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Circa 30 anni prima
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Chandra
—Ci incontrammo moltissime altre volte a Ordya. All'inizio solo in quelle rare occasioni in cui mi recavo lì per studiare, poi iniziammo a darci appuntamento.
Leggevamo e studiavamo assieme quando ci trovavamo alla Roccaforte Tagliente, scoprendo dettagli l'uno sull'altra e imparando cose nuove sulle rispettive contee. In una di quelle occasioni, mi raccontò come mai lavorasse lì.
Era stato "assunto" come bibliotecario per punizione: si era ribellato durante un'esercitazione importante. In quel periodo, si addestrava per diventare uno stratega di Ordya. Aveva avuto la fortuna - o sfortuna - di entrare nella ristretta cerchia di strateghi grazie a suo padre, il quale era una delle figure più influenti dell'Accademia. Egli desiderava che anche i suoi figli seguissero la sua strada, così obbligò Noienyr a iscriversi quando aveva dieci anni. Sarebbe stato addestrato a diventare un guerriero sapiente e coscienzioso. Peccato che Noienyr non ne fosse molto contento.
Dopo diversi incontri alla biblioteca, iniziò a portarmi a visitare il resto della Roccaforte. Ordya era un paese aperto, lì era comune avere amicizie al di fuori della contea, anche se erano comunque vietate unioni e matrimoni. Per questo motivo ero io a recarmi lì più spesso, così nessuno ci avrebbe guardati con sguardi indiscreti o troppo curiosi.
Partivo la mattina e camminavo per circa un paio d'ore, arrivavo sul confine tra le nostre due contee e lo aspettavo nei pressi della Strada di Vetro. Di solito dicevo ai miei genitori che andavo a passeggiare con un'amica, oppure che andavo a studiare, o che avevo trovato un lavoretto saltuario che mi avrebbe impegnata per tutta la giornata.
Un giorno mi portò in un museo dove erano conservati antichi manoscritti e tavolette di pietra incise che, a suo dire, era "uno dei musei più antichi di tutte le nove contee".
Non ero molto interessata a dire la verità, ma Noienyr sembrava averlo fatto solo per me. Ogni cinque minuti mi chiedeva se mi stesse piacendo e io mentivo sorridendo e annuendo. Il fatto fu che mi divertii comunque, nonostante non mi importasse un accidente di quei manufatti. Passare del tempo con lui era fantastico indipendentemente da quello che facessimo.
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«Ehi, guarda questa lettera, sembra un naso!»
«A me sembra più una nota musicale.»
«Come sei noiosa! Ero sarcastico!» ridemmo.—
«Ti piace quel disegno?» mi chiese.
«Non riesco a interpretarlo, non capisco da che parte vada guardato.»
«Non va interpretato, è astratto. Va guardato con qualcosa di diverso dagli occhi.»
«Assomiglia molto a un cavallo, però.»
«Eddai, cerco di dire qualcosa di poetico e tu mi distruggi così» sorrise.
«Ha ragione, egregio poeta. Perdoni la mia incapacità di cogliere l'arte.»
«Wow! Hai usato del sarcasmo! Fai dei passi avanti.»
lo guardai di sbieco. «Io so usare il sarcasmo! A volte faccio fatica a coglierlo, però.»
Ridemmo ancora e ancora.
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La figlia dell'Inganno
FantasyVecchio titolo: "Hora" , per chi si fosse perso il cambio ^^ -Trama- In un ipotetico futuro, su un'isola dimenticata dagli uomini, Dei non convenzionali decisero di procreare con solo pochi eletti, generando un mondo abitato da esseri umanoidi con c...