CAPITOLO 7

1.7K 118 51
                                    


1 mese dopo

Essere su quel treno mi faceva uno strano effetto. Ero contento di tornare a casa dopo più di un mese dalla mia partenza, ma allo stesso tempo ero agitato.

Mi mancavano i miei genitori e mio fratello, ma l'idea di rivedere la mia comitiva di amici mi spaventava un po'. Ma alla fine io ero sempre io e loro erano sempre loro: era passato un solo mese, cosa sarebbe potuto cambiare?

In quel mese passato a Seoul c'eravamo tenuti in contatto, ma non parlavamo sicuramente ogni giorno come quando andavamo tutti a scuola assieme. Quando avevo avvisato del mio ritorno avevano insisto per fare una rimpatriata, una festa, come "ai vecchi tempi". Parlavano come se me ne fossi andato da un secolo.

Eravamo otto e la maggior parte di noi aveva deciso di frequentare l'università di Busan, quindi senza spostarsi. Ad andarcene eravamo stati solo io e SiWoo. Io ero venuto a Seoul e lui era partito per il servizio militare, per cui, a quella "rimpatriata", saremmo stati solo in sette.

Avrei ovviamente rivisto anche HaiRan, sia perché sarebbe stata alla fantomatica festa, sia perché i miei genitori l'avevano invitata a pranzo quel giorno. Alla fine ero tornato soprattutto per lei, glielo avevo promesso. Nonostante ciò ero agitato all'idea di vederla. Mi mancava tantissimo, ma sapevo che avrei dovuto svuotare il sacco. Non potevo continuare a mentirle a proposito di Taehyung.

Erano giorni che pensavo al viaggio che stavo facendo, giorni in cui avevo preso una decisione: chiarire una volta per tutte i miei sentimenti. Non potevo tornare a Seoul con la mente confusa, non di nuovo, non dopo quella conversazione con Taehyung.



"Scusami Jungkook, posso farti una domanda personale?" mi aveva chiesto Taehyung mentre mangiavamo.

Dopo averlo "casualmente" incontrato un paio di volte al Y avevamo deciso di scambiarci i numeri di telefono e, dopo aver scoperto che il rosso passava quasi tutte le sue pause pranzo al bar, avevo iniziato ad andarci anche io i giorni in cui gli orari delle nostre lezioni coincidevano. Non mi ero fatto molti amici in classe, non ero mai stato un ragazzo molto estroverso, per questo mi faceva molto piacere che Taehyung mi dedicasse parte del suo tempo, mi faceva sentire bene sapere di non essere solo in quella grande metropoli.

"Dimmi pure" gli avevo allora risposto versandomi un bicchier d'acqua, che però, mi era andato di traverso sentendo il quesito del mio nuovo amico.

"HaiRan è la tua fidanzata?"

Per poco non avevo sputato fuori l'acqua che stavo bevendo quando mi resi conto della sua domanda.

Se ne stava seduto davanti a me, un gomito appoggiato al tavolo, con il pugno della mano a sorreggere la testa, mentre con l'altra mano, in cui teneva le bacchette, stava indicando il mio petto.

"Come scusa?" avevo risposto alquanto imbarazzato e spiazzato dalla sua domanda.

"La collana che porti sempre te l'ha regalata lei, no? HR sono le iniziali del suo nome" mi aveva detto sventolando le bacchette che aveva in mano nella mia direzione.

Lo avevo guardato mentre continuava a mangiare, come se mi avesse appena chiesto la cosa più naturale del mondo. E lo era, non c'era nulla di male in quella domanda, solo che non me l'ero aspettata minimamente.

Era vero: portavo sempre quella collana, ma non pensavo che qualcuno avesse notato le iniziali su di essa tanto erano incise in piccolo. Ma lui lo aveva fatto, lui aveva notato quel minuscolo dettaglio come se mi avesse studiato tanto quanto lo avevo fatto io con lui, io che avevo osservato ogni suo neo, la lunghezza delle sue ciglia, il modo in cui si attorcigliava i capelli attorno alle dita mentre parlava dell'università e del suo progetto.

Cherry tea - TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora