Capitolo 12: SCAPPARE, Parte 2

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   Indossava la stessa tenuta nera raffigurata nei ricordi sfocati del Nephilim. Si stava passando sul collo nudo e pallido una salvietta bianca, e quando allontanò lo straccio, questo si era tinto di rosso. 

   Jason la additò. –– Tu! –– esclamò. Si diresse verso di lei con falcata decisa. LaPresceltasbarrò gli occhi, il suo evidente torpore interrotto da un improvviso sbalordimento.   

   –– Tu sei la ragazza che mi ha salvato la vita, questa sera.

   Lei, le pupille dilatate e gli occhi sfavillanti dei rimasugli di goduria, emise una grassa risata. –– Sì, sono io –– tartagliò, ridacchiando. Tentò di appoggiarsi ad una parete, ma barcollò; la frangetta bruna le ricadde sugli occhi. –– Voglio dire, almeno credo. In realtà, non mi pare di averti mai incontrato.

   Era palese che l'effetto del morso vampiresco stesse perdurando. 

   Jason aspettò per qualche istante che la sua anelata salvatrice recuperasse i sensi – il processo di convalescenza non era poi così longevo. –– Ora ce la fai a tenere un discorso senza crollare a terra? –– le chiese in seguito. 

   La ragazza si stropicciò gli occhi. –– Che cosa vuoi?

   –– Ringraziarti. E sapere chi sei. Non ti sei presentata alla Magione Dirigente, e avresti dovuto farlo. La guerra è imminente. 

   La Prescelta fischiò. –– La tua perspicacia mi lascia senza parole.

   Jason si mostrò indifferente.

   –– Sono Natasha –– aggiunse lei. –– E ora, con permesso... –– Fece per andarsene, ma il Nephilim la trattenne. –– Non così in fretta, Natasha. –– Serrò la stretta al polso della sua eroina.   –– I Senzaclan infrangono le leggi non scritte dell'Alleanza, organizzando queste feste. E tu, partecipando, collabori alla loro trasgressione. Per cui, vieni con me.  

   –– Non puoi pensare di arrestare solo me! –– protestò Natasha. –– Ogni singolo individuo qui presente viola la legge. Incarcerando solo me, saresti tutt'altro che giusto. 

   –– Ho un modo tutto mio di interpretare la giustizia –– ribatté Jason. –– Incarcerarti non è mia intenzione. E a me non interessano "tutti". Mi interessi tu. –– Detto questo, si avvicinò alla ragazza; costei si irrigidì all'istante. Nonostante fosse ancora vagamente stregata dalla saliva di vampiro, i suoi istinti da Prescelta reagivano con effetto immediato.   

   –– Non mi costringerai mica ad usare la forza con una signorina, vero? –– la provocò il Nephilim. 

   –– Ti pentirai molto presto di avermi dato della signorina –– latrò Natasha.

   –– Ma è questo che sei, no? 

   –– No. –– La ragazza si avvalse di una fermezza innata. –– Io sono una Prescelta. E non c'è bisogno di usare la forza. Verrò alla Magione Dirigente di Amsterdam con te, ma ora lasciami. E non toccarmi mai più. 

   Jason curvò le labbra in un sorriso ferino, ammiccante. –– Molto bene. 

   Uscirono dal locale. Nel momento stesso in cui valicarono l'ingresso del ritrovo, Natasha aggiunse: –– Sappi che se è così che cerchi di conquistare le ragazze, sei davvero senza speranze.

   Il Nephilim rise. E dire che non rideva spesso, se non esclusivamente alle proprie battute. –– Sono Jason, comunque.

   Lei gli rifilò un'occhiata altezzosa ed irritata. 

   –– Jason Blacklight.

–– No, lasciami! –– sghignazzò Amanda, scacciando la malandrina mano di Roy. 

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