⁣♛『ᴏᴜʀ ꜱᴛᴏʀʏ. ᴘᴛ.3』⁣♛

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Appena tornó in città, egli decise di prendere una scelta drastica. Aveva un piano in mente, ma non era completamente sicuro di farcela...ma non c'era altra scelta. In più, oltre a sentirsi in colpa per aver lasciato che suo nipote venisse catturato sotto la sua supervisione, provava lo stesso sentimento per Kokichi.

Aveva capito sin da subito che era diventato già qualcuno di importante per Shuichi, eppure lo aveva lasciato lí, come se nulla fosse, tenendosi stretto il suo nipote e lasciando il ragazzino dai capelli viola al suo destino crudele.

Per prima cosa, prese un taxi e portó Shuichi in un ospedale, ma non uno qualunque: da poco aveva scoperto che esisteva un qualcosa di piú di un ospedale, ma con conoscenze scientifiche di grado totalmente maggiore. Ne era venuto a conoscenza grazie a un suo caso, per via del quale i suoi superiori gli hanno dovuto rivelare l'esistenza di questo luogo per salvare una vittima coinvolta.

Fatto sta che corse immediatamente in quel luogo e, grazie ai soldi che di certo non mancavano né a lui né alla famiglia e alla sua reputazione da Detective, riuscí a farsi ascoltare.

L'operazione a cui si sarebbe dovuto sottoporre era quella dell'eliminazione della memoria, in modo tale da non causare traumi al ragazzino...ma qualcosa andó storto.

Non riuscirono a capirne la motivazione, ma per qualche motivo non riuscirono ad eliminarle completamente dal suo cervello, bensí a fare in modo che esistessero ancora nell'ippocampo, ma l'unico modo per ricordarle sarebbe stato quello di venire a contatto con persone, oggetti e scenari delle memorie. Anche in questo caso, comunque, sarebbero state sparse e confuse, quasi impossibili da decifrare senza una base solida e sensata da cui partire.

Dopo questa lunga operazione, Shuichi andó in coma per quasi due settimane: la reazione era molto prevedibile, visto che il grande shock del momento traumatico, l'operazione e la debolezza del ragazzino ancora piccolo messi assieme erano davvero troppo per il suo piccolo corpo. Per questa durata di tempo rimase ancora in ospedale sotto stretta sorveglianza...ma le notizie non finirono qui...

..

"Huh!? Non é possibile??" -esclamó lo zio sbigottito.

"Signor Detective, le stiamo raccontando la verità...questo ragazzino ha qualcosa di speciale, gli basterebbe anche solo sfiorare una parte legata all'incidente di uno dei presenti, a qualsiasi età, e riuscirebbe a saperne qualcosa in men che non si dica!! Questa é una scoperta fantastica! Dovremmo assoluramente mostrarl--"

"No. La prego di far rimanere tutto questo privato. La ringrazio per il suo lavoro, appena sarà pronto per essere dimesso, per favore chiamatemi prima che si svegli." -rispose infine l'uomo con tono freddo, guardando il dottore leggermente deluso dal non poter condividere tutte queste scoperte col mondo intero.

Ora, lo zio aveva un nuovo piano: aveva intenzione di lasciare che fosse Shuichi a scoprire tutto grazie a queste condizioni, ma avrebbe avuto bisogno anche di Kokichi. Ora piú che mai era determinato nel far incontrare nuovamente i due destini dei ragazzi.

...

[qualche anno dopo, Shuichi ha ormai 16 anni...]

"Mio zio non ha ancora intenzione di venire a salutarmi...eh?"

"La prego di scusarlo, é davvero molto impegnato...ma lascia che ti aiuti con le valigie!" -rispose la sua cameriera mentre riponeva un paio di valige nel taxi- "Sono sicura che troverai vari amici al campus! E non dimenticarti di studiare!"

"Mh mh..." -Shuichi le fece un lieve sorriso per poi salire sul taxi e dirigersi verso il campus della sua scuola.

Erano passati anni...e ancora lui aspettava che suo zio si presentasse, anche solo una volta, ma nulla. La sua cameriera gli ripeteva sempre che era occupato, ma lui sapeva non fosse veramente cosí...semplicemente non voleva far stare male anche lei. Tutto ció che ricordava é che dopo la morte sconosciuta dei suoi genitori, lui se ne fosse completamente andato...ma era veramente cosí?

Infatti, in tutti questi anni, lo zio aveva contattato Kokichi e gli aveva spiegato tutto, da cima a fondo. Si era messo d'accordo con lui per attuare il suo piano...ma il tutto sarebbe comunque durato molti anni, e lo zio non aveva il coraggio di mostrarsi a Shuichi come se non fosse mai successo nulla. D'altronde, anche se l'avesse fatto, cosa gli avrebbe potuto dire?

Certo, Shuichi non ricordava ancora assolutamente nulla e non avrebbe mai potuto odiare lo zio per qualcosa che manco sa fosse veramente successo ma, d'altro canto, lo zio si sentiva ancora in colpa come non mai...

...

..

.

[gli anni continuano a passare, e il piano di Kokichi e dello zio di Shuichi continua a prendere forma sempre di piú. Non facevano altro che pianificare il giorno specifico in cui i destini dei due ragazzi si sarebbero incontrati nuovamente.

Nel mentre, erano anche riusciti, grazie alla cameriera, a fargli conoscere Kokichi come idol. Beh, in verità non ci volle tanto, in quanto era come se fossero legati da qualcosa di indescivibile, talmente tanto che quel video lo trovó completamente da solo...

In quanto ai biglietti del backstage, invece, era tutto pianificato da loro. Fecero in modo che uno degli amici di Shuichi riuscisse ad avere quel pass, in modo da darlo proprio a lui, il fan numero 1 di Kokichi. 

Lo zio decise anche di cambiare la scritta sul biglietto nascosto sotto all'albero con quello che poi Shuichi troverà con "Fidati sempre di Kokichi", una delle parti chiave del loro piano, se non la più importante. ]

....

... 

.. 

<<fine del backstory.>>

"Questa...é tutta la storia. So che é molto difficile da digerire ma devi credermi, non potrei mai mentirti...specialmente ora che siamo alle strette." 

"..." -Shuichi stringe semplicemente il telefono fra le mani, cominciando a piangere mentre tutti i ricordi cominciano ad apparire nel suo cervello sempre piú lucidi e comprensibili. Comincia a ricordare ogni singolo momento assieme ai sentimenti. Ricorda l'incontro con Kokichi, il modo in cui si rassicurararono a vicenda, la paura di dover perdere qualsiasi cosa, il trauma di aver visto i suoi genitori venire sparati...e l'aver dovuto abbandonare Kokichi così. Tutti i pezzi cominciano finalmente a combaciare...e di una cosa ne è assolutamente certo: l'intera storia è solamente la pura verità, per quanto possa sembrare incredibile.


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