Capitolo 19: NETTARE, Parte 1

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E per la seconda volta, Debby si ritrovò alla Sala del Consiglio.

   Era seduta accanto ad August, che le stringeva la mano in un groviglio di dita intrecciate, calde, secche ed incallite. 

   Sembrava sereno, ma Debora non lo era affatto. 

   Teneva le gambe incrociate, un piede che balzellava senza sosta; si appoggiava allo schienale della sedia e si richinava in avanti continuamente; allentava e rinsaldava la presa della propria mano a quella di August.

   –– Ehi –– le disse lui, traendola a sé e assimilando l'irrequietezza del suo corpo. –– Calmati. Sei un terremoto.

   La stregona strabuzzò gli occhi: le bruciavano per via delle poche ore di sonno. Si scostò un ciuffo di capelli dal viso. –– Non posso essere calma. Tra poco sapremo cosa se ne farà del Mondo Invisibile e del mondo umano. Non posso essere calma. 

   August si protese verso di lei. –– Andrà tutto bene. 

   –– Non lo puoi sapere –– ribatté Debora.  

   –– So che finché staremo insieme, niente potrà andare male più di tanto. 

   Debby forzò un sorriso. –– È proprio vero che la speranza è l'ultima a morire. –– Non v'erano positività o allegria nel suo tono di voce. 

   August non ebbe il tempo di replicare, poiché i presenti in aula cessarono di vociferare. 

   La ragazza riportò lo sguardo all'altare: dietro il leggio da oratore emergeva la figura impettita del Console Greyraven. Alle spalle dell'uomo sedevano Scarlett Hill, Isarn Cox, La Regina Roxy e Ronald – quest'ultimo, la notte precedente, non aveva raggiunto la Magione dei Greenowl.

   Il Console batté il martello, effondendo il duplice rintrono di due turpi colpi. –– Buongiorno a voi tutti –– disse con voce rauca e rimbombante. I suoi occhi calarono sulla platea. Era l'imperatore dell'auditorium, di un'ampia aula progettata appositamente affinché l'altare intimidisse gli astanti, e li sottomettesse alla spartana possanza del re che li dominava.

   –– È giunto il momento di farvi sapere ciò che ieri sera, alla riunione privata del Consiglio, è stato deliberato.

   Il silenzio era talmente intenso da risultare assordante. Il Console volse un cenno all'Inquisitrice, Amelia Greyraven. Costei mosse un passo e soppiantò il fratello al leggio. Sembrò trarre un lungo respiro; poi parlò: –– Considerando che Azazel, parlando di guerra, si è rivolto specificamente a sua figlia Debora Myako Urushiba, riferendole che il conflitto avrà luogo in Giappone, sosteniamo che la questione sia all'interno di Azazel e Debora. È una faccenda che riguarda esclusivamente padre e figlia, ma nel caso in cui i Nephilim impiegassero le proprie forze contro Azazel, la questione andrebbe a coinvolgere l'intero Mondo Invisibile, avendo ripercussioni sul mondo umano. Per questo motivo, il Mondo Invisibile si dichiara neutrale in tutto ciò che riguarda i piani di Azazel. Non possiamo mettere a repentaglio un'innumerevole quantità di vite per una questione interna a Debora e suo padre. 

   Neutrale

   neutrale

   neutrale.

   Debby attese l'insorgenza di una rivolta, ma tutto ciò che ottenne dal pubblico fu una scarna, insopportabile titubanza. Dentro di lei, la confusione e il panico imperarono, unificati a tanta, tanta rabbia. Si trattava di un furore fremente e bramante di poter detonare ed erompere, un furore talmente invasivo da indurre Debora a strapparsi via tutto, persino la pelle, pur di sgusciare via da quel rivestimento di esacerbazione di cui era prigioniera.   

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