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Tempo presente
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Hora
—Giungemmo nei pressi della palude quando il sole era ormai in procinto di sparire al di là del mare a ovest. La Palude Velenosa si trova all'estremo occidente di Ibya, nonché delle nove contee, perciò oltre essa si estende l'infinito oceano. Non lo avevo mai visto dal vivo, nonostante anche Specchialuce sia lambita dall'acqua a sud, essendo ogni contea uno spicchio di una terra pressoché circolare. Abitavo molto nell'entroterra, perciò il mare era distante e invisibile a occhio nudo.
Molto lontano, potevo vedere le leggere increspature dell'acqua piene dei riflessi rossi e arancioni del tramonto. Essendo Ibya a ovest, il sole si spegne proprio sul mare, mentre la sua nascita è coperta dalle montagne del Tenetet. Specchialuce, invece, rivolta verso sud, gode di entrambi gli spettacoli ma non in maniera diretta. Il sole sembra sorgere dalla terra stessa, perché il mare ancora una volta non è visibile, e la stessa cosa vale per il tramonto, dove sembra sprofondare in quella che per noi è la contea di Lloyd.
Con il mio udito sopraffino potevo sentire il leggero rumore delle onde che si frangevano dolcemente sulla spiaggia, un sussurro continuo e rilassante che mi riempì di armonia e cullò il mio sonno quella notte.
Ci riparammo sotto un albero molto strano di cui non conoscevo l'etimologia. Aveva delle enormi radici esposte che fungevano da nicchie abbastanza comode, un tronco dal diametro di circa tre metri e rami contorti. Anche a Ibya il clima è caldo e afoso, quindi il principale problema era quello di rimanere idratati. Con le scorte nel carro non ci eravamo mai fatti problemi, ora però le vettovaglie erano limitate e non andavano sprecate.
Quella sera ero provata dalle ore in sella, ma mi ripromisi il mattino seguente di provare a spillare dell'acqua dal tronco dell'albero. Mi sistemai in una nicchia, poggiando il mio zaino e togliendomi le scarpe per far riposare i piedi doloranti. La nostra cena sarebbero stati due conigli che Atoldir aveva cacciato il primo giorno, quando ancora non eravamo circondati solo da insetti e serpenti, che il bardo aveva preventivamente cotto e conservato.
Mentre mangiavamo, il figlio di Veive ci disse di aver appreso da Flick che a Ibya un piatto molto apprezzato era composto da scarafaggi cucinati con brodo e verdure. Non essendoci una flora variegata, i figli di Halos avevano dovuto accontentarsi. Mi segnai mentalmente di chiedere a Flick di cucinarmeli, un giorno.
Prima di dormire, io e Keta chiacchierammo un po' davanti al fuoco con gli occhi fissi sul tramonto mozzafiato. Discorremmo della giornata e dello scontro con i Troll, poi lui mi raccontò come era fatto il convento e io com'era casa mia. Nessuno dei due accennò alla conversazione avvenuta nel pomeriggio.
Intanto, il sole si ridusse a una linea arancione e scomparve dal nostro campo visivo, facendo esplodere i suoi raggi brillanti e incastrandoli tra il blu e il grigio del cielo, colorandolo di un'ultima calda luce. L'acqua rendeva l'effetto finale ancora più spettacolare e suggestivo, increspandosi e muovendo gli sfolgori del sole sul confine tra mare e orizzonte.
«Tu hai mai visto l'oceano?» mi domandò dopo qualche minuto di silenzio, con lo sguardo perso verso il punto dove il sole si era eclissato ormai da un po', come sperasse che potesse tornare indietro.
«No, mai. Abito nei pressi della Strada di Vetro e non ho avuto occasione di andarci» esalai, mettendo via l'ultimo tegame della cena. Parlando, non ci eravamo resi conto dello scorrere del tempo. Mi sedetti accanto a lui, rivolta anch'io verso il mare.«Ne sento l'odore, è... buonissimo. Pensavo puzzasse, invece è un piacere per le mie narici, soprattutto dopo tutta la calura e i fumi di Fendiroccia.» Si sdraiò a terra con le braccia incrociate dietro la nuca, sporgendosi fuori dalla cappa di foglie che ci copriva come una cupola.
«Se mi concentro, io riesco a percepirne il suono» confessai. «Lo trovo rilassante.»
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La figlia dell'Inganno
FantezieVecchio titolo: "Hora" , per chi si fosse perso il cambio ^^ -Trama- In un ipotetico futuro, su un'isola dimenticata dagli uomini, Dei non convenzionali decisero di procreare con solo pochi eletti, generando un mondo abitato da esseri umanoidi con c...