Hermione cadde con un tonfo.
Le sue dita si artigliarono su uno strano tessuto. Un forte odore di gatto le penetrò nelle narici.« Ricapitoliamo ».
I suoi occhi si aprirono di scatto; nello stesso momento, il cuore parve saltarle in gola. Si trovava in una tenda verde scuro: dalla posizione in cui era, poteva intravedere una piccola cucina che appariva dall'angolo, e due letti a castello che sporgevano disfatti dalla stanza accanto.
A giudicare dalla luce soffusa che riflettevano le lanterne disseminate alla meglio nel salottino, fuori doveva essere notte.
E fu con una stranissima sensazione che Hermione, ancora seduta precisamente nel punto in cui era atterrata, udì la voce di Ron provenire da pochi centimetri di distanza da lei.Era seduto a gambe incrociate assieme a Harry, che sostava semi sdraiato con una tazza di thè fumante tra le mani. Hermione non poté fare a meno di notare l'aria trascurata che entrambi indossavano vistosamente; non ricordò che i loro visi fossero stati tanto pallidi, e la loro pelle appariva raggrinzita in molti punti, come se sostenessero sulle loro spalle il peso di qualcosa che non erano più in grado di portare.
Come se fossero stanchi di qualcosa, ma entrambi facessero fatica ad ammetterlo.« Hogwarts è da escludere, e anche l'orfanotrofio. - Continuò Ron, contando sulla punta delle dita. - La stessa cosa vale per Magie Sinister, e tutti gli altri posti con cui Tu-Sai-Chi ha avuto a che fare. Miseriaccia, ci serve un'altra idea ».
Ron aveva le spalle cadenti e adesso osservava deluso il thè che Harry aveva tra le mani. Il Bambino Sopravvissuto invece, la testa appoggiata ad uno zaino piuttosto malconcio, lasciava vagare lo sguardo perso di fronte a sé, proprio a pochi centimetri dove sostava l'invisibile Hermione.
« Godric's Hollow » disse; il suo tono era così atono che sembrava avesse ripetuto quel nome innumerevoli volte.
Nell'udirlo, Ron si fece atterrito e lanciò un'occhiata nella stanza accanto, in direzione della camera.
« Harry, non dirlo così ad alta voce. - Bisbigliò, a voce bassissima. - Se lei lo sente di nuovo... »
« Ma è l'unica traccia che abbiamo, Ron! - Harry sgranò gli occhi, tenendo la voce bassa almeno quanto Ron; il thè nella sua tazza oscillò pericolosamente. - E dal momento che non abbiamo nessun altro posto da visitare... »
Harry si interruppe; dall'altra stanza, si udì provenire un piccolo tonfo. Ron scosse debolmente la testa.
« Probabilmente sta riordinando i suoi libri per l'ennesima volta. - Disse piattamente. - Fa sempre così quando è nervosa ».
« Sì, bè - rincarò Harry, che sembrava spazientito. - Si renderà conto che Godric's Hollow è una delle poche alternative che abbiamo, a meno di non restare qui a vita. Forse dovrei parlargliene ».
A quelle parole, gli occhi di Ron si spalancarono.
« Merlino, no! Non hai visto quanto è stressata ultimamente? Mia madre è identica: in quei momenti non le puoi dire niente, che subito ti scaglia addosso qualcosa... »
« Identica a chi? »
Hermione era entrata nel salottino con aria minacciosa. Fu quasi uno shock, per la vera Hermione, trovarsi faccia a faccia con sé stessa: e lo era ancora di più, forse, il vedere la sua sosia dire e fare cose che lei non avrebbe mai ripetuto.
Era una cosa che la metteva in una fortissima soggezione.
E nello stesso tempo non poteva fare a meno di notare che, se Harry e Ron apparivano trascurati, Hermione era a dir poco devastata: sul suo viso pallido risaltavano scure occhiaie violacee, probabilmente sintomo di notti passate insonni, e sembrava che i suoi occhi faticassero a rimanere aperti.
Ron, nel vedersela comparire davanti, esibì un sorriso colpevole e spaventato.
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Vampires ~ Incubus & Succubus [ Dramione]
Fanfiction**La storia si svolge durante il settimo anno** « Ma quelli... non sono Draco Malfoy e Hermione Granger? » « Sì ». « Perché si tengono per mano? Insomma... non staranno insieme? » « Esatto. Da tanto tempo ormai ». « Da quando? » « Da quel giorno...