CAPITOLO 41

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Passai ancora una volta la mano tra le sue ciocche scolorite. Mi sembrava fosse passato appena un giorno dalla prima volta che avevo visto quella testolina color ciliegia, tutta arruffata e scompigliata. Invece erano passati mesi, e ora le avrei dovuto dire addio...avrei detto addio a lui.

"Kook i dieci minuti sono passati" disse il mio ragazzo lasciandomi un piccolo bacio a stampo poco sotto all'orecchio.

"Mmh...ancora cinque" risposi sfiorando l'incavo del suo collo con il naso provocandogli un leggero brivido.

"Dirai così anche tra cinque minuti, ti conosco."

"Non è vero" dissi imbronciandomi.

"Sento la tua fronte crucciarsi sul mio collo" rise. "Ti avrò detto mille volte di non fare così altrimenti ti verranno le rughe."

"Uffaaaaaa" sbuffai uscendo dal mio piccolo riparo guardandolo dritto negli occhi ed assottigliando lo sguardo.

"È inutile che fai così, non cedo. Dobbiamo sbrigarci perché non voglio che le mie mani puzzino di acqua ossigenata mentre cuciniamo la cena."

Abbassai lo sguardo e iniziai a giocare con il lembo della sua maglietta. Quello sarebbe stato il primo passo per accettare ciò che stava succedendo. Dovevo farlo, sia per me che per lui. Rimandare ancora sarebbe stato inutile, esattamente come quando mi ero fatto la ceretta per partecipare alla gara della squadra di nuoto della scuola superiore. Uno strappo e via. Avrebbe fatto male? Probabilmente sì, ma non ero solo. Tae avrebbe alleviato il mio dolore, e io il suo.

"Va bene: facciamolo" dichiarai alzandomi di scatto dal divano perdendo quasi l'equilibrio.













"Devo mettermelo per forza pure io?" chiesi una volta raggiunto il bagno, guardando con disappunto ciò che Taehyung mi stava porgendo.

"Assolutamente sì, non vorrai mica sporcarti i vestiti" mi rispose sistemandosi quel sacco che si era infilato addosso come se fosse il più costoso degli smoking.

Alzai gli occhi al cielo cercando di nascondere un sorriso. Alla fine era incredibilmente bello pure con quel coso orripilante indosso.

Lo feci sedere di schiena al lavandino, così che potesse appoggiare la nuca sulla porcellana bianca. Non era la prima volta che gli lavavo i capelli, lo avevo fatto altre volte nella doccia, ma in quel momento mi sentii come se non avessi mai sfiorato quelle ciocche bagnate.

Le lavai come se alla fine dovessero sembrare seta sotto al sole, usando più premura possibile. Sapevo che avrei dovuto tagliarli, ma non mi interessava. Volevo far durare quel momento il più a lungo possibile, volevo far capire a Taehyung che nonostante tutto io ci sarei sempre stato. Mi sarei sempre preso cura di lui, anche quando non me lo avrebbe chiesto.

Sentii il respiro di Tae fare un respiro più rumoroso del solito, poi altri, mano a mano sempre più pesanti, segno che si stesse rilassando. Gli massaggiai la cute a lungo, fino a farmi venire male alle mani, fino a sentire le nocche bruciare sotto al getto di acqua calda. La mia unica preoccupazione era far sì che quel momento passasse senza che Tae soffrisse troppo. Jimin non ce l'aveva fatta, ma io dovevo sostenerlo fino alla fine. Dovevo essere forte per entrambi, anzi per tutti e tre.

"Jungkook?" mi chiese senza aprire gli occhi, la voce bassa e roca dopo essere stato in silenzio a lungo.

"Dimmi."

"Ti amo" disse aprendo un occhio, giusto il necessario per vedermi arrossire come ogni singola volta. Non importava quante volte me l'ero sentito dire, ogni volta era diversa. Quelle parole dette da lui parevano talmente reali e vere, eppure così magiche, come se fossi in un sogno dal quale non mi sarei mai voluto svegliare.

Cherry tea - TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora