Ɩ'ɪηᴄᴜʙᴏ ɗɪ ᴜηα ηᴏᴛᴛє ɗɪ ຕєᴢᴢα єѕᴛαᴛє -parte terza-

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Alzatasi presto, Charity si precipitò allo scrittoio, un forte dolore al petto la tormentava da tutta la notte e decisa a comprendere cosa le stesse accadendo, afferrata una pergamena nuova dalla scatola di latta color ciclamino, scrisse:

" Neville,

non ti invio questa missiva per implorare il tuo perdono, ho solo l'impellente necessità di assicurarmi che tu stia bene.

mi auguro che sarai così cortese da rispondermi,

un abbraccio 

Charity".

Afferrato un secondo foglio ricominciò:

" Remus,

non ti disturberei se non fosse importante, solo vorrei essere certa che tu stia bene.

puoi non rispondermi ma ti imploro almeno di inviarmi un patronus così che io possa tranquillizzarmi.

un abbraccio Charity "


Una dopo l'altra, decine di pergamene contenenti sempre la stessa domanda furono recapitate ad Ingrid, Gilderoy, e ad una schiera indefinita di persone che Charity reputava importanti.

Solo tre, tra i suoi amici più intimi risposero alla richiesta; Neville si limitò a comunicarle che godeva di ottima salute così come quel che restava della sua famiglia, Lupin le scrisse che anche se non comprendeva il suo interesse le confermava che lui e Ninfadora stavano bene, Gilderoy la esortò ad incontrarsi nel tardo pomeriggio alla radura, poiché curioso di conoscere il motivo di tale ed inspiegabile ansia.

Ingrid, non rispose. Non una parola. Charity seppe dal cugino che era più che in salute ma il suo silenzio la colpì particolarmente e nel tentativo di tranquillizzarsi promise a se stessa che presto  le avrebbe fatto visita con la speranza di chiarire la sua posizione ed ottenere il suo perdono.

L'ultimo che mancava all'appello era Piton, l'uomo le aveva fornito un modo di comunicare tra di loro esortandola però ad utilizzarlo solo se si fosse trovata  in grave pericolo e Charity che ancora provava un a logorante sensazione di perdita imminente, decise che avrebbe rischiato la sua collera per assicurarsi che fosse vivo e in perfetta salute.

Il mago arrivò trafelato, bacchetta alla mano, Charity sedeva in giardino,

-ebbene?!- le domandò 

-avevo bisogno di sapere che tu fossi vivo- bisbigliò la donna

-credevo d'esser stato chiaro!- ringhiò lui

-solo in caso di emergenza!- 

-temevo ti fosse accaduto qualcosa- mentì la strega abbassando lo sguardo, Piton si voltò facendo ondeggiare il nero e lungo mantello

-verrai questa sera?- chiese Charity prima ch'egli scomparisse in una nuvola nera, il mago non le rispose

-ti amo tanto- riprese Charity, Piton si voltò sorridendole, la giovane tornò pensierosa a sedersi.

Avrebbe perduto qualcuno a lei caro, questo le diceva il dolore che forte le trapanava il petto; lo aveva sognato, aveva sognato lacrime e disperazione e aveva sentito il suo cuore spezzarsi.

Non andò all'appuntamento con Gilderoy, non ne aveva la forza, rimase distesa sul divano a baldacchino sotto il porticato arrivando persino a pensare che forse sarebbe stata lei a morire prima della fine del giorno.

Intorno alla mezzanotte, Charity che silenziosa leggeva un libro distesa nel letto, udì un forte tonfo provenire dal soggiorno, afferrata la bacchetta lentamente scese le scale, ad attenderla tre uomini dal volto coperto uno di esso intento a rovistare in cucina;

𝐒ᴇᴄʀᴇᴛ𝐬 𝐔ɴᴛᴏʟᴅDove le storie prendono vita. Scoprilo ora