Capitolo 13

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"Chi è Kylie?"
"Oh, mia madre"
"Non le rispondi?"
"No, le ho scritto che ora ho da fare, la richiameró piú tardi"
"Sicura?"
"Sisi"

Non posso dirgli che è Adam, dopo si preoccuperebbe per me, incomincia anche lui a farmi domande su domande del perchè vuole parlarmi.
A dire la verità, non lo so neanche io perchè vuole sentirmi, sarà per un'uscita tra amici di sicuro.

"Okey, abbiamo finito"
"Grazie per avermi aiutato"
"Per te, tutto"
"Ultimo favore"
"Cosa?"
"Abbracciami"

Mi salta addosso prendendomi per le braccia, avvolgendomi tutta.

"Attento che stropicci tutti i fogli hahahah"
"Ora ti faccio il solletico"
"No, ti prego hahahha"

Strisciammo per terra fino ad arrivare completamente sdraiati sulla moquet con io sopra di lui. Le sue braccia mi avvolgono ancora, sono strette al mio petto.

"Che bello guardare il soffitto"
"Sarebbero meglio le stelle, peró va bene anche il soffitto"
"Ora devi andare?"
"Si, mi devo fare la doccia, preparare le borse per domani e chiamare A...."
"Chi?"
"Mia madre"
"Ah, vero che ti ha chiamato, chissà cosa vorrà...magari i tuoi vicini le hanno raccontato di come eri vestita sabato mattina"
"Ma che spiritoso, speriamo di no...l'unica cosa che vorrei in questo momento è una ramanzina da parte di mia madre"

Mi alzo, sistemandomi la felpa chiudendola per la lampo fino al collo. Infilo le mie toms azzurre, tirandomi su per la spalla la mia cartella piena zeppa di libri.

"Non dimenticarti il caffè"
"Nono, devo ancora finirlo"
"Allora ci vediamo domani"
"Va bene"
"Ti voglio bene"
"Anche io"

Chiudo la porta alle mie spalle, ed i miei pensieri si concentrano solo sulla telefonata che dovró fare una volta arrivata a casa. Tiro un sospiro ed inizio a camminare.

Il campus è silenzioso a quest'ora del pomeriggio. Tutti gli studendi sono nelle loro stanze a studiare e questo è anche una cosa che mi fa ripensare nel trasferirmi al campus. Le camere sono comode e spaziose, si puo studiare tranquillamente senza urla provenienti dal cortile o dai corridoi. Inoltre, riuscirei a gestirmi mille volte meglio. Potrei anche concedermi qualche minuto in piú alla mattina, cosa che ne avrei molto bisogno. Ma per ora resto dove sto, riprenderó in mano questo discorso piú avanti.

Senza nemmeno accorgemene, sono davanti alla mia auto. È leggermente sporca, ma la amo allo stesso. Tutti, compresa Sally, hanno una super macchina, piena di optional e oggetti elettronici. Io ho una 500s nera, credo che per una ragazza di 20 anni andrebbe piú che bene. Non so che macchina ha Harry, l'unica volta che l'ho visto guidare era il pick-up quella sera quando mi riportó a casa. Forse non ce l'ha, o forse ha davvero una bella e costosa macchina.

Metto in moto e parto. Mentre percorro il parcheggio del campus per uscire, il telefono mi squilla. Osservo lo schermo e mi ritrovo il numero di Adam, ancora. Cerco di rispondere senza incidentarmi, non sono un'ottimo pilota senza una mano.

"Pronto?"
"Pronto Kylie"
"Sono in macchina, ti richiamo dopo"
"Ah okey"
"Ora attacco, vorrei arrivare in casa sana e salva"
"Certo a dopo"

Attacco, rimettendomi in sesto. È davvero dura guidare con una mano, io non ne sono in grado quindi, guideró sempre con due mani per sicurezza.

Arrivata a casa, parcheggio davanti alla porta di entrata prendendo le borse che avevo da giorni nel bagaiaio.

Mentre sono in ascensore, mi guardo e sembro diversa. Sembro una ragazza piú viva, piú brillante, meno spenta e cupa.

Se ci faccio caso, non sto nemmeno prendendo le pastiglie per rilassarmi, le ho accantonate nella borsa da piú di un mese, non era mio solito.

Forse era proprio questo quello che mi serviva: Niall. Qualcuno che mi capisse, che mi spronasse, che mi facesse vivere veramente una vita da ragazza.

Apro la porta di casa e butto la cartella sul divano. Tolgo le scarpe e la felpa che avevo indossato come giubbino autunnale e mi dirigo in bagno.

Accendo l'acqua della doccia e sfilo piano i miei vestiti; la casa è fredda, dovró iniziare ad accendere i caloriferi per dare una leggera riscaldata alla casa.

Entro nella doccia e mi lascio trasportare dall'acqua calda. Il mio corpo si rilassa al contatto con l'acqua e il profumo di pesca che lascia il mio docciaschiuma mi riempie le narici di un dolce profumo.

[...]

Dopo aver asciugato i capelli con il phone, mi dirigo in soggiorno prendendo dalla tasca della mia felpa il telefono che avevo messo prima in macchina.

Mi siedo sul divano, facendo attenzione a non sedermi sulla parte bagnata dell'asciugamano. Prendo il telefono nella parte delle chiamate perse cercando il numero di Adam.

Metto il telefono in vivavoce, in questo modo posso anche vestirmi mettendomi il pigiama.

"Pronto?"
"Ehi Adam"
"Sera Kylie"
"Mi devi parlare?"
"Si"
"Dimmi pure"
"Venerdì sera sei libera?"
"Si, perchè?"
"Vorresti uscire con me a cena?"
"Ohw, beh"
"Una cena normale tra amici, a mangiarci una pizza nel mio appartamento, non è fuori città, è vicino alla scuola"
"Si, per me va bene"
"Allora a venerdì per le 8:30 , non prenderla come una cena importante, non preoccuparti, voglio solo passare del tempo con te"
"D'accordo, non c'è problema, non mi dispiace che una persona voglia passare del tempo con me, quindi grazie"
"Sono contento, buona notte Kylie"
"Buona notte"

Adesso ogni venerdì sera sono impegnata, non è da me. Sono sempre stata a casa il venerdì e credevo che sarei sempre rimasta a casa anche andando la campus.

Ma non mi dispiace questa modalità di vita, mi da grinta, mi distrae dalla vita impegnata di ogni giorno...è tempo di cambiare e lo faró, restando sempre nei mie argini.

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