Capitolo 30

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Uno dei ragazzi mi tira uno spintone allontanadomi da loro di qualche metro. Non gliela lascio passare liscia, non la faranno franca, non continueranno a picchiare Harry.

"Ma la volete smettere?!"
"Stanne fuori"

Presi il braccio di uno dei ragazzi e gli diedi un morso tanto da non staccarmi quasi più. Come faccio io da sola a riuscire a farli smettere e mandarli via?

"Se non la finite chiamo la polizia è chiaro?"
"Kylie, è una faccenda nostra"
"Non mi interessa, la dovete smettere, oh chiamo la polizia"
"Ma chi è? La tua ragazza?"
"No, non è la mia ragazza"
"Eh allora chi è? La ragazzina che ti para sempre il culo?"

Iniziarono a ridere, certo che sono proprio ignoranti. Harry lancia degli sguardi omicidia ai tre ragazzi mentre tiene un braccio intorno allo stomaco e un labbro sanguinante. No, non sono la paraculo di Harry, ma quando si tratta di proteggere una persona a cui tengo molto, sono la prima ad intervenire.

"Allora, ve ne volete andare?!"
"Sisi, Harry ti sei preso proprio una bella paraculi, ma la prossima volta, scegline uno, così è in grando di tirarci qualche pugno pure a noi"
"Fanculo"
"Ohohoh...duro il ragazzo, almeno impari e la prossima volta non la tocchi più hai capito?! Hai capito?!"
"Si ho capito"
"Bene e tu invece, sei proprio una bella ragazzina"mi tira su il mento con l'estremità dell'indice "non mi toccare!"
"Ohoh...ma qua a Chicago sono tutti così scontrosi"

Si allontanano, salendo su un pick-up proprio difronte alla mia auto.
Harry è li, fermo davanti a me ansimante mentre porta una mano sulle labbra togliendo il sangue che confinua a fuoriuscirgli.
Nessuno dei due sa cosa dire o cosa fare, vorrei tanto aiutarlo; forse dovrei invitalo a passare la notte con me, ma come ha detto lui nella lettera dobbiamo mantenere le distanze.

"Harry"
"Si"
"Vuoi..."
"Cosa?! Farmi fare un'altra figura davanti a un gruppo di ragazzi?"
"No, ma io..."
"No ma io niente. Ho fatto la figura del perfetto idota davanti a loro, con una ragazza che mi aiuta e che mi difende, incredibile, sai, so cavarmela benissimo da solo, come in tutti questi anni"
"Okey, allora la prossima volta fatti ammazzare, così vedo che sei più contento"

Mi giro dirigendomi verso la macchina. Cosa ho fatto di male? L'ho semplicemente aiutato, non vedo quale sia il problema. Se non fosse per me ora sarebbe ancora li a morire soffocato, ma chi lo capisce. Appena sto per aprire la portiera della macchina dei passi mi vengono incontro e si fermano a pochi centimentri da me.

"Scusa"
"Ah ora ti scusi..."
"Si"
"Che faccia tosta"
"Prego?"
"Che faccia tosta che hai"
"Si, hai visto?"
"Ma perchè ti comporti così?"
"È il mio carattere qualche problema?"
"No...ma tu provi ancora qualcosa per me?"
"Non lo so"

Ecco, come pensavo, troppo bello per essere vero, pensavo che finalmente piacevo a qualcuno a cui piace anche a me, ma è stato solo tutta un'illusione.

"Potresti accompagnarmi a casa?"
"Si, sali"
"Grazie"

Ha pure il coraggio di chiedermi un passaggio, dopo che mi ha insultato e trattato male perchè ho voluto proteggerlo, va beh, portiamolo a casa.

Mettiamo contemporaneamente la cintura di sicurezza e parto verso il campus. Il tragitto lo stiamo passando silenziosamente e l'unico rumore all'interno dell'abitacolo è la musica soft che misi prima di venire alla festa.

"Ma che musica ascolti?"
"Musica leggera, qualche problema?"
"No"
"Mh, bene"
"Ma fa schifo, mi fa dormire"
"Beh, questa è la mia auto, ascolto quello che voglio, non ho bisogno di qualcuno che mi dica cosa devo fare, sono autonoma"
"Ok ok, calmati"
"Ma perchè sta sera sei così scorbutico? Mi odi?"
"No"
"Mh"
"Ti ho detto di no"
"Ho capito! Non sono sorda"
"Perchè fai questa strada?"
"Mi trovo meglio"

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