Capitolo 30

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"Tu guardi le stelle, stella mia, ed io vorrei essere il cielo per guardare te con mille occhi."
(Platone)

Sembra quasi un caso, incontrare qualcuno e come segnato dal destino, trovarsi senza alcun motivo al suo fianco, riflettendo su quanto faccia stare bene la sua presenza.

Siamo fatti di sguardi illimitati che ricercano quello della propria anima gemella, ritrovando poi quell'interminabile vuoto allo stomaco che rilascia brividi lungo la schiena fino a toccare la nuca.

Credo sia il percorso di vita dell'essere umano, siamo stati creati per produrre emozioni negative ed emozioni positive, divisi a metà tra il piacere ed il dolore; proprio come sosteneva Verri, la somma dei dolori sarà sempre più alta di quella dei piaceri, perché essi non sono altro che guarigioni del dolore stesso.

Payton mi stringe tra le sue braccia, comodo sul sofà al centro della stanza, ascoltando una delle tante avventure di Jennifer e Bryan. Il modo con cui mi protegge, il modo con cui è attento affinché io stia bene, il modo con cui mi accarezza i polsi, il modo con cui poggia delicatamente le labbra sulle mie guance emozionate, qualsiasi cosa lui stia facendo, mi rende talmente agitata da non riuscire a seguire alcuna parola del discorso del regista.

<Allison?>

Il regista mi chiama ripetutamente, cercando di attirare la mia attenzione, ma io ero persa nel contemplare la gestualità del ragazzo su cui sono seduta adesso.

<Ehm...si è chiaro.> cerco di risultare meno agitata possibile.

Lui mi rivolge un grande sorriso e si volta nuovamente verso gli altri:<Perfetto, possiamo iniziare.> annuncia sollevando il pollice della mano destra.

Payton sposta lo sguardo su di me e strofina il naso sulla mia guancia, quasi per avvertirmi del suo cambio di posizione. Mi smarrisco nei suoi occhi scuri, avvicinandomi fino a sfiorargli le labbra. Payton si avvicina ancora di più, premendo sulla mia bocca e divertendosi con i miei capelli che ricadono sulle sue braccia.

<Sei così bella.> sibila a pochi centimetri dal mio viso.

Il problema di quando si è con Payton, è non riconoscere gli altri. Il mondo si chiude dietro le nostre spalle e non esiste via d'uscita da quelle quattro mura bianche che attendono il nostro bacio. Nessuna porta e nessuna energia negativa che possano contrastarci.

Payton mi sorride, poggiando le dita sui miei zigomi, ripassa i contorni dei miei occhi per poi posarle di nuovo dietro la schiena.

<Siamo pronti?> rientra il regista, battendo le mani per richiamare la nostra attenzione.

Mi sollevo, aspettando che Payton faccia lo stesso. Lui estrae la sua juul e accenna un leggero sorriso, afferra la mia mano e ne bacia il dorso.

<Dobbiamo registrare Payton, dopo farai ciò che vuoi, però andiamo.> sogghigno, prendendo la sua juul e inserendola di nuovo nella sua tasca.

Mi aspettavo che la riprendesse, invece mi stringe la mano e mi segue lungo il corridoio per giungere sul set.

<Eccovi. Forza Payton ed Allison, scena quindici, episodio quattro. Andate a cambiarvi, perché siamo in ritardo.> ci comunica il regista.

Indosso velocemente i soliti abiti di Jennifer, una ragazza raffinata ed elegante, di buona famiglia ed estremamente gentile e premurosa con gli altri. Inserisco il suo lucidalabbra in tasca ricordando le frasi del copione, che è tra le mie mani mentre lo ripeto ad alta voce davanti ad un enorme specchio.

Amore sul set🎬🌷||Payton MoormeierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora