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Tempo presente
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Hora
—Quando Flick tornò con del vestiario pulito tra le mani e girò di nuovo dietro l'angolo, presi ciò che mi aveva portato e mi cambiai.
«Non sapevo quale fosse il tuo zaino, per cui ho rovistato un po' in tutti» mi confessò ridendo, mentre io mi sfilavo i pantaloni appiccicati alle gambe per il sudore.«La pozione è di là, anche Pin ne aveva bisogno, e poi è amara, meglio prenderla mangiandoci insieme qualcosa. Keta si è svegliato e il bardo sta facendo la colazione. Lo odio, crede sempre di potermi dare ordini.»
Sentii un enorme sollievo quando feci scivolare dell'acqua sui piedi, cotti per il caldo e l'acquitrino che si era creato nelle mie calze.«"Dammi una mano ad accendere il fuoco, fannullone!"» imitò la voce acuta del bardo.
«Solo perché il re gli ha detto di tenermi d'occhio, non significa che io debba stare ai suoi comodi. È tutta colpa sua se sono qui.»
Mi sgranchii le dita dei piedi. «Come mai?»
«Oh, non lo sai? È andato a spifferare al re che consegnavo lettere per sua figlia.»
«Avete accennato qualcosa durante il viaggio. Come mai lui non vuole parlarne?»
«Perché è un ficcanaso, non vuole che si sappia che è innamorato perso della figlia del re, quindi non... oh, accidenti!» credo che si portò le mani alla bocca, perché poi mugugnò: «Mmh mh mmpf!»«Flick, non ho capito niente» lo avvisai, ridendo.
«Mi uccide se sa che te l'ho detto! Ti prego, non dirglielo!» mi implorò.
Inarcai le labbra verso l'alto. «Tranquillo, acqua in bocca.»
«Oh, per fortuna, grazie. Era terribilmente geloso del fatto che la principessa scrivesse lettere a un altro, così lo ha riferito a suo padre, nonostante lei lo avesse pregato di non farlo.»
«Ma la conosce bene, questa principessa?»
«Sì, certo. Va spesso a suonare a corte e si esibisce anche solo per lei.»Mi infilai la maglia pulita, soddisfatta della mia igiene. «E tu invece come facevi a intrufolarti e portare quelle lettere?» curiosai.
«Sono un figlio di Halos! Portavo ai sovrani gioielli sfarzosi e me ne tornavo sempre con le tasche piene, ma non tanto perché comprassero i miei gingilli, quanto più perché la principessa mi pagava bene per consegnare le sue letterine fru fru.»Ero quasi pronta, stavo piegando i vestiti sporchi quando mi accorsi che qualcosa in Flick non andava. Sembrava essersi rattristato dopo quella confessione. Lo sentii sospirare e, probabilmente, scuotere la testa.
«Va tutto bene?» domandai.
Tirò su con il naso. «Sì... è solo che... no nulla, non importa.»
Mi sporsi da dietro la pietra per poterlo guardare. «Sicuro? Mi sembri un po'... strano.»Il figlio di Halos alzò lo sguardo. Socchiuse le labbra e inspirò profondamente. «Sì, sicurissimo. Sei pronta? Ho una fame...» esalò con scarso entusiasmo rispetto al suo solito. Strano che nemmeno l'idea della colazione non lo spingesse a saltellare.
«Ho finito, raccolgo le cose e possiamo andare.»Le mie orecchie colsero il battito irregolare del cuore di Flick. Mentre svuotavo il secchio dell'acqua sporca, lo sentii sfregarsi il viso e, potrei giurarci, cancellare qualche lacrima. Non sono mai stata brava a consolare, quindi non sapevo come comportarmi. Presi in mano i vestiti sparpagliati e mi avvicinai di nuovo al mio compagno.
«Sicuro che vada tutto bene? Se ho detto o fatto qualcosa di sbagliato...»
«No, ma pensa te! Non hai fatto assolutamente niente» si sbrigò a rispondermi.
«Il fatto è che...»
Fece una pausa a effetto e iniziò a incamminarsi. «È che guadagnavo bene, a portare quelle lettere. Ho una famiglia numerosa, con tanti fratelli e sorelle piccole, mio padre è mancato da qualche tempo e mia madre ce la mette tutta ma... facciamo fatica a tirare avanti. Essendo il fratello maggiore mi sento in dovere di... beh, basta dai, non voglio annoiarti con la mia storia triste.»
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La figlia dell'Inganno
FantasyVecchio titolo: "Hora" , per chi si fosse perso il cambio ^^ -Trama- In un ipotetico futuro, su un'isola dimenticata dagli uomini, Dei non convenzionali decisero di procreare con solo pochi eletti, generando un mondo abitato da esseri umanoidi con c...