Capitolo 10

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"Lascia che te lo porti io" disse Taeyong mentre mi prendeva il vassoio e si avvicinava al tavolo su cui avevamo scelto di mangiare.

"Grazie." Gli camminai accanto e mi sedetti di fronte a lui, infilando il portafoglio in tasca invece di esporlo sul tavolo.

Fece una breve preghiera e io lo fissai, chiedendomi se avessi dovuto fare lo stesso.

Ma invece di farlo, decisi di mangiare poiché non sono una persona religiosa. E so di avere commesso dei peccati, quindi l'idea di pregare Dio mi intimidisce. Iniziò a scavare nel suo cibo e lo osservai mentre mangiava.

Basta solo guardare il suo aspetto, per poter dire che è un uomo perbene. Il modo in cui i suoi capelli sono fissati, accarezzati di lato, la sua cravatta e i suoi colletti sono perfetti, e dal modo in cui mangia mostra quanto sia pulito.

È anche così bello e ha un buon cuore. Vorrei uscire con lui, ma in cuor mio, non riesco proprio a vederlo sotto un punto di vista romantico.

"Il tuo cibo scapperà se continui a picchiarlo con la forchetta", disse Taeyong , ridacchiando mentre puntava il cucchiaio verso il mio piatto.

Guardai in basso e rendendomi conto di non aver proprio toccato il mio cibo. Immagino di essere stata troppo presa da questo ragazzo di fronte a me.

"Oh," fu tutto quello che riuscii a dire prima di iniziare a mangiare anch'io. Improvvisamente mi ricordai di averlo visto molte volte ogni volta che avevamo riunioni o nuovi clienti. Sono curiosa di sapere perché è lì ogni volta.

"Ehi, Taeyong." Lo chiamai

"Mi stavo chiedendo se tu abbia una posizione importante nella nostra agenzia." Dissi, mangiando di nuovo la mia pasta mentre aspetto la sua risposta.

"Wow, questa è la prima volta." Taeyong ridacchiò, posando i suoi utensili. "La signorina Hikari Nakano è curiosa di me. E tu non sapevi nemmeno che esistessi finché non ti ho offerto un ombrello." Alzai gli occhi al cielo e lui mi sorrise solo mentre iniziava a spiegare.

"Dato che me lo chiedi, dirò umilmente che sono il responsabile delle risorse umane."

Le mie labbra formarono una "o" quando ho capii il motivo per cui mi ha sempre chiamata signorina, ho una posizione più alta di lui.

Ma poiché il nostro divario è solo di un grado, e poiché ora siamo più che conoscenti, possiamo richiamare le formalità e parlarci da amici.

Un altro pensiero mi è venne in mente così mi chinai verso di lui mentre stringevo gli occhi. "E dei tuoi amici, Mark e Johnny, che mi dici di loro?" Chiesi, si asciugò i lati delle labbra con un piccolo tovagliolo.

"Lavorano anche loro entrambi qui?" interrogai, visti che erano qui con Isyul quel giorno in cui pioveva.

Taeyong annuì immediatamente. Annuii lentamente e mi chiesi dove stessero lavorando loro due. "Mark lavora lì." Taeyong indicò lo Starbucks di fronte all'edificio dell'agenzia.
"Non l'hai notato?" Borbottò

"No. Io non ci vado."

"Perché?" Chiese. È davvero un bravo ragazzo, ma il fatto che sia così ficcanaso mi dà fastidio.

"Non mi piace Starbucks." Risposi semplicemente pulendomi la salsa in eccesso agli angoli delle labbra.

"Vedo." Annuì. "E cosa fa Johnny per vivere?" Chiesi.

"Johnny? Lui? Oh, uh ..." si interruppe, distogliendo lo sguardo dall'altra parte del tavolo. "Lui ... ehm."

"Lui cosa?" Dissi insistendo, facendogli pressione.

Rude Boy - Kim DoyoungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora