𝄥༻✧༺.⋆。𝐴𝑙𝑜𝑛𝑒, 𝑡𝑜𝑔𝑒𝑡ℎ𝑒𝑟༻✧༺⋆༶⋆˙⊹

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-SHUICHI'S POV-

Eeeee alla fine sono finito a fargli la colazione nonostante mi abbia tirato in giro da quando ha riaperto gli occhi. Almeno si mettesse una maglietta!! Per caso mi denunciano per bullismo su minori se lo picchio? Prima o poi finirà così giuro (magari ci credessi anche io).

"Saihara-chaaannn, quando è pronto??" -mi dice lui con tono bambinesco mentre fa ciondolare le gambe, seduto sul tavolo.

"Arrivo, arrivo" -rispondo girandomi verso di lui, con due piatti in mano- "Avevi solo del beacon in frigo, perciò ho fatto quello, va bene?" -lui annuisce, prendendo il piatto e andando a sedersi. Mi avvio anche io a sedermi, ma ovviamente qualcuno deve interrompere bussando alla porta. Sarà mio zio, ma cosa potrebbe servirgli a quest'ora, così dal nulla? Spero non gli sia successo nulla.

"Vado io vado io!!" -urla Kokichi, fermandomi e correndo verso la porta. "Va be-- Kokichi la maglia!!---" -arrossisco ancora mentre lo seguo. Arrivo appena in tempo per vederlo aprire la porta. A mia sorpresa, non è mio zio, ma il dottore. Sembra molto ansioso, ma appena vede Kokichi sono certo di averlo visto trattenersi dal ridere e calmarsi.

"La prego non rida anche lei-" -sospiro prendendo Kokichi e tirandolo dietro di me- "Cos'è successo di così importante da farla venire qui?" -chiedo, mentre cerco di farlo entrare.

"Lo sapresti se avresti risposto a tutte le chiamate che ti ho lasciato da stamattina!! Perlomeno non credo di aver bisogno di spiegazioni, così possiamo muoverci. E' un urgenza, vi do due minuti per prepararvi e vi spiegherò in macchina, su!" -chiude immediatamente la porta, lasciandoci totalmente nel buio. Guardo Kokichi, che come risposta alza le spalle e scuote la testa. "Meh, non ne ho idea" -dice, per poi andare in camera sua a prepararsi con la prima maglia che gli capita fra le mani e la sua solita sciarpa. Una volta pronti, usciamo, trovando il dottore fuori dalla porta che si avvia di fretta verso la sua macchina. Senza obbiettare, io e Kokichi lo seguiamo.

Era meglio se evitavo di pensare il drama fosse finito, nemmeno un giorno e già si ricomincia.

Appena entrati in macchina, ci passa un telefono e parte in quarta. Ci dice di guardare il video, e anche alla veloce, raccomandandoci che sia qualcosa di davvero importante. Scrollando le spalle, Kokichi fa partire il video e ci mettiamo entrambi a guardarlo con attenzione. 

La prima cosa che vedo è mio zio, vestito di tutto punto, su un palco, accanto a un uomo sulla cinquantina, anch'egli ben vestito, che parla al microfono, tempestato da una serie di microfoni di vari giornalisti. La cosa mi manda ancora più in confusione, e mi preoccupa: quell'uomo fa parte del governo. Decido di non saltare alle conclusioni.

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"Salve a tutti, questa conferenza servirà a spiegarvi la verità, e a premiare colui che ci ha aiutato a rendere il tutto possibile. Prima di tutto, renderemo finalmente chiara la verità, una volta per tutte: vari anni fa, abbiamo cominciato a sospettare di quell'uomo che avete visto tutti mentre orchestrava quella "punizione", un atroce evento che ci è però servito per incastrarlo dopo tutto questo tempo. Non volevamo andasse a finire così, ma è stata l'unica soluzione, perché quell'uomo minacciava la salute di tutti voi. Per questo motivo abbiamo deciso di chiamare il nostro Detective più fidato, che è riuscito a trovare il modo migliore per smascherare un uomo di tale indecenza. Sta lavorando a questo caso da anni, e senza alcun merito pubblico fino ad ora, perciò è finalmente arrivato il momento giusto" -comincia a dire, con tono solenne, la figura pubblica di grande importanza. Procede, successivamente, a voltarsi verso un uomo in giacca a cravatta che gli porge lentamente un assegno davvero grande e un distintivo di quello che avrei ragione di pensare sia pure oro. -"In tutti questi anni, abbiamo tenuto da parte una ricompensa che potesse equivalere a tutto ciò che questo uomo a fatto per tutti noi, e soprattuto per voi, si intende. Da questo giorno in poi, costui sarà il Detective d'onore non solo del governo, ma anche di chiunque ne avrà bisogno. Potrà lavorare in qualunque luogo del paese, e essere nominato come Detective privato. Di conseguenza, sono qui oggi, davanti a tutti voi, per mostrarvi il reale coraggio tramite questo uomo, e gli verrà dato questo distintivo speciale. Un applauso." -concludendo il discorso, dagli ascoltatori comincia pian piano a sentirsi un coro di mani che applaudono. Sembrano un po' titubanti, ma poi guardano lo sguardo di mio zio, e pensano che non ci sia nulla di cui preoccuparsi. Intanto, a costui viene consegnata la spilla, posata accuratamente sul suo petto, dove si troverebbe il cuore, e i soldi. Con un inchino e una stretta di mano, si vedono innumerevoli flash di scatti, pronti a immortalare un momento che sembra davvero valerne la pena. Con un veloce giro di strette di mano e un inchino, si congedano, lasciando che lo schermo si posi su un giornalista e che il video si fermi.      

