Capitolo 25

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Stare con loro a cenare è una delle cose più belle che si possano fare nella vita.
Amo stare con loro, soprattutto ora, che Harry non