Capitolo 16: LE FESSURE DELLA MEMORIA, Parte 1

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Erano tornati a Bruxelles.

   Amanda e August riposavano in alcune delle innumerevoli cameredel castello. Durante il viaggio in carrozza, Debora aveva perso i sensi, e una volta arrivata alla villa era stata ricoverata in infermeria, dove i Prediletti Ancestrali – tra cui Yeshaiah – l'avevano medicata a dovere.

   Il resto dei malcapitati e i signori Greyraven si erano riuniti in biblioteca – un'aula immane, da far invidia alla Magione dei Lionchild.

   Dal pavimento di pietra grigia si ergevano colonne congiunte da volute gotiche; i libri – illimitati – erano inseriti in cavità scavate nelle pareti rocciose dell'aula; ai diversi tavoli di legno erano state affiancate panche di pietra e piccoli seggi, e l'unica fonte di luce proveniva dalle flebili e tremolanti fiaccole a forma di corvo e dai raggi colorati penetranti i mosaici. Qualsiasi finestra o portafinestra del castello era costituita di vetro temperato; tale materia impediva l'attraversamento dei raggi ultravioletti, aveva spiegato Melissa.

   Nella biblioteca presenziavano tutti, fuorché Amanda, August e Debora – i tre infortunati.

   –– Ormai è ufficiale –– sentenziò Ronald. Si alzò e poggiò le dita sulla tavolata di legno scuro, le nocche bianche. –– La guerra è iniziata. Dobbiamo elaborare uno stratagemma. –– Corrugava la fronte, e nei suoi occhi persisteva un'insolita parvenza di ansia.

   –– Non siamo ancora sicuri di niente, Ronald. Amanda era troppo sotto shock per poterci dare informazioni plausibili –– ribatté piano Cheyenne.

   –– Il solo fatto che stesse tremando e sanguinando dice tutto –– obiettò il licantropo.

   –– Sono d'accordo con Cheyenne –– s'interpose Edgar. –– Dovremmo aspettare di interrogare Amanda, prima di scendere a conclusioni affrettate.  

   –– Io invece dò ragione a Ronald –– intervenne Melissa. –– La situazione è della massima gravità.

   Furono sovrani taciti istanti.

   Lotty si sentiva sbagliata. Ed inadatta, come la grandine in una giornata d'estate. Sapeva di non essere sola – non completamente; tuttavia, da quando Rina aveva scoperto di essere una bambina scambiata, non venivano più chiamate "le due mondane" ma "la mondana e la mezza fata".

   Tutto ciò le trasmetteva un gravoso senso di solitudine.

   Rappresentava ormai una peculiarità della sua routine, per la ragazza, rimanere all'ombra di... be', di tutti. Ma se questo implicava rallentare il gruppo, che senso aveva restare?

   Lotty non riusciva a capacitarsi della situazione: si trovava alle prese con una riunione trattante di una guerra imminente. Il timore di essere in definitiva strappata ai suoi genitori e a sua sorella maggiore Carolyn la devastava, e per quanto le circostanze paressero surreali, il terrore che la sopraffaceva era inesorabilmente concreto, tangibile. Ma l'origine della sua perpetua ansietà era il non sapere cosa sarebbe successo.

   La guerra sarebbe scoppiata davvero? Avrebbe colpito il mondo umano?

   I Lionchild e i Greyraven iniziarono a protestare gli uni sulle idee degli altri, sfociando in una controversia accanita. Presto, la biblioteca ricadde in un subbuglio frastornante – subbuglio che, però, cessò nel momento in cui le ante del portone sbatterono effondendo nell'estesa biblioteca un secco rimbombo. 

   Sulla soglia spiccava la sagoma ricurva di Amanda. Gli occhi arrossati di quest'ultima, contornati da profonde occhiaie violacee, erano allarmanti. I suoi capelli biondo ossigenato parevano fluorescenti in confronto al viso esangue. La ragazza sembrava nauseabonda. 

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