Capitolo 13

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A cosa stavo pensando sabato? Perchè gli ho dato l'opportunità di catturare il mio cuore? E perchè gli ho lasciato fare... cose con me? Perchè mi sento così sottomessa ogni volta che mi trovo con lui?

Sono sempre stata la ragazza che mette sè stessa e il lavoro prima di tutto, non ho mai parlato con dei ragazzi--- eccetto per Yuta. Ma da quando ho incontrato Kim Doyoung, da quella notte, si è risvegliato qualcosa dentro me. Non so se è un bene o un male.

''Ah!'' Urlai non appena feci cadere il caffè caldo sul mio vestito da notte.

Sbuffai alzando gli occhi al cielo per la cosa stupida che avevo appena fatto.

''Hikari, dove sei con la testa?'' mormorai rimproverando me stessa.

Misi la tazza di caffè ormai metà piena sulla tavola e mi avviai in cucina per prendere un tovagliolo e pulire il caffè caduto sulla sedia e il pavimento.

Appena finito di pulire il disastro presi il cellulare, chiamando Isyul. Fortunatamente rispose al primo squillo.

''Buongiorno, bestie!'' Esclamò dall'altra parte del telefono

''Buongiorno'' la salutai a mia volta.

''Così scontrosa di nuovo, hai perso il cuscino?'' Rise prendendomi in giro

Alzai gli occhi al cielo ''Non sono scontrosa!''

''Va bene, farò finta di crederti'' disse ''Comunque, come mai hai chiamato?''

''Puoi sbrigarti?'' Chiesi mentre presi la stretta gonna nera e il blouse che usavo per lavoro. ''Non voglio arrivare in ritardo''

''Siamo mai arrivate in ritardo?'' Chiese, ed io risposi ''no''

''Sarò da te in meno di dieci minuti. Sto finendo di truccarmi''

''Va bene, fai presto'' gli ripetei.

''Lo so!'' Esclamò e conclusi la chiamata.

Feci una doccia veloce, presi i miei vestiti e tutto ciò che mi serviva per il lavoro. Indossai infine i tacchi, i loro rumore contro il pavimento mi soddisfava sempre. Tranne quando attiravano l'attenzione di molte persone.

Nel momento in cui uscì fuori dalla porta vidi Isyul nella sua Berlina, che mi aspettava. Abbassò il finestrino per poi salutarmi.

''Ciao bella!'' Disse sorridendo, come sempre.

Corsi velocemente verso la sua auto e presi posto mettendo la cintura di sicurezza,

Mentre guidava, notai quando fosse preparata oggi, era molto femminile, ha sempre un ottimo stile. Ma oggi è diversa, è il doppio pià bella.

''Chi è il ragazzo sfortunato?'' Chiesi sorridendo, imitando il tono che lei usò con me.

''Di cosa stai parlando?''

''Vuoi attirare l'attenzione di Taeyong, mh?'' Dissi con un sorriso quasi provocatorio.

''C-cosa?!'' Urlò.

''Dai, è così evidente'' Risi. ''Tranquilla, di me ti puoi fidare''

''Credi che l'abbia capito?'' Mi chiese con un tono di voce preoccupato. ''Pensi che mi trovi irritante? Magari mi comporto in maniera sbagliata, non lo so oddio..'' Aggiunse.

''Non chiedermelo, non sono Taeyong''

Subito dopo, arrivammo all'agenzia ed Isyul parcheggiò l'auto ed andammo all'ascensore come ogni giorno.

Lei decise di aspettare Yuta al piano terra, ma so che sta aspettando anche Taeyong. Io invece andai all'ascensore visto che volevo iniziare a lavorare il prima possibile.

Le porte stavano per chiudersi quando una grande figura entrò, Kim Doyoung.

Mi guardò dritto negli occhi non appena entrà, e devo dirlo... era bellissimo.

Perchè è così bello?

Mi misi nell'angolo. Le porte si chiusero e l'ascensore partì, il silenzio riempì la stanza, e mi sentivo abbastana in imbarazzo.

''Come va, signorina Nakano?'' Mi chiese con un sorriso che comparve sulle sue labbra.

''Bene. A voi, signore?''

''Alla grande'' disse felice, e ciò mi surprise.

''A differenza tua, signorina scontrosa, mi godo la vita e tutto ciò che essa offre'' Mi buttò un'occhiata.

''Lo vedo'' borbottai a bassa voce.

''Cosa?'' Chiese alzando un sopracciglio,

''Nulla, signore''

''Oh, faresti bene a dirmelo invece, signorina Nakano'' Disse abbassando il suo tono di voce, facendolo apparire seduttivo. Si avvicinò a me poggiando una mano sul muro, intrappolandomi. ''Non vuoi che diventi selvaggio la mattina presto, no?''

Rimasi senza parole, vederlo così vicino a me fece nascere varie fantasie sporche nella mia testa.

Per fortuna, l'ascensore si fermò e lo spinsi via da me. Tante persone entrarono, e andai a finire dietro con Doyoung.

Ognuno premeva sul proprio piano e le porte si chiusero nuovamente. All'improvviso sentì la mano calda di Doyoung sulla mia spalla, mentre disegnava dei cerchi.

La sua spalla lentamente inizò a scendere giù, fermandosi sui miei fianchi, e mi spinse più vicino a lui, rendendo il mio fiato più pesante. Anche se siamo vestite, potrei diventare pazza per il modo in cui mi tocca.

La sua mano si posò poi sul mio sedere, palpandolo e d'istinto sussultai. Le persone all'interno con noi si voltarono verso di me e le sorrisi nervosamente chiedendo scusa, e distolsero gli occhi da me.

Notai con la coda dell'occhio, che Doyoung stesse sorridendo. Fece viaggiare la sua mano, infilandola sotto la mia gonna corta. Le porte si aprirono e le persone uscirono.

Mancano cinque piani al mio.

''Sei stata brava a non far rumore'' Disse poggiando le sue mani sui miei fianchi. ''Voglio baciarti''

E subito dopo scontrò le sue labbra contro le mie sorpendendomi, ma di tutta risposta ricambiai il bacio.

Si staccò poi da me ''I tuoi capelli profuma di ciliege'' Commentò.

Si riavvicinò a me continuando a baciarmi con sempre più foga, come se questo sarebbe stato il suo ultimo bacio.

Mi fece sbattere vicino al muro e mi palpò il sedere, ciò mi fece spalancare la bocca ansimando, ed iniziò a succhiarmi la lingua.

Non appena sentimmo il 'ting' dell'ascensore ci staccammo l'uno dall'altro e mi sistemai di fretta la gonna e il blouse.

''Buona fortuna col lavoro'' Disse. ''Puoi staccare prima oggi se vuoi, signorina Nakano''

Corsi velocemente verso il mio ufficio ma venni bloccata da Isyul.

''Hey, Woah, aspetta, perchè stai correndo?'' Dise alzando un sopracciglio. ''Cosa ti è successo ai capelli?''

Ho aggiustato i vestiti e non i capelli, sono un genio.

''Oh-uh.. non è nulla'' Dissi prima di scappare via da lei.

La sentii dire qualcosa ma la mia mente era troppo distratta da scandire la parole di Isyul.

Chiusi la porta dell'ufficio alle mie spalle e mi sedetti, pensando ancora ai tocchi, e ai baci di Doyoung.

Scossi la testa e presi il mio laptop, dovevo concentrarmi.

Non ho idea di quanto tempo rimasi a fissare lo schermo, senza concludere niente, le parole di quell ragazzo mi risuonavano in mente. Presi na ciocca di capelli e li annusai, effettivamente, profumano di ciliege.

Chiusi gli occhi e sospirai. ''Non riesco a concentrarmi.''


Rude Boy - Kim DoyoungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora