UNA VITA DIFFICILE

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Asahi-pov's

-Aaaah sono strematooo....- sospirai mentre percorrevo l'ultimo tratti di strada per tornare verso casa. È statonun viaggio decisamente sfiancato quello che avevo fatto dal villaggio dove ero andato per vendere la merce, anche se il carico del carro ormai era vuoto e il cavallo andava decisamente più spedito.

Quel giorno il cielo era limpido e il sole riscaldava l'aria. Una leggera brezza faceva muovere le fornde e mi salvava un po dal caldo torrido di fine agosto
Si avrei potuto cavalcare fino a casa, ma avevo passato in sella quasi più di metà viaggio è decisi che avesse il diritto anche l'animale a riposarsi

- Asahi-san finalmente sei tornato- sentii una voce che mi chiamava, si trattava di Susy la mia migliore amica.

La vidi corrermi incontro e lanciarsi addosso a me facendomi cadere sedere a terra.

Dopo esserci abbracciati e salutati, mi rialzai faticosamente, e ci incamminammo insieme per la strada mentre io ogni q

Per l'esattezza questo non è il luogo dove sono nato, il mio villaggio natale è stato distrutto quando ero bambino, da un demone.

Avete capito bene "demone", in questo mondo, umani e demoni, devono vivere insieme, anche se, purtroppo, noi uomini, "dannati" come ci chiamano quei mostri, più che vivere tranquillamente, viviamo nel terrore; in ogni istante, da qualunque direzione potrebbe uscire un demone e farci fuori tutti quanti.

Però, fortunatamente, esistono anche demoni che non divorano gli esseri umani.

Alcuni di essi vengono pure accuditi, oppure stringono un legame di amicizia con una persona; certo sono eventi rari, ma non impossibili.

Comunque, stavo dicendo, vivo in questo villaggio insieme a Susy; purtroppo i miei genitori sono morti durante l'attacco del demone e da quel momento non ho avuto più nessuno.

Non ero un tipo molto loquace e non mi piaceva parlare, infatti non avevo molti amici, anzi, forse quasi nessuno.

Quando mi sono trasferito qui, ero entrato in uno stato di depressione e l'unica che ha provato a farmi tornare il sorriso é stata Susy.

Grazie a lei sono riuscito ad uscirne e così siamo diventati amici.

Lei mi è sempre stata accanto nei momenti difficili e quando ero triste o ripensavo ai miei genitori é sempre riuscita a farmi sorridere.

Le voglio bene, molto bene, è come una sorellina per me siccome è più piccola di 2 anni; a volte però, mi ricorda persino mia madre, con il suo carattere allegro e gentile.

Appena rientrato a casa, la signora Myumi mi salutò e mi diede un abbraccio.

Myumi -Ben tornato Asahi, è andato tutto bene? hai incontrato qualche demone per la strada?- mi chiese.

Asahi -No non ti preoccupare, sto bene e non ho incontrato nessun demone- risposi io mentre mi toglievo le scarpe.

Myumi -per fortuna; vieni ti ho preparato qualcosa da mangiare-

Io la ringraziai e mi misi a mangiare, mentre consumavo il pasto abbiamo chiacchierato del più e del meno: di come andassero le cose mentre ero fuori casa e cose così.

Myumi -Ti ho preparato l'acqua per il bagno, ti farebbe bene rilassarti un po' dopo essere stato fuori tutto questo tempo- mi disse la donna.

Dopo aver messo tutto nel lavandino la ringraziai e andai a farmi il bagno.

La signora Myumi era sempre molto gentile con me, mi ha accolto in casa sua quando il mio villaggio è stato distrutto, ormai la considero come mia madre anche se nessuno potrà mai eguagliare la mia vera mamma; non che lei facesse chissà cosa di più rispetto a Myumi ma, capiamoci, è lei che mi ha fatto nascere.

Dopo essermi fatto il bagno, che durò all'incirca un'ora, mi vestii, andai da mia madre in cucina e le diedi una mano a preparare la cena.

Myumi -Quando dovrai ripartire?- mi chiese mentre mettevamo tutto nel lavabo.

Asahi -Dopo-domani, mi dispiace dover ripartire così presto-

Myumi -No non preoccuparti, più lavori, più guadagni quindi... meglio così--

Asahi - la prossima volta, ti porto un regalo al ritorno-

Mi dispiaceva dover sempre lasciare Myumi da sola, suo marito è morto a causa di una malattia, e siccome era lui che portava avanti la famiglia, alla sua morte ho dovuto prendere il suo posto.

Faceva il mercante e spesso stava via per molto tempo, quindi, visto che avevo io la responsabilità della famiglia, decisi di portare avanti il suo operato.

A causa di ciò però, devo lasciare mia madre da sola; ma, come dice lei, "se non facessi questo sacrificio ora ci troveremmo in mezzo alla strada a chiedere l'elemosina ai viandanti".

Due giorni dopo, mi trovavo sulla soglia a salutare mia madre che non avrei rivisto per un bel po' di tempo, uscii di casa e mi avviai per la strada.

***spazio autore***

salve a tutti, per prima cosa chiedo scusa per il capitolo corto e un po' così (soprattutto per i salti tra un tempo e l'altro) ma è la prima che scrivo quindi per favore non siate troppo crudeli con me.

non so di quanti capitoli sarà la storia e neanche ogni quanto aggiornerò ma cercherò di non farvi aspettare troppo ogni volta; spero che la storia vi piaccia comunque.

se avete dei consigli o delle critiche sono bene accette; solo una cosa i capitoli varieranno di lunghezza in base alla voglia che ho di scrivere oltre che al tempo e all'argomento che dovrà trattare il capitolo.

SII CHI SEI DAVVERODove le storie prendono vita. Scoprilo ora