Fᴜɢᴀ.

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Quella notte era stata meravigliosa.

Mi ero svegliata verso le sei giusto in tempo per vedere l'alba dalla finestra, con i primi raggi del sole che facevano capolino, avevo richiuso gli occhi poco dopo pensando di dormire ancora un paio d'ore ma purtroppo non andó così.

"CAPITANO! Oh.. t/n.. Ci sei anche tu.. Scusatemi per l'irruzione in camera ma è urgente." La voce di Jean che urlava mi sveglió facendomi spaventare.

"Svegliatevi presto, dobbiamo lasciare questo posto immediatamente e cancellare ogni nostra traccia!"

Levi di fianco a me si alzó di scatto e rimase un attimo stupito a fissare Jean e Armin sulla porta.
Le loro facce non promettevano nulla di buono.

Levi:"Si puó sapere che succede?"
Jean:"È arrivata una lettera da Erwin, i gendarmi stanno venendo qui!"
Levi:"Merda. Gli altri?"

Armin:"Sono giá svegli, si stanno preparando."

Dio, non si pmai avere un attimo di pace.

Mi alzai anche io dal letto, e mi diressi subito verso la mia stanza.

Levi:"La prioritá è proteggere Eren e Historia. Mi raccomando. Veloci ora, andate a prepararvi. Usciremo da qui e poi penseremo a dove andare."
Armin:"Sì capitano!"

Affiancai Armin leggermente preoccupata.
Jean:"T/n, ci spiace aver interrotto la tua splendida mattinata"

Aveva davvero il coraggio di scherzare? Ora?

"Jean ma che cazzo!"
"Senza di me sareste sempre annoiati! E comunque quegli idioti della gendarmeria centrale non ci prenderanno mai."
Sbuffai in risposta alla sua frase.

Armin:"Ti ricordo che volevi far parte di quegli idioti anche tu una volta."
Jean:"Armin ti giuro.."

"Ragazzi! Non ora." Li fulminai.
Sbucarono dalle loro stanze anche Connie, Sasha, Eren, Mikasa e Historia, già tutti pronti.

In pochi minuti mi vestii anche io.

Dovevamo fare in fretta.




"Appena in tempo capitano!"
Mikasa aveva ragione.
Dalla collinetta dove eravamo rifugiati, vedevamo perfettamente i gendarmi che avevano appena fatto irruzione in quella che era stata la nostra 'casa' in questi giorni.

Un po' mi sarebbe mancato quel posto.
Erano successe tante cose lì e mi dispiaceva andarmene.

La situazione era abbastanza grave, dovevamo in qualche modo riuscire a infiltrarci a Trost, dove ancora regnava il caos, e sperare di non essere scoperti.




"Allora ci siamo capiti?"
Hanji e Moblit ci avevano raggiunto e insieme  a loro avevamo ideato un piano che consisteva nel far travestire Armin e Jean, in modo che se per caso li avessero rapiti, il vero Eren e la vera Historia sarebbero stati al sicuro.

Jean non era per niente felice, soprattutto perché credeva di non somigliare per niente a Eren.
Armin dal canto suo sembrava solo molto spaventato.

Come tutti noi ovviamente.

"Ehi t/n! Ci sei?"
Mikasa mi stava scuotendo un braccio.
"Sì, si ci sono. Quando partiamo?"

Levi:"Adesso. In marcia."
Mi affiancai a Eren, che sembrava il più teso di tutti.

"Come stai Eren?"
Eren:"Ho paura. Non voglio che facciano del male alle persone a cui tengo di più per causa mia."
"Smettila. Non è colpa tua. Noi non ti consegneremo mai a quei bastardi dei gendarmi puoi starne certo."
Eren:"Questo lo so.. spero solo che vada tutto bene. Ci vediamo più tardi."

𝚄𝚗 𝚌𝚞𝚘𝚛𝚎 𝚍𝚒𝚟𝚒𝚜𝚘 𝚒𝚗 𝚍𝚞𝚎.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora