Eʀᴇɴ.

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Entusiasti scendemmo tutti in cortile dove il comandante Erwin ci stava aspettando.

Inizió con un lunghissimo discorso sul coraggio, su come saremmo dovuti essere pronti a sacrificare ogni cosa per il bene dell'umanità e su quanto fosse fiero di noi.

Nell'elenco dei 10 migliori per fortuna ci furono anche tutti i miei amici. Io, Eren, Mikasa, Armin, Bertoldth, Rainer, Connie, Sasha, Jean e Marco.
Entrammo tutti nel corpo di ricerca.

"Tra due giorni ci sarà una missione! Pensate di essere pronti?"

Quelle parole di Erwin mi fecero tornare con i piedi sulla terra. Da quando aveva iniziato a parlare mi ero leggermente persa nei miei pensieri.
Ci guardammo per un attimo e notai un velo di preoccupazione nello sguardo di ognuno di noi, ma da una parte eravamo curiosi, e quello superava la paura iniziale.

"Sì comandante." Rispondemmo tutti insieme, in coro.

"Molto bene! Allenatevi duramente! Sono felice di avervi in squadra! Ora vi lascio nelle mani di Hanji e Levi"

Tutti ma non lui adesso.

"Muovetevi."  Sbottó quest'ultimo, facendomi sbuffare.

Fu in quel momento che arrivó a cavallo un uomo del corpo di guarnigione visibilmente pallido.

"Capitano Levi! Il gigante colossale ha fatto una breccia nel muro del Wall Rose nel distretto di Trost!"

Non di nuovo.

Vidi Eren cambiare completamente espressione, da felicità di poco prima a rabbia.

Anche l'espressione di Levi cambió in un secondo.
"Siete soldati adesso, prendete i cavalli e seguitemi. Veloci."

Sembrava quasi surreale come dopo neanche cinque minuti dalla nostra ammissione al corpo di ricerca ci trovassimo davanti uno scenario simile. Nessuno di noi era preparato per tutto ció, ma non avevamo altra scelta.

Ero immersa nei miei pensieri e mi erano tornati alla mente ricordi davvero brutti, la disperazione delle persone che avevano perso tutto probabilmente mi rimarrà in testa per sempre.

"Li uccideró tutti."
L'urlo di Erenmi risveglió, facendomi rendere conto che non c'era tempo per preoccuparmi, dovevamo agire. A volte invidiavo il suo coraggio e la sua prontezza in quelle situazioni, cosa che io non sempre avevo.

"Qualcuno ha visto Bertoldth?" Chiese preoccupato Connie.

Effettivamente, il ragazzo non si vedeva da nessuna parte. Nemmeno Rainer sapeva dirci come fai, ma in quel momento non avevamo tempo per pensarci.

Montammo a cavallo e ci dirigemmo verso Trost, il più velocemente possibile.



Quello che ci apparve davanti faceva davvero paura, la cittá era completamente invasa dai giganti.
Molte abitazioni erano distrutte, e tra le macerie giacevano resti di corpi e c'erano tracce di sangue sparse un po' ovunque. Quelle immagini mi riportarono alla mente Shiganshina, facendomi salire un groppo in gola.

Ci informarono gli uomini del corpo di guarnigione che quel bastardo del gigante colossale era sparito esattamente come aveva fatto anni fa.

Armin, Mikasa e Eren andarono con Levi e gli altri.
Io rimasi con Hanji, Jean, Rainer e Bertoldth.


La paura iniziale fece posto all'adrenalina.
Mi lanciai in mezzo ai giganti e con un colpo netto riuscii ad abbattere il mio primo gigante.
"Ce l'ho fatta!" Gridai, mentre comparve un sorriso sul mio volto.
Ero al settimo cielo, iniziai a colpire più giganti possibili, con Jean al mio fianco ad aiutarmi.

𝚄𝚗 𝚌𝚞𝚘𝚛𝚎 𝚍𝚒𝚟𝚒𝚜𝚘 𝚒𝚗 𝚍𝚞𝚎.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora