CAPITOLO 17

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Il campanello suonò rimbombando in quell'appartamento silenzioso. Potevo sentire il rumore delle macchine passare per strada, l'acqua della doccia aperta, il respiro di Taehyung addormentato accanto a me. Spostai la testa del ragazzo dalla mia spalla allo schienale del divano per potermi alzare ed andare alla porta.

Come immaginavo era il fattorino con le nostre pizze. Pagai e richiusi la porta per poi appoggiare il tutto sul tavolo della cucina. In quel momento sentii la porta del bagno aprirsi e mi affacciai dalla cucina per chiedere a Jimin di svegliare Taehyung, ma lo trovai già accovacciato accanto a lui ad accarezzargli i capelli come faceva sempre.

"Tae, dai, si raffredda la cena, svegliati" disse scuotendo il ragazzo. "Io mi cambio e arrivo, voi iniziate" quindi si diresse in camera.

Non mi ero neanche reso conto che fosse mezzo nudo, troppo preso a guardare il viso di Taehyung che sbadigliava in un modo assolutamente adorabile. Jimin era uscito dal bagno con solo un asciugamano attorno alla vita, i capelli completamente bagnati sembravano ancora più lunghi del solito ora che non erano raccolti in quel solito codino biondo.

Appena Jimin si allontanò anche Tae si alzò in piedi mettendosi gli occhiali che aveva appoggiato lì vicino. Me ne rimasi lì imbambolato a sorridere guardandolo e pensando alla prima volta che lo avevo visto svegliarsi al Y una mattina di settembre.

Mi ripresi solo quando Taehyung mi passò accanto e mi diede un colpettino sulla fronte accompagnato da una risatina trattenuta. Mi portai alla fronte le mani per la sorpresa e quel piccolo dolore, ma continuai a sorridere per quel suo gesto, anzi, forse il mio sorriso si ampliò ancora di più.

La cucina era piccola per due persone, figurarsi per tre, per cui ci sistemammo sul pavimento del salotto per iniziare poi a cenare. Adoravo passare il tempo con loro, mi piaceva sentire le loro storie, il modo in cui si guardavano complici quando rievocavano eventi passati.

"Oh andiamo Jimin, sei sempre stato una pettegola" disse Taehyung con la bocca ancora piena.

"Ma che dici, sono una persona molto riservata invece" poi si voltò verso di me "Non credergli, è un bugiardo patologico" mi disse facendomi l'occhiolino.

Il rosso lanciò la fetta di pizza che aveva in mano nel piatto davanti a lui "Io bugiardo?! Jungkook te lo giuro su quello che vuoi: Jimin sa sempre i fatti di tutti."

"Ok ok, va bene. Hai vinto" disse ridendo sonoramente il biondo. "Però non è colpa mia, lavoro al caffè dell'università, non sono mica sordo o cieco."

"Pettegola" rimarcò Taehyung.

"Pettegola gne gne" disse Jimin facendogli il verso. "Però ti piace quando torno a casa e ti racconto gli affari di tutti."

Taehyung rimase con la bocca spalancata e la pizza a mezzaria per qualche secondo. Poi ribatté "Ma che figure mi fai fare!".

Non ce la feci più e scoppiai a ridere sonoramente. "Tranquillo Taehyung, alla fine le pettegole vanno sempre in coppia no?" dissi continuando a ridere.

"A proposito" continuai poi lasciando perdere il cibo per un attimo. Improvvisamente mi era venuta in mente una cosa molto più interessante. "Hai presente il mio compagno di stanza?"

Jimin annuì continuando a mangiare, per cui continuai a parlare. "Ecco, sono settimane che si vede con qualcuno ma non vuole dirmi chi è. Ne sai qualcosa?" chiesi con una scintilla negli occhi. Dovevo sapere, non ce la facevo più.

Il destino era evidentemente contro di me perché il cellulare di Jimin iniziò a squillare. "Scusatemi" disse per poi allontanarsi e rispondere alla telefonata.

Cherry tea - TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora