CAPITOLO 13

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Quando aprii gli occhi mi ritrovai nella penombra. L'unica luce proveniva dalla cucina da cui riuscivo a sentire una voce leggera canticchiare una melodia estremamente dolce.

Ci misi un po' per capire dove fossi. Non ero mai stato quel tipo di persona che si sveglia tutta scattante, anzi, ero più il tipo che impiegava ore a svegliarsi completamente.

Non sentivo freddo nonostante mi fossi addormentato solo con una maglietta in un pomeriggio di Novembre. Presto mi resi anche conto del perché non sentissi freddo. Avevo infatti addosso la coperta che avevo visto su Taehyung ore prima a mo' di mantello. Sorrisi ricordando quella dolce scena, ma sorrisi ancora di più quando mi resi conto che la mia mano, sotto quella coperta, era ancora intrecciata a quella di Taehyung, addormentato vicino a me, con la testa sulla mia spalla ed i capelli a solleticarmi la pelle del collo.

Sembrava così tranquillo ed indifeso in quel momento, così piccolo accoccolato al mio corpo.

La magia di quel momento venne interrotta da un brusco rumore di pentole. La dolce melodia che aveva accompagnato il mio risveglio si bloccò e venne sostituita invece da una serie di imprecazioni.

Dopo qualche secondo vidi Jimin uscire dalla cucina, cercando di fare il più piano possibile, per accettarsi che tutto quel baccano non ci avesse svegliato. Alzai la mano libera per salutarlo.

"Cavoli, non volevo svegliarvi" sussurrò avvicinandosi.

"Ero già sveglio, tranquillo. Taehyung invece non sembra aver sentito nulla" dissi indicando il ragazzo ancora addormentato su di me.

"E' un buon segno. Ogni volta che Tae prende l'influenza sta male per qualche giorno e poi, dopo una dormita infinita, torna come nuovo. Domani starà meglio" disse accucciandosi ai piedi del divano ed accarezzando amorevolmente la testa rosso ciliegia del suo coinquilino. "Vuoi fermarti per cena?" mi chiese.

"No grazie, ho approfittato abbastanza della vostra ospitalità, è tardi e domani ho lezione presto."

"Fai con comodo, io vado a finire di preparare da mangiare" mi sorrise e si alzò dirigendosi verso la cucina.

Tirai fuori dalla tasca il cellulare: erano le otto e mezza passate. Non avevamo dormito tanto in realtà, giusto un paio di orette, ma mi sentivo estremante stanco, come se avessi avuto bisogno di dormire per altri quattro giorni. O forse non era stanchezza, forse avrei solo voluto restare lì, su quel divano blu, a sentire il calore di quella mano sulla mia pelle fredda ed il profumo di tè verde al mirtillo inebriarmi completamente.

Cercai di fare il più piano possibile per spostare Taehyung senza svegliarlo, ma mugolò comunque qualcosa di incomprensibile prima di lasciarmi la mano per poi sdraiarsi sul divano. Gli scostai alcune ciocche dal viso e lo coprii meglio con la coperta per evitare che prendesse troppo freddo.

"Jimin, io vado..." dissi al biondo dopo essermi affacciato alla porta della cucina.

"Aspetta, ti volevo ringraziare ancora."

"Mi ha fatto piacere, ho passato un pomeriggio in compagnia."

"Beh, volevo comunque dirti grazie. Purtroppo i professori ci stanno mettendo lezioni aggiuntive perché dicono che non siamo pronti per il saggio finale del primo semestre. Taehyung odia restare a casa da solo, soprattutto quando è malato fa sempre i capricci. Spero che non sia stato intrattabile."

"In realtà è stato perfetto" risposi arrossendo. Ero ancora assonnato e non mi ero reso conto di quello che la mia bocca stava per dire finché non lo avevo detto veramente. Arrossii ancora più violentemente strofinandomi i palmi sudati delle mani sui jeans.

Cherry tea - TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora