Il grande portone di legno si aprì con fatica. Noignar e Gaera entrarono a passo spedito, seguiti da una dozzina di guerrieri armati di tutto punto. L'umiliazione subita doveva rodergli. Avanzarono fino al tavolo rotondo a cui tutti gli altri erano seduti, e Gaera allungò una mano verso una delle grandi sedie con il sole di Lloyd intarsiato nello schienale. Fece per accomodarsi, ma Noignar lo afferrò per una spalla e lo bloccò. Passò in rassegna con lo sguardo un po' tutti i presenti, poi fissò il re. Era un uomo abbastanza giovane e prestante, che si era sposato presto e aveva su di sé il fardello della corona da quando aveva diciotto anni. Era abbigliato in modo sobrio, niente mantelli o gingilli sfarzosi, nonostante l'occasione. Nessuno sapeva decifrare la sua espressione provata, forse perché nessuno sapeva tutta la verità. Ma erano lì per scoprirla. Si alzò per i convenevoli.«Benvenuti, Noignar e Gaera, figli di Ixion e Thas. Ora che la compagnia è al completo, possiamo cominciare.»
Si prese il suo tempo prima di continuare, finché il silenzio non si fece opprimente. Alcuni dei guerrieri presero posto a sedere, ma Noignar rimase in piedi.
«A questo tavolo siedono guerrieri, nobili, gente comune, traditori e bugiardi, ma anche qualcuno che ha mentito per il bene delle persone che ama. Siamo qui per mettere insieme i pezzi della vicenda che sta tormentando tutti. Vi chiedo di dialogare civilmente e di essere sinceri, cosicché ognuno possa raccontare la propria parte di storia. Siamo tutti d'accordo?»
La maggior parte dei presenti annuì. Noignar, prima di sedersi tra i suoi, esordì con voce cupa: «Come sapremo che sarà dichiarato il vero? Non ho nessuna garanzia.»
«È vero, non posso darti questa garanzia. Confido nella sincerità di coloro che parleranno. Ma potremo decidere qual è la verità se tutte le storie raccontate da punti di vista diversi collimeranno.»
«Come può pensare che coloro che ci hanno ingannato fino ad ora parleranno sinceramente? Può almeno assicurarmi che i colpevoli saranno puniti?»
«Colpevoli? Se ce ne saranno, provvederò affinché subiscano ciò che si meritano.»
Il rumore di una sedia che traslava indietro portò qualcuno a sobbalzare. Un figlio di Veive, riconoscibile dalle orecchie a punta, il viso allungato, la pelle chiara ricoperta da striature verde acqua e la corporatura slanciata, si era alzato con le mani poggiate sul tavolo e la testa bassa.
Dopo un attimo di silenzio, si pronunciò: «Sire, prima di sentire i pareri di tutti, desidererei annunciare una cosa importante.»
Il re non sembrò stupito, come se si aspettasse quell'intervento. Fece un gesto di assenso con il capo.
«Vorrei premettere che sono consapevole del mio comportamento deplorevole, ma ho agito per una buona causa. Desidero che lei sappia che sono innamorato di sua figlia, anche se so di non essere ricambiato.»
Nella sala si sentirono alcuni rumori. Qualcuno si agitò sulla sedia o si voltò per guardare il figlio di Veive, la principessa si coprì il volto con una mano, Noignar afferrò entrambi i braccioli del suo scranno.
«Il mio tradimento è stato mosso solo da questo mio sentimento, non da brama di potere o di vendetta, men che meno da odio nei suoi confronti.»
Si rimise a sedere lentamente, sempre senza alzare lo sguardo.
N.A.: spero vi piaccia il prologo! I prossimi capitoli saranno più lunghi, questa è solo un'introduzione. Chiedo scusa se alcune parole non sono separate da uno spazio, non so perché ma alcuni non me li ha presi!(Dovrei averli corretti tutti, ma non si sa mai, wattpad sembra odiare il mio prologo).
All'inizio di ogni capitolo, a partire dal secondo, troverete i simboli di ogni contea, poi aggiungerò la mappa con evidenziata ciascuna contea e le caratteristiche dei suoi abitanti (questo è ancora in fase di progettazione hahah). Spero che l'idea vi piaccia!
💕💕💕N.B.: alcuni verbi nei capitoli successivi sono al presente perché, nel momento in cui la protagonista racconta, contee, abitanti, città e quant'altro esistono ancora, perciò Hora descrive cose che per lei sono attuali e familiari. Per questo dice per esempio:«le contee sono nove», e non erano; «è nella mia natura», e non era. E alcuni di questi verbi devo un po' sistemarli, scusate XD
Buona lettura🍀
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La figlia dell'Inganno
FantasyVecchio titolo: "Hora" , per chi si fosse perso il cambio ^^ -Trama- In un ipotetico futuro, su un'isola dimenticata dagli uomini, Dei non convenzionali decisero di procreare con solo pochi eletti, generando un mondo abitato da esseri umanoidi con c...