Sᴛʀᴏɴᴢᴏ.

443 27 15
                                    

"No! Svegliala tu e non rompere!"

"Scordatelo. È la volta buona che mi da un pugno."

Quei due idioti, mi avevano svegliato comunque e nel peggiore dei modi.
Sicuramente avrei preferito che mi chiamassero, piuttosto che sentirli litigare.

Aprii gli occhi e sbadigliai, avevo detto a Eren di riposare ma mi ero abbioccata anche io.
Lui non era più di fianco a me, probabilmente si era alzato prima.
Speravo almeno di aver dormito un paio d'ore.

"Siete sempre i soliti. Siamo a Orvud?"
"S-si scusaci." Balbettó Armin.
"Armin non voleva svegliarti."
"Jean! Nemmeno tu!"

Incredibile.
Levi arrivó davanti a noi, per fortuna, interrompendo i loro bisticci e chiedendoci di andare immediatamente dentro al palazzo dove si sarebbe svolta la riunione con Erwin per capire cosa bisognava fare.



"Ma è pazzo? Questo è troppo anche per lui."
Per una volta, concordavo con Jean.
Erwin non voleva nemmeno far evacuare gli abitanti.
Dovevamo sperare che il piano andasse per il meglio senza intoppi, se no sarebbe stato un casino unico.
Eravamo tutti fin troppo preoccupati, ma a quanto pare non avevamo altra scelta.

Le cose stavano cosí, non ci restava che attendere le luci dell'alba.






"Allora, cos'è successo in mia assenza?"
Mi sedetti accanto a Eren, non sapendo nemmeno io da che parte iniziare.
Pian piano però, raccontai tutto quanto, ogni singola cosa.
Sembrava tranquillo, troppo tranquillo per i miei gusti. Eren era sempre stato impulsivo e fin troppo aggressivo, ma ultimamente manteneva la calma in ogni situazione.
Volevo capirci qualcosa.

"Posso farti una domanda?"
Eren mi guardó e annuì.

"Perché sei così calmo? Una volta avresti fatto scenate per molto meno, mi sembra tanto strano.."
Lo vidi sospirare.
"Per caso Mikasa e Armin ti hanno detto qualcosa?"
Merda. Potevo provare a mentire, ma mi conosceva troppo bene mi avrebbe scoperta subito.

"Proprio come immaginavo."
"Potevi parlarmene tu. Molto tempo fa peró. Anche io una volta pensavo di provare qualcosa per te sai? Il periodo poco prima che Shiganshina fu distrutta."
Si giró verso di me e dalla sua espressione notai quanto fosse sorpreso di ció.

Possibile che non se ne sia mai reso conto?

"Stai dicendo sul serio?"
"Sì, non ti prenderei mai in giro su queste cose." Ribattei, quasi offesa.

"Io non ne avevo idea. Mi spiace. Non avrei proprio voluto che lo sapessi comunque, ne da Mikasa, ne da Armin ne da me. Non voglio creare problemi o rovinare un'amicizia."

"Non avresti rovinato nulla. Te l'ho detto, bastava parlare tempo fa Eren."

Il suo sguardo ora sembrava quasi rassegnato.
"Non è importante ora, le cose sono andate così. Spero solo che quell'idiota non ti faccia soffrire ancora o questa sará la volta buona che gli faccio fare una brutta fine."

"E io ti daró una mano." Mi girai sentendo la voce di Mikasa.

"Ora ti riconosco! Ci stavamo preoccupando tutti della tua strana calma! E comunque smettetela con questa storia voi due."
Erano arrivati anche lei e Armin.
Eravamo di nuovo riuniti.


"Pensate che questo assurdo piano funzionerà?"
Ci guardammo tutti  dubbiosi.
Ci avevano raggiunto anche Jean, Connie e Sasha.
Historia era rimasta a parlare con Erwin, sapevamo tutti che sarebbe dovuta diventare regina finita questa battaglia, ancora faticavamo a crederci.

Connie:"I piani di Erwin in qualche modo funzionano sempre, ma questo è davvero rischioso."

Jean:"Sempre? Dimentichi quella volta nella foresta quando Annie ha fatto fuori metá corpo di ricerca quasi."

Armin:"Jean! Abbi fiducia nel nostro comandante."
Eren:"Armin ha ragione."

Jean:"Tu parli? Vediamo se ti rapiscono un'altra volt.. Ahi!"

Avevo tirato una sberla a Jean, stava esagerando come al solito.
Connie:"Mancano ancora un paio d'ore e quel gigante sará qui, i cittadini non sanno nemmeno cosa li aspetta. Sarebbe stato giusto avvisarli."

"Vi prego, parliamo di altro. Tutta questa agitazione non aiuta"

Sasha:"Sono d'accordo con t/n, andiamo a mangiare qualcosa!"
Jean:"Sei sempre la solita!"
Scoppiamo tutti a ridere, e mi resi conto di quanto fossero preziosi per me tutti loro.
Spero solo che Levi non se la prenda perché non sono andata da lui.
Quasi quasi meglio fare un salto a controllare.



"Ehi.. sono io, apri."

"Torna dov'eri."
Ecco, appunto. Esattamente come immaginavo.
"Dai Levi, muoviti. Ho mangiato più in fretta che potevo per fare in tempo a stare un po' con te."
Sentii sbuffare e dei passi.

Grazie a dio si era deciso.

"Allora, che vuoi?"
"Ma ti sembra il modo? Che hai adesso si può sapere?"
Sembrava abbastanza nervoso, ma non ne capivo il motivo. Sicuramente non per la missione, non l'avevo mai visto così nemmeno durante le spedizioni fuori dalle mura o quando Rainer e Bertoldth si erano trasformati.

Levi:"Nulla, pensavo a delle cose prima che arrivassi."

Questo non prometteva nulla di buono.
"Parla."
Speravo che dal mio tono di voce non capisse quanto fossi tesa, ma probabilmente anche il muro l'aveva notato.

"Questa cosa ci porterà solo a farci del male."

Ma che cazzo sta dicendo? Già ho capito dove vuole andare a parare.

"Perché mai dovrei farti del male?"
"Non mi fido. Di nessuno."

"Mi pare che ormai di me dovresti."
La voce stava iniziando a tremare, ma non volevo assolutamente mostrarmi debole davanti a lui.

"Già, dopo che hai passato la nottata con Eren e sei venuta qui giusto una mezz'ora."

Non voglio crederci.

"Eravamo tutti insieme stupido! Levi sai una bella cosa? Fanculo. Arrivederci."
Uscii sbattendo la porta senza preoccuparmi delle conseguenze delle mie azioni.
Discutere con lui era totalmente inutile.



Ho fatto una cazzata, sì.
Peccato che non si possa tornare indietro, e anche se si potesse probabilmente lo rifarei, sono troppo arrabbiata.
Le lacrime mi scendono calde sulle guance, mentre cammino velocemente sperando di trovare gli altri dove li avevo lasciati.

Sento gli occhi di tutti addosso. Forse aprire la porta cosí non era stata una buona idea.
"Che cosa succede? T/n!"
Il primo a corrermi incontro è Armin, seguito da Mikasa e Eren.
Jean:"Cos'ha fatto quel coglione stavolta?"


Raccontai com'erano andate le cose, cercando di ascoltare i loro pareri e capirci qualcosa.
Ma erano più straniti di me.
Armin:"Per me ha paura."
Era seduta di fianco a lui, con la testa poggiata sulla spalla che per fortuna ero riuscita a calmarmi, anche perché tra poco dovevamo andare sulle mura, mancavano più o meno 15 minuti all'arrivo di quel gigante.

Perfetto, proprio lo stato d'animo giusto per affrontare una missione.

"Qualsiasi cosa sia, non ho la pazienza di stare dietro alle sue cazzate, non dopo tutto quello che c'è stato tra noi. Eren, mi spiace non averti ascoltato."
Nessuna risposta.

Alzai la testa ma mi accorsi che Eren non era lì.
Mikasa:"Ma dove.."
"Presto, ho capito dove potrebbe essere!"
L'urlo di Armin mi fece rendere conto subito di dove potesse essere ora quell'idiota del mio migliore amico.

Non dirmi che ha davvero fatto quello che sto pensando.



Arrivati in cortile, li vedemmo discutere da lontano.
Non avevo mai corso così veloce in vita mia.
Le uniche parole che riuscii a sentire furono "Questo è per tutto quanto, stronzo."

Poi partì un pugno.

Eren aveva appena tirato un pugno a Levi.

10 minuti prima di una delle missioni più importanti.

Ora eravamo veramente nella merda.

𝚄𝚗 𝚌𝚞𝚘𝚛𝚎 𝚍𝚒𝚟𝚒𝚜𝚘 𝚒𝚗 𝚍𝚞𝚎.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora