↭༄●⃝࿐"ᴅᴏ 𝑔օo๔ ᴛʜɪɴɢꜱ ᴏɴʟʏ ʜᴀᴘᴘᴇɴ ᴛᴏ ɢᴏᴏᴅ 𝕡ҽo𝓹le?"☻༻꧂

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-KOKICHI'S POV-

["Hai capito benissimo! Tutta questa pagliacciata è una mia messa in scena! Nishishi, sei la prima persona che riesce a capirci qualcosa, i miei complimenti~"]

["M-mi stai dicendo che per tutto q-questo tempo...mi hai solo usato per divertirti!? Perché mai avresti dovuto farlo!?"]

["Per puro divertimento, mi sembra ovvio! Aaah, dovresti vedere la tua faccia in questo momento, è davvero divertente!~"]

["Cosa, credevi forse che io volessi essere davvero amico di uno come te? Credi forse che eri stato sCelTo o cazzate del genere?? Ha! Divertente, assolutamente esilarante!"]

[...]

Lo guardai scappare mantenendo la mia risata alquanto maniacale. Continuo finchè la mia risata non si arresta, eventualmente. Finisco col cadere sulle mie ginocchia, ma oltre a questo non mi muovo. Rimango immobile.

Mantengo questo stato per un bel po', mentre sento il mio corpo diventare relativamente freddo. Credo che Shuichi sia l'unico che riesca a farmi questo effetto. Dov'è finito il solito Kokichi? Il vero Kokichi Ouma? In verità, non esiste. Almeno, non credo. 

Crescendo ed eventualmente ottenendo il permesso di avere un cellulare dopo anni di assoluta fedeltà al capo, la prima cosa per cui l'ho usato è stata andare a cercare il "mio" nome. Ho cercato il personaggio da cui Shuichi prese il "mio" nome, o meglio, quello che avevo reso mio dopo tutti questi anni. Cercai anche l'attore, ed era davvero il padre di Shu-chan, lo riconobbi perchè il suo viso era rimasto impresso nella mia memoria sin da quella volta vari anni fa. Provai a cercare il film e capirne la trama: si chiamava "The Untamed", a quanto pare, ed era una storia d'amore. La prima volta che lo vidi mi suonò davvero strano. D'altronde, avrebbe potuto pensare a un qualsiasi altro nome, perchè proprio questo? Poi, provai a guardare qualche pezzetto di film, per quanto mi fosse possibile, e capì: il personaggio in questione teneva sempre una sciarpa a scacchi, proprio come quella che usò al tempo Saihara-chan per "bendarmi" la ferita. Quella sciarpa, all'inizio, avevo intenzione di distruggerla. Bruciarla, strapparla, buttarla, avrei fatto qualsiasi cosa pur di dimenticarmi del "traditore". Ma, d'altronde, erano solo pensieri da bambino e irrazionali. Infatti, decisi per qualche motivo, di cui nemmeno io ero a conoscenza, di tenerla. All'inizio, avevo intenzione di farla diventare parte integrante del mio aspetto per ricordarmi della "rivincita" che mi spettava; ció che mi motivava a vivere, quindi, era diventato un ardore nel petto basato sull'odio. Man mano che la guardavo e toccavo, peró, capí che era una menzogna, o comunque un espediente per non confrontarmi con i miei sentimenti.

Appena la vidi su quel personaggio, pensai fosse un regalo che gli avevano dato i suoi genitori come inaugurazione del film. Man mano mi confrontavo con i miei pensieri piú profondi, che mi addossavano un certo sentimento di inquietudine, mi accorsi di aver cominciato a sperare avesse scelto proprio quel nome per qualche motivo in particolare; ma come ogni cosa e persona che entra nella mia vita, si trattava solo di una bugia di scarsa qualitá.

Da allora, cominciai a basare la mia personalità su di lui. Onestamente, a quel tempo mi è sempre sembrato l'unico modo per diventare qualcuno, considerando che dovevo per forza diventarlo. Col passare del tempo, ho fatto questa persona mia, ma a quale costo?

Le bugie sono probabilmente l'unica cosa che rimaranno per sempre nella mia vita, assieme a questi ricordi di un bambino sognante dal cuore spezzato. Perciò ho dovuto ricorrere ad esse per proteggere l'unica persona a cui tenevo effettivamente. Sin da quando io e lo zio di Shuichi cominciammo a parlare di nascosto, un minimo di speranza si accese in me. Allora, cercai di fare di tutto, a qualsiasi costo, pur di far si che andasse a buon fine, dimenticandomi della mia situazione, pensando di potercela fare.

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