–– Ci sono un sacco di bellissimi ricordi, in questo castello.
Katrin si trovava sul tetto della villa, con buone, anzi, buonissime possibilità di scivolare e morire spappolata contro il suolo.
–– Sì, è vero –– concordò Ian, sbucando dalla botola della soffitta. Si sedette accanto alla Prescelta. ––Ti ricordi di quella volta in cui sei scivolata da... esattamente qui? –– Puntò il dito dove una delle tegole era stata rimossa.
–– Eccome se me lo ricordo. Quel giorno ho seriamente creduto di morire.
–– Nah, alla fine ti sei tenuta a me –– disse il vampiro. –– Avrei fatto di tutto, pur di salvarti.
–– Io non me lo ricordo affatto così! –– protestò Kate.
–– Ah no? E come te lo ricordi?
–– Mi hai fatto aspettare un bel po', prima di tendermi la mano –– controbatté lei, di getto. –– Mi stavo pisciando sotto. E tu, comodo comodo, te ne stavi lì, immobile, a ridere di me. Mi hai sempre stuzzicata, quand'eravamo piccoli. Non mi davi tregua.
Ian rise. –– Ma che importa? Alla fine ti ho salvata, è questo l'importante.
Katrin, che nel frattempo si era alzata, incrociò le braccia al petto e mise il broncio; in mano reggeva un paio di tacchi.
–– Avanti –– mugugnò il ragazzo. –– Perché pensi che ti punzecchiassi tanto?
–– Per attirare l'attenzione? –– suppose la Prescelta.
–– Esatto. Dovresti sentirti lusingata.
–– Eri solo un bambino. E io ero solo la tua compagna di giochi.
Ian tacque. Si coricò, ammirando il cielo stellato. –– Credi che io sia cambiato da allora, Kate?
Katrin sembrò addolcirsi. In quella domanda rilevò un che di intimo, quasi fraterno, poiché nessuno che non conoscesse Ian come faceva lei – cioè da sempre e profondamente – avrebbe potuto rispondere. E questo, in qualche modo, la fece sentire speciale. E fortunata.
–– No. No, non sei cambiato affatto.
–– Appunto. –– Il vampiro si raddrizzò. –– Da quella sera in cui scivolasti su questo tetto e io ti salvai la vita, niente è cambiato. –– Si alzò di soppiatto e camminò con la massima cautela verso la Prescelta.
–– Che intendi...
Una delle tegole sotto i piedi nudi di Kate si sradicò del tutto.
Ian si precipitò istantaneamente verso la ragazza, come se fosse legato a lei da un filo sottile che, tendendosi, l'aveva attratto nella sua direzione. Irreprensibilmente uniti.
Ancora una volta, la velocità, la grazia e la precisione del vampiro basirono Katrin, nonostante per lei non fossero certo novità. Così, anche il quel momento, Ian non mancò dal sorprenderla: per reggerla, la stava stringendo tra le braccia minute e salde, costringendola a ritrovarsi le spalle incollate alla parete di un comignolo smisurato. Il suo corpo premeva contro quello della Prescelta, e un ginocchio si incastrava tra le sue gambe. Ian e Katrin erano talmente vicini da respirare la stessa aria – se solo il ragazzo avesse potuto respirare, dato il suo vampirismo.
Le mani di Ian scivolarono sinuosamente lungo i fianchi di Kate. –– Intendevo dire –– bisbigliò –– che ora, in questo preciso istante, proverei l'irrefrenabile impulso di salvarti proprio come successe tanti anni fa. Metterei la mia vita a repentaglio per la tua, non meno di quanto avrei fatto in precedenza. Come ti ho detto, niente è cambiato, da allora. A parte il modo in cui ti compiaccio. Non sono più il ragazzino stupido e protervo che per farsi notare ti avrebbe lasciato credere di morire, sai?
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Le Origini Negate
FantasyDebora non pensa di avere precedenti. Non pensa di avere un passato, né un futuro. Ma ha incredibilmente bisogno di entrambi, più di quanto possa immaginare. E sarà solo quando i suoi sogni e i suoi incubi si realizzeranno brutalmente, che se ne ren...