Capitolo 14

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Mi riaggiustai la gonna mentre camminavo, stringendo poi contro il mio seno la camicetta strappata.

I miei capelli erano disordinati e arruffati, la mia aria di sicuro non una delle più innocenti. La mia espressione rimaneva seria ed imperscrutabile, o almeno così speravo.

Ma non mi importava. Nessuno mi aveva vista, quella notte.

Solo lui.

Continuai ad avanzare verso il castello, la mia mente stranamente svuotata, dentro di me un'angoscia terribile che saliva ad ogni passo.
Non sapevo cosa avrei dovuto provare, e a quel pensiero mi giudicai un mostro. Al solo ricordo di ciò che avevo fatto pochi minuti prima, mi sentii sporca e contaminata.

Una cosa certa, però, era che mi trovavo soddisfatta.
Finalmente era accaduto. Ero riuscita a vendicarmi di ciò che Malfoy mi aveva fatto, della vita e della morte che mi aveva inflitto, di ciò a cui mi aveva condannata con il massimo candore e menefreghismo assoluto dei miei sentimenti.

Bene, io avevo fatto la stessa cosa. E non mi sarei pentita di avergli fatto passare una nottata del genere.

Perché c'era qualcosa di più del piacere sessuale.

Rievocai i suoi occhi chiari, tempestati di rancore e d'ira, che mi scrutavano come se avessero voluto uccidermi. Per un momento, tremai.

Gli avevo fatto del male.

Perché io ero quella che riusciva a tenergli testa, che possedeva le sue stesse armi d'attacco. Ci eravamo incontrati, scontrati, e lui ne era uscito sconfitto.
Camminai a testa alta, i piedi nudi che sfioravano l'erba del giardino, invasa dall'oscurità della notte.

Avevo vinto, vero?

Gli avevo dato una lezione, gli avevo fatto capire che io ero una sua rivale. Una rivale pericolosa.

Ma se era così... come mai il mio cuore si era fatto pesante?

Perché sentivo un senso di oppressione attanagliarmi? Perché sentivo come se... non avessi concluso niente?

Forse non era servito a niente ciò che avevo fatto.
Quel pensiero mi fece ridere di me stessa, e sorrisi mestamente per un istante. Ero stata una stupida.
Sentivo che i miei occhi pizzicavano, ma sapevo di non potermi trattenere. C'era troppo, troppo per cui piangere.

Diedi un lungo sospiro, cercando di calmarmi. Era stato Draco a rovinarmi la vita.
Si meritava tutto ciò che gli avevo fatto passare, e forse anche di più.

"Vorrei che tu sparissi per sempre".

La frase che mi aveva detto ebbe eco nella mia mente con durezza, la stessa durezza che aveva usato lui quando l'aveva pronunciata.

Mi odiava. Ci odiavamo. Niente sarebbe stato più lo stesso.

Ed io, se già prima non lo avevo fatto allontanare... questa volta lo avevo perduto per sempre. Ma era il prezzo da pagare per la mia vendetta, no? Non avrei dovuto essere felice?

Gli occhi mi stavano bruciando da impazzire; li sbattei ripetutamente, serrando la mascella.
Da quando mi importava di lui? Non avevo già perso tutti? Cosa importava Malfoy? Assolutamente niente. Come al solito.

Cominciai a salire le scale, con un groppo in gola gigantesco. Se fossi stata un'umana, non ce l'avrei fatta a respirare.
Se fossi stata un'umana... tra me e lui non sarebbe mai accaduto niente.
Avremmo continuato ad ignorarci, a schivare le nostre stesse esistenze. Avrebbe continuato a guardarmi con sprezzo, io avrei fatto altrettanto, ma nulla di più.

Perché io e lui insieme...

A quell'assurdo pensiero, smisi per un attimo di piangere.

Io e Draco insieme? Eravamo più che impossibili, semplicemente sovrannaturali. Lui con il suo odio verso i Mezzosangue, io con la mia indifferenza quasi forzata per rispetto verso i miei amici.

Vampires ~ Incubus & Succubus [ Dramione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora