Shana Anderson , ha 17 anni vive in una piccola periferia malfamata di Los Angeles , con una madre assente , ed una sorella più piccola Elizabeth, ed un migliore amico Ray , convive con i suoi segreti , i suoi dolori , e la lotta per sopravvivere...
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<< Shana sono io.. aprimi.>>
La voce di Ray mi distrasse da quel silenzio assordante che mi aveva completamente travolto, non so per quanto tempo ero rimasta chiusa lì dentro tra le mie lacrime , i miei singhiozzi e la voce di Bieber che mi chiedeva " Stai bene Anderson? " che cosa voleva da me quel ragazzo ? Dopo che mi aveva rovinato la vita adesso voleva che io cadessi ai suoi piedi ? Non sarebbe mai successo . Cercai di asciugare le lacrime , avevo un'aspetto pessimo in quel momento , sentivo il mio viso gonfio , e non avevo più lacrime , non me ne erano più rimaste . Non ne avevo più voglia . Così decisi di aprire la porta al mio migliore amico , lui in effetti non mi aveva mai lasciata sola . Ci era sempre stato. Rimasi seduta sul pavimento freddo , con le ginocchia al petto sentendo le ultime lacrime rigare le mie guance . Ray era rimasto lì in piedi scostando di poco la porta , e lentamente avanzava verso di me chinandosi sulle ginocchia . << Shana .. avanti andiamo e da tutto il giorno che sei chiusa qui dentro . Ti accompagno a casa . O se non vuoi andare .. ci facciamo una passeggiata ma ti prego andiamocene . >> Mormorò con la voce bassa premendo le sue mani sulle mie ginocchia , mi fece un fievole sorriso , che io ricambiai appena ma scoppiai di nuovo a piangere . Non riuscivo a smettere . << Sono così stanca Ray.. >> Mormorai scuotendo il capo più volte sentendo le ciocche dei miei capelli cadermi lungo il mio viso . << Lo so .. ma ehi , tu hai qualcosa che quella oca non avrà mai . >> Mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio , e mi sorrise più ampiamente . << Su avanti andiamo.. >> Mi porse la sua mano , ed io gliela afferrai tirandomi in piedi . Io e Ray uscimmo dai bagno della Yale High School ormai deserta , e sentivo il suo braccio cingere i miei fianchi per sorreggermi , vivevo di nuovo quel momento , di quella mattina di Ashley che non si era risparmiata di prendersela con me e umiliarmi davanti a tutti che erano rimasti in silenzio a guardare , e nella mia testa rombombava quella frase " Perché a me ? " In effetti me lo chiedevo anche io, " Perche a me ?" Perché a me tutte quelle umiliazioni ? Cosa le avevo fatto in tutti questi anni ? Ashley non aveva nulla di cui invidiarmi e lei lo sapeva benissimo . Perché non mi lasciava in pace ? Ed io .. come , quando , e dove avevo la forza di sopportare tutto questo? Me lo chiedevo da un po'. E poi c'era Bieber .. perché ? Cosa voleva da me ? Doveva lasciarmi in pace . Non ne parlavo con Ray perché so che non l'avrebbe presa bene che il suo bullo desse delle " attenzioni ." Alla sua migliore amica . Ray mi aveva accompagnato a casa , ormai era sera , ed io lo strinsi in un piccolo abbraccio. << Mi raccomando per qualsiasi cosa chiamami. >> Disse sorridendo con il suo zaino sopra le spalle , io annui con il capo. << Lo farò , grazie . >> Mormorai salutandolo , lo vidi voltare le spalle e raggiungere il vicino in fondo che lo avrebbe portato a due isolati più in là dal mio quartiere , mentre io sospirando oltrepassai casa mia per raggiungere la casa vicina . Dove andai a bussare più volte . Ad aprirmi una signora anziana , ma non molto , elegante , rimasta vedova giovane senza figli . Era la signora Molly che spesso si prendeva cura di Beth quando io ero impegnata con la scuola o con lo studio, e andava a prenderla due volte a settimana all'asilo. << Oh cara , la piccola ha mangiato , ha disegnato è stata serena . >> Ammise con gentilezza sorridendo prendendo il piccolo zainetto di Beth e porgendomelo. Lo afferrai e sorrisi nel vedere mia sorella sorridente e serena che mi venne incontro aggrappandosi alle mie gambe esili. << Grazie signora Molly. >> Affermai , afferrando la mano di Beth , che con l'altra salutava la signora Molly. << Per qualsiasi cosa io sono qui. >> Disse prima di chiudere la porta , ed io e Beth ci incamminammo verso casa nostra o almeno così la definivamo perché di casa non aveva nulla. << Allora cos'hai mangiato dalla signora Molly? >> Le chiesi vedendola dondolare con la mano mentre camminava goffamente al mio fianco guardandosi intorno. << Hamburger abbiamo anche giocato.>> Disse con la sua vocina facendomi sorridere ampiamente e posando la mia mano sui suoi boccoli dorati , come se tutto il dolore che avevo in corpo e dentro alla sua presenza lo cancellava via . << Adesso andiamo a metter il pigiama , e ti racconto una favola va bene ?>> afferrai le chiavi della porta ed entrando , notai che non c'era nessuno a casa . Per fortuna , quella puzza . Quel disordine , era davvero insostenibile . Chiudendo la porta dietro le mie spalle , io e Beth salimmo di sopra chiudendoci nella mia camera a chiave era l'unico pezzo della casa dove ci sentivamo al sicuro . Le ore passavano ed io e Beth ci eravamo divertire a fare il bagno insieme , un bel bagno caldo , le misi il pigiama caldo e le pettinai i capelli mentre lei giocava con il suo peluche , sopra il mio letto . Quando ero con lei mi sembrava di vivere in un mondo migliore , come se ci fosse una speranza per noi di una vita migliore . Ma un tonfo accolse la mia attenzione . Sentendo dei rumori provenire da sotto , delle voci . << Piccola aspettami qui va bene , arrivo subito . >> mormorai accarezzandole i capelli sciolti , e lei annuendo rimase seduta sul letto . Ero ancora vestita , avevo tolto solo la felpa sopra . Scendendo lentamente le scale , notai mia madre e John che iniziarono a discutere animatamente , e rimasi nascosta dietro lo stipite della porta . << Forse non ti è chiaro tu devi stare zitta quando si tratta di quelle bastarde delle tue figlie decido io per loro adesso. >> urlava contro la figura esile di mia madre dai suoi capelli castani , il suo aspetto era trascurato . I suoi vestiti erano sudici. << Non puoi farlo .. loro sono le mie figlie , non le tue ! >> mormorò , io ero stupita . Di come lei ci stesse difendendo dopo che lei ci aveva messo da parte , per così tanto tempo. Non aveva mai passato del tempo con noi. Non aveva mai cercato di ascoltarci. Noi non conoscevamo nostra madre . Ma con me lei era diversa un tempo ma da quando aveva iniziato a conoscere la brutta gente tutto era cambiato . << Sei solo una puttana! Che futuro puoi amo darle ? >> John urlando ubriaco lanciò la bottiglia vuota di vodka contro il muro cercando di colpire mia madre che iniziò a piangere . << Non ti lascerò che tu me li porti via in mano ad un'altra famiglia .. >> urlava mia madre . Con il respiro affannato e gli occhi stracolmi di lacrime salivo velocemente le scale , entrando nella mia camera , indossai la mia felpa . Misi una coperta intorno alle piccole spalle di Beth che teneva stretto tra le sue mani il peluche . << Piccola ora andiamo dalla signora Molly.. io tornerò presto va bene ?>> mormorai cercando di non farla spaventare . Così scendendo le scale, notato che loro stavano ancora discutendo animatamente , colsi l'occasione per uscire dalla porta del retro , tenendo lo zainetto di Beth tra le mani con qualche suo cambio. A passo veloce raggiunsi la casa illuminata della signora Molly. Iniziando a bussare animatamente . << Cara che successo ? >> chiese la signora stranita per l'orario. << Può tenere Beth? Io devo .. uscire . >> dissi con un nodo alla gola . La signora Molly la prese tra le braccia. << Certo non ti preoccupare vai . >> Lasciai un bacio sulla fronte a Beth e ringraziando la signora Molly ritornai in casa. Ma durante il piccolo tragitto notai una Range Rover grigia parcheggiata , assottigliando le sopracciglia notai quella figura poggiata su di essa , che fumava una sigaretta . Era Bieber . Vestito elegante con camicia , giacca e pantalone nero . L'orologio al polso. I capelli leggermente disordinato. Era bellissimo. Lo avevo sempre pensato. << Bieber cosa ci fai qui ?>> chiesi stranita soffermandomi per pochi secondi . Lui si avvicinò a me gettando la sigaretta per terra portandosi le mani tatuate all'interno delle tasche del suo pantalone . << Volevo solo sapere come stavi .. >> Tossiva per schiarire appena la sua voce roca sembrava in imbarazzo perché non mi guardava neanche negli occhi. << Devi smetterla di impicciarti , dopo tanti anni mi chiedi come sto? >> Mormorai infastidita con l'ansia addosso che John non mi vedesse insieme a lui , voltandomi più volte verso casa mia . << Hai ragione .. Ashley sta esagerando ed io glielo dirò . E sono venuto .. per assicurarmi che tu non abbia parlato con nessuno di quella notte . >> Sembrava confuso nel parlare , come se non sapesse come giustificarsi del fatto che si trovasse li. << Senti Justin .. non ho tempo di parlare di questo ora . Fatti gli affari tuoi.. e stai tranquillo che non ho detto niente a nessuno. La tua reputazione non verrà rovinata . >> Con tono duro risposi. Ma una porta dietro di noi si aprì . << Entra in casa .>> La voce di John mi fece venire i brividi . Socchiusi gli occhi portando giù quel nodo alla gola . Justin posò i suoi occhi color caramello su di me e poi sull'uomo rimasto alla porta con la sigaretta tra le mani. << E lui che ti concia così ? >> Mi chiese , con espressione del tutto seria . Io lo guardai scuotendo il capo. << Per favore .. va via Justin, e la mia vita non sono affari tuoi. >> Mormorai duramente anche se avrei voluto dargli una risposta diversa come se volessi chiedergli aiuto ma non doveva vedermi debole non di nuovo , non così. Voltandole le spalle lo lasciai dietro di me mentre entravo in casa con John che si chiuse la porta dietro le spalle .