"Gabriel sei uno stupido solo a pensare che il bacio sia stato voluto"
"Da te no, ma da lui si"
"È importante?"
Non risponde.
Lentamente apre gli occhi girandosi verso di me.
Senza lasciarlo fiatare mi stendo accanto a lui stringendolo in un abbraccio che ricambia immediatamente.
"Scusa se ho reagito in quel modo prima"
"Ti sei già scusato"
"Non mi hai ancora perdonato del tutto"
Prendo un grosso respiro, inalando il suo profumo.
"Stai solo ingrandendo la questione. Non dargli così tanto peso. Sappiamo entrambi che quello che provo per te è indomabile, perciò perché preoccuparsi così tanto?" rispondo calma.
Stare appiccicata a lui, con gli occhi socchiusi e il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli è una specie di tranquillizzante per me.
"Non pensavo davvero quelle cose su Layla"
"Lo so"
Mi prende il viso con una mano, risvegliandomi dal mio stato di coma per poi poggiare le sue labbra sulle mie, trasportandomi in una dimensione parallela.
Quando si stacca fa scontrare le nostre fronti senza mai perdere il contatto visivo.
A farlo però è il suo cellulare.
Si allontana da me abbastanza irritato ma il suo sguardo sembra rilassarsi appena vede lo schermo.
Risponde alla chiamata e mette in viva voce.
"Ehi" dice con un accenno di sorriso sulle labbra.
"Gabriel? Ti sto aspettando perchè non torni?" risponde Theo con una vocina che potrebbe farmi piangere.
"Dovevo risolvere una cosa. Torno subito"
"Va bene. A tra poco"
Chiude la chiamata e mi guarda.
"Hai da fare o..."
"Vengo con te" lo interrompo.
Mi da un altro bacio e poi mi aiuta ad alzarmi.
Nel tragitto verso la moto credo di aver levato almeno la maggior parte di sabbia che avevo nei vestiti aiutando anche Gabriel a farlo.

"Sei tornato finalmente" lo ammonisce Theo appena entra dal portone saltandogli addosso.
Appena mi vede, il sorriso gli si allarga.
"Jessica!"
Si libera della stretta del fratello per correre verso di me.
"Sai che papà mi ha comprato una nuova pista di macchinine?"
"Davvero? Dobbiamo assolutamente montarla allora"
Con lo stesso sorriso che aveva appena siamo entrati, ci prende per mano e trascina in camera sua dove ci costringe a sederci per terra.
"Eccola qui!"

Passiamo il pomeriggio costruendo e provando la nuova pista.
"È ora del pisolino" gli dice Gabriel alzandosi di seguito ad uno sbadiglio.
"Ma non ho sonno!" protesta lui "voglio giocare!"
"Ti prometto che appena sveglio riprenderemo a giocare, ma adesso riposati un po'"
"Va bene"
Abbassa la testa e si accomoda sul suo letto.
"A dopo allora" ci saluta con la manina.
Gli lascio un bacio sulla fronte prima di chiudere la porta della sua stanza e aprire quella della stanza di Gabriel.
Appena chiusa anche quella vengo subito assalita dalle sue labbra.
Con una mano mi accarezza la guancia mentre con l'altra tenta di alzarmi la maglietta.
Gli facilito le cose togliendola anche a lui.
In questo momento ho il suo stesso bisogno.
Con le mani stringe i miei fianchi indietreggiando lentamente fino al letto dove si butta trascinando me su di lui.
Arriva al bottone dei miei pantaloni ma qualcuno bussa alla porta.
"Gabriel, ci sono Kyle e Steven" dice Lara dall'esterno.
"Scendo tra un minuto" risponde lui buttando le testa indietro con uno sbuffo.
"Riprendiamo dopo" ammicca recuperando la maglia dal pavimento e porgendomi la mia.
Una volta sistemati, raggiungiamo i ragazzi al piano di sotto.

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