CAPITOLO 2

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<allora all'uscita ti aspetto davanti a scuola, non farmi aspettare e non ti presentare con uno di quegli esseri> mi raccomandò Marcus abituato ormai a tutti i ragazzetti che gli presento

<Hai finito? ci vediamo dopo, buona giornata> dissi con un sorriso falsissimo... diciamo che di prima mattina non mi si può parlare

<a dopo mostriciattolo> sa che odio quel soprannome, ma gli piace darmi fastidio.

mi diressi all'ingresso e una volta entrata notai subito i vari gruppetti divisi. C'erano i nerd, i figli di papà, gli immancabili popolari ed infine un gruppetto non identificato che a primo impatto sembrerebbe essere normale, tranne per quel ragazzo che sembra un fottuto puttaniere bipolare. Ed in fine ci sono io, la nuova arrivata che sta sola, come sempre d'altronde, ma preferisco stare sola che in uno di questi gruppetti del cazzo tanto per avere una nomina qua dentro.

Mi incamminai verso la mia aula chattando con Anna, che mi tiene compagnia anche a migliaia di kilometri di distanza, quando di colpo un ragazzo decise di sbattermi addosso facendomi cadere il cellulare per terra. Alzai lo sguardo pronta a dirgliene quattro ma mi ritrovai un ragazzo biondo, poco più alto di me con occhi castani e un sorriso stupendo. Abbastanza carino per non essere insultato.

però cazzo, il mio telefono!

<scusami, sono sbadato> disse raccogliendomi il telefono da terra

<mhmh> dissi prendendolo dalle sue mani

<... comunque piacere Thomas... tu invece sei? > non prestati neanche attenzione al suo nome, ero occupata a vedere se il telefono si fosse fatto qualcosa.

< io sono... SONO IN RITARDO CAZZO> dissi guardando l'ora del telefono e sorpassando il ragazzo davanti a me.

corsi in aula senza preoccuparmi della brutta figura appena fatta.

In prima ora matematica fantastico.

Il professore, più vecchio di mio nonno, mi squadrò dalla testa ai piedi con faccia disgustata.

<Ragazzi lei è la signorina Sara Riddle... Si accomodi pure e non faccia più ritardi>

mi sta già sul cazzo ok.

<stia tranquillo in questa scuola mi vedrà si e no due volte al massimo.> sentì dei sussulti dopo la mia affermazione che mi fecero sorridere compiaciuta

Rimase a fissarmi male per tutta la lezione, e una volta finita andai a fare quella di Italiano, Inglese e poi Francese.

Per l'ora di pranzo non sapevo dove andare, non avevo tanta fame ma non conoscendo la scuola seguì la massa ed entrai in mensa, presi un vassoio e mi sedetti in un tavolo isolato dagli altri.

<Eii mss. sono in ritardo> attirò la mia attenzione un ragazzo sedendosi accanto a me, lo stesso stronzo che fece cadere il mio cellulare.

<ciao... Tommaso?> dissi incerta

<si chiama Thomas quel cetriolino accanto a te, e io sono Minho piacere> disse un'altro ragazzo sedendosi dall'altra parte. Sembrerebbe più simpatico, già dalla faccia.

<... allooora sei nuova da queste parti?> disse Thomas un po' imbarazzato (?)

<si, sono sempre la nuova> non avevo così tanta voglia di dialogare, più che altro non voglio farmi nuovi amici sapendo che probabilmente ci traferiremo quando meno previsto. Quindi rispondevo con poco interesse.

<bene, il tuo nome? se si può sapere ovviamente> disse Minho che ricordai di aver visto all'entrata di scuola in quel gruppetto senza nome.

<mi chiamo Sara... come mai vi siete seduti qui? >

𝐨𝐛𝐬𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧🥀//𝒟𝓎𝓁𝒶𝓃 𝒪'𝒷𝓇𝒾ℯ𝓃Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora