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Tempo presente
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Hora
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Terminò il racconto immersa nelle lacrime. Cavò un fazzoletto di stoffa dalla tasca del maglione che si era infilata sopra al lungo vestito nero sbracciato e si asciugò gli occhi. Non faceva freddo a Ibya, neppure di sera, ma l'umidità della palude rendeva l'aria quasi palpabile. Essendo abituata a un clima più secco, mi sentivo la pelle bagnata, come fosse ricoperta di rugiada. Decisi di estrarre dallo zaino la mia giubba che, seppur senza maniche, mi avrebbe comunque tenuta un minimo al caldo.Descrivermi gli ultimi accadimenti della storia era stato molto difficile per Chandra. La voce rotta e il naso che le colava non erano stati a suo favore. Io non sapevo bene che pensare. La storia di lei e Noienyr mi aveva coinvolta molto, ma non capivo perché avesse dovuto dirmi tanti dettagli quando sarebbe bastato un "questo stilo mi è stato rubato dal mio amato per regalarlo alla sua promessa sposa, cioè tua madre".
Dopo essersi pulita il viso e aver bevuto un sorso d'acqua, concluse: «Non sapevo dove andare, i miei genitori mi avevano ripudiata, non avevo altri parenti o amici... vagai per qualche anno tra le Terre Sepolte, infine mi recai dal vecchio Helevorn, a Liunene.»
«Un bel viaggetto da Ordya a lì, a piedi, da sola» commentai con scetticismo.
«Oltre alla pergamena, Noienyr mi riempì di monete d'oro» mi spiegò. Fece un ghigno malefico. «Pur di sbarazzarsi di me, suo padre avrebbe dato via tutte le sue ricchezze. Forse anche il suo stesso figlio.»Si asciugò un'ultima lacrima. «Mi intrufolai di nascosto nella carrozza per recuperare le mie cose. Mi portai via anche il libro che rubammo a Espaea, cosicché potessi studiarlo. Noienyr sapeva che bisognava inserire il proprio sangue all'interno della bacchetta, ma almeno non avrebbe mai potuto usarla perché non conosceva le rune.»
Geniale: lasciare una potenziale arma letale al proprio nemico senza le istruzioni.
«Non vennero mai a cercarti per riprenderselo?»
«Forse Noienyr non disse mai nulla a riguardo» ipotizzò con poca convinzione.Che amarezza, pensai. Erano passati anni e ancora covava tanto risentimento. Quando questo pensiero mi attraversò la mente, mi misi a fissare la donna: era giovane, forse poco più grande di me, sembrava in ottima forma e... non era possibile. La storia che mi aveva appena raccontato risaliva a molto tempo addietro.
«Un momento» protestai. «Come fai a essere così giovane? Dovresti avere almeno... quanto, cinquant'anni? Sembri una ragazzina.»
Di nuovo, Chandra rise malignamente. «Cinquanta il prossimo mese, per l'esattezza. Aspettavo questa tua domanda da quando ho iniziato a raccontare. Beh, meglio tardi che mai.»Rimasi stizzita dall'insinuazione, tuttavia non avevo tempo di rodermi il fegato.
«Grazie alla biblioteca di Helevorn, imparai tantissime cose e iniziai a creare e vendere pozioni. Tra queste, quella ringiovanente fu una delle più complicate da produrre e di cui vado più fiera.»«Perbacco. Una pozione che non ti fa invecchiare» la rimbeccai, ancora dubbiosa.
«Fu così che conobbi il bardo: suo padre era un musico alquanto ricco e famoso alla Roccaforte Acquamarina, lui ed Helevorn erano vecchi amici. L'anziano che mi ospitava pensò che avremmo potuto andare d'accordo, visto che anche il bardo era interessato alla magia. Non mi confessò mai il suo vero nome; mi disse che qualcuno lo soprannominava "Blindekuh", un'abbreviazione di quello reale, credo.»Nemmeno io sapevo come si chiamasse il figlio di Veive. Flick mi aveva redarguita consigliandomi di non chiederlo perché sentirlo faceva uscire il fumo dalle orecchie. Chissà se era davvero così terribile... Visto che il nomignolo era "Blindekuh", non osavo immaginare il nome completo.
«Ma lui non mi piaceva molto...» proseguì il racconto Chandra. «Non sapeva nulla dei veri fondamenti delle arti magiche, era lento di comprendonio, insegnargli qualcosa mi fu molto difficile... Voi delle Terre Vive sembrate sempre così ingenui, stupidi... dovrebbero aumentare l'educazione e la possibilità di studiare.»
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La figlia dell'Inganno
FantasyVecchio titolo: "Hora" , per chi si fosse perso il cambio ^^ -Trama- In un ipotetico futuro, su un'isola dimenticata dagli uomini, Dei non convenzionali decisero di procreare con solo pochi eletti, generando un mondo abitato da esseri umanoidi con c...