───── ❝ ❞ ─────

"Huh."

Prima che io possa dire altro, mi lascio scappare delle lacrime. Fuggono da me, dal mio corpo, dal mio cuore, perché tutto me stesso sa che sono buono solo a scappare. Immediatamente, mi ritrovo le mani di Kokichi sulle guance, che gentilmente spostano il mio viso dal telefono, anche se mi stavo focalizzando sul vuoto, a questo punto, e obbliga il contatto visivo.

"Hey--no. Shuichi, basta. Con tutto quello che è successo hai ancora lacrime da cacciare fuori? Saihara-chan, guardami. Bisogna pensare razionalmente, anche se non sembro proprio il migliore in quel campo. TUTTO quello che succederà, succederà. Ma io sarò sempr-- hey. guardami! Sempre, qui con te, chiaro??" -mi guarda dritto negli occhi, e con tono fermo mi rassicura. Mi asciuga le lacrime con i pollici, e io lo guardo fare. Lo accarezzo con lo sguardo, e capisco che non ha torto. Non sono solo, come lo sono stato per tutta la mia vita. Forse, ciò che mi serve nella vita è si rimanere da solo, ma con lui, se nessun'altro si degna di condividere la mia vita di solitudine.

"Heh...chi avrebbe mai pensato, che saresti stato tu a riportarmi alla razionalità...fra tutte le persone?" -lascio ancora che le lacrime escano, ma lo faccio solo per calmare la mente e lasciare che, come ha detto lui, quel che succeda succeda. Ora, però, sorrido. Guardo un enorme sorriso formarsi sul suo viso, successivo al mio, come in risposta, e mi sento fortunato. Lascio un attimo il telefono sul sedile accanto a me così che io possa abbracciarlo. Ovviamente, Kokichi deve approfittare della situazione e lasciarmi un bacio sulla guancia, ridacchiando. Arrossisco, ma rimango a guardarlo, con la testa lievemente stortata di lato e un lieve sorriso. Per una volta, cimentarmi in qualcosa che non so è stata la scelta migliore della mia vita.

Riprendo il telefono in mano e prendo un bel respiro. -"Dottore, avrebbe una spiegazione?" -chiedo con calma, più calma possibile. Lui scuote la testa.

"Ho chiesto a lui di darmele, ma vuole a tutti i costi parlarvene di persona. Vuole vedervi, e anche me, a quanto pare. Stiamo andando da lui proprio ora. Ci stiamo mettendo un po' perché si trova in un posto...come dire, inusuale, suppongo. Vedete, a quanto pare gli sono state offerte delle notti in un hotel molto costoso mentre sistemano per bene tutto, eccetto che non ho idea di cosa questo "tutto" sia. E credo che non abbia bisogno di dirtelo io che tutti quei soldi fanno sembrare il tutto solo più sospettoso, come se tutta questa storia non lo fosse già di suo. Perdonami, non era mia intenzione farti stare male, ma sono convinto farti avere la verità in prima persona è semplicemente la cosa migliore da fare. So che tu puoi reggerla, semplicemente ti sei ormai convinto nel profondo che tu non possa. Ma ti capisco, non è colpa tua.-mi risponde lui. Nonostante lo conosca da così poco tempo, mi sembra una figura paterna più lui che mio padre o mio zio messi assieme. In ogni caso, ha ragione. Voglio la verità, non posso fuggirci più, nonostante vorrei tutto questo fosse semplicemente finito.

Vedendomi pensieroso, cerca di tirarmi su di morale -Suppongo Kokichi sappia esattamente come farti stare meglio, in ogni caso- ride lievemente lui, guardandomi dal retrovisore con fare scherzoso.

"Nehehehe, non puoi negarlo Saihara-chan" -si appoggi al mio petto il Mr. dongiovanni in questione, con espressione maliziosa. La sua espressione di default, in pratica. Ruoto gli occhi ironicamente, e in men che non si dica mi sento di gran lunga meglio. Ora, sono pronto per affrontare quello che mi aspetta.

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