CAPITOLO 18

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La mia mano iniziò a sudare e Taehyung se ne accorse perché si fermò a guardarmi come ad accertarsi che andasse tutto bene. Ed era così, era tutto perfetto, se non fosse per il fatto che stavo per entrare nella camera da letto del ragazzo per cui avevo una cotta pazzesca per presumibilmente passarci la notte insieme.

Ero estremamente agitato e la mia mano sudata mi tradì. Lasciai la mano di Taehyung imbarazzato per potermela asciugare nel tessuto dei jeans che indossavo. Purtroppo per me però la mano ora era asciutta, ma la mia ansia era rimasta.

"Jungkook va tutto bene? Non voglio obbligarti a restare...anche se ormai fuori c'è quasi una tormenta ed uscire ora sarebbe pericoloso."

Potevo vedere la preoccupazione nei suoi occhi. Era agitato perché non voleva che me ne andassi, ma allo stesso tempo si sentiva in colpa perché non mi vedeva sereno come avrebbe voluto.

"Voglio restare, davvero" gli dissi per rassicurarlo leggermente. "Sono solo un po' nervoso, tutto qui."

Mentire non aveva senso, non con lui. Lo aveva capito che ero nervoso e probabilmente sapeva anche il perché. Aveva capito che JianPu e Minso si frequentavano solo guardandoli, chissà cosa aveva capito guardando me negli occhi, occhi che di tenere segreti i propri sentimenti erano veramente stanchi.

Mi diede un piccolo buffetto alla gola sorridendomi e per quella frazione di secondo la mia agitazione se ne andò. Purtroppo tornò ad assalirmi non appena varcai la porta di quella stanza per me ancora inesplorata.

La camera non era né piccola né grande ed era divisa su due livelli. Subito sulla destra c'era una cassettiera bianca con sopra appoggiate delle foto che ritraevano i due inquilini alle superiori nella loro divisa grigio scura. Poco dopo, nel disordine più totale, c'era una scrivania che, date le condizioni, supposi fosse di Jimin. Il pavimento attorno a quella scrivania era cosparso di vestiti e ciò non mi sorprese ripensando alla ricerca infinita delle sue scarpette di settimane prima.

Proprio di fronte alla porta da cui si entrava c'era una finestra bianca con un piccolo davanzale interno che permetteva di sedercisi davanti per poter guardare fuori. Le tende della finestra erano di un porpora chiaro ed erano tenute ai lati della tenda con due fiocchetti di raso rosso scuro. Appoggiato sul davanzale della finestra si trovava poi un blocco da disegno. Riuscivo ad immaginarmi Taehyung lì seduto a scarabocchiare qualche nuova idea. Lo avrei guardato per ore starsene lì a disegnare.

Il resto della camera era leggermente sopraelevato data la presenza di un rialzo in legno e contava essenzialmente di due comodini ed un letto matrimoniale.

Un letto matrimoniale.

Uno.

Le mie mani tornano a sudare. Se c'era un solo letto significava che Jimin e Taehyung dormivano assieme. Nulla di male in questo, non ero geloso di Jimin, non più almeno, ma un solo letto significava anche che o avrei dormito sul divano oppure accanto a lui.

Rimasi immobile sulla porta mentre la mia testa si affollava di possibili scenari. Taehyung nel frattempo si era messo a cercare un pigiama da prestarmi. Sarebbe stata sicuramente una lunga nottata.

"Ecco qua" mi disse dopo poco passandomi dei vestiti. "È la tuta più pesante che ho. Il riscaldamento è rotto e con tutta la neve che sta scendendo ci sarà molto freddo... Scusami".

Lo vedevo quanto fosse dispiaciuto per avermi chiesto di restare, perché se non avesse insistito sarei potuto essere a casa mia, con il mio pigiama, nel mio letto caldo.

Ma a me queste cose non importavano, avrei sopportato anche di stare a dormire in mezzo alla neve se questo lo avesse fatto sentire al sicuro.

Non sapevo come fargli capire che andasse tutto bene, che sarei stato benissimo qui con lui. L'unica cosa che potevo fare era sorridergli e sperare che capisse come mi sentivo. Presi in mano i vestiti e gli dissi che erano perfetti, che non avrei avuto freddo.

Cherry tea - TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora