La Stamberga Strillante, quel giorno, appariva intimidatoria come non mai.
Il forte vento invernale, che durante la giornata si era intensificato vertiginosamente, si infrangeva con violenza sulle assi cigolanti dell'edificio provocando un baccano inimmaginabile; le persiane malandate delle finestre sbattevano forte contro le mura che a malapena si reggevano in piedi, e gli spifferi d'aria fredda si insinuavano impetuosi attraverso i vetri infranti che ricoprivano alla meglio la facciata.La leggenda che quel luogo fosse infestato dai fantasmi si tramandava da intere generazioni; e ancora oggi, nelle vecchie locande, in giornate burrascose come quella, gli anziani abitanti di Hogsmeade amavano parlarne.
In realtà chiunque, in quel momento, se mai avesse osservato l'edificio in lontananza, non avrebbe avuto alcun dubbio sulla veridicità di tali leggende: solitamente, infatti, una dimora vuota non provocava tutto quel fracasso senza il contributo della Magia Nera o di qualche terribile spettro antico, che sicuramente era stato mandato lì per maledire tutti gli abitanti del paese.
Questo era il principale motivo per cui nessun abitante dotato di un minimo di ragionevolezza si sarebbe mai arrischiato a varcare la soglia della Stamberga; si mormorava addirittura che l'entrata fosse nascosta, o perfino inesistente, ed era esattamente a causa di ciò che la dimora non poteva essere abitata da nessun altro che da spiriti e fantasmi.
Tali dicerie non avevano mai avuto altro scopo se non quello di spaventare i creduloni e di far sì che la gente si tenesse alla larga dalla Stamberga; qualcuno in particolare, però, aveva deciso di cogliere le vecchie superstizioni a suo vantaggio.E fu con un flebile sorriso amaro, seduto su un letto coperto di polvere, che quel qualcuno si sistemò meglio sul suo giaciglio, la tempesta che infuriava al di là della finestra aperta e scricchiolante.
Ad un occhio poco attento, egli sarebbe parso null'altro se non un vecchio dall'aria poco vitale; una considerazione errata che, in certi casi, avrebbe potuto costare la vita.Fuggito dalla Confraternita di cui era capo, Harmon il Vampiro non aveva potuto fare a meno di contattare una persona di assoluta fiducia per venire a parte di ciò che stava accadendo nel Paese.
Secondo uno strano accordo, lui sarebbe dovuto essere morto; non poteva rischiare assolutamente che qualcuno venisse a conoscenza del suo piano, e viaggiare in incognito era ormai divenuta la sua specialità.Ma la verità era che ne aveva abbastanza di continuare a nascondersi; all'inizio aveva pensato di potercela fare, ma solo adesso si era reso conto di non essere poi così determinato a stare nell'ombra.
Aveva sempre odiato la guerra; se ne era sempre allontanato nell'averne la possibilità, non apprezzava il movimento burrascoso delle battaglie e le vite che scivolavano via dai corpi senza essere vendicate a dovere. Lui era un amante della pace e della solitudine, di un mondo tranquillo come quello in cui aveva vissuto solo per poco tempo.Cosa gli rimaneva da fare, ancora? Poteva solo sperare che, qualunque cosa fosse, finisse in fretta.
L'ansia dell'avere nuovamente la sua vecchia vita lo portò, bizzarramente, a desiderare la guerra, un confronto, per poter porre fine una volta per tutte alla tirannia di quello stupido Vampiro che, se tutto andava per il verso giusto, non sarebbe sopravvissuto ancora a lungo.
E i suoi pensieri vagarono su Cheania, la sua pupilla, a cui aveva lasciato per breve tempo le redini della sua Confraternita.
Di lei si fidava; forse era perfino più adatta di lui per una situazione del genere.Quella Alp era sempre stata un amante della guerra; amava farsi valere sul campo di battaglia, per poi raggiungere la pace e la tranquillità a cui anche Harmon aveva sempre ambito. Si chiese cosa stesse facendo in quel momento, quali piani stesse architettando, se si stesse già muovendo contro i nemici, e per un attimo desiderò essere con lei e dirle quanto fosse orgoglioso.
Dal basso, provenne un acuto cigolio di assi calpestate. Nemmeno le forti frustate del vento erano bastate a soffocare il rumore, e Harmon sorrise istintivamente.
STAI LEGGENDO
Vampires ~ Incubus & Succubus [ Dramione]
Fanfiction**La storia si svolge durante il settimo anno** « Ma quelli... non sono Draco Malfoy e Hermione Granger? » « Sì ». « Perché si tengono per mano? Insomma... non staranno insieme? » « Esatto. Da tanto tempo ormai ». « Da quando? » « Da quel giorno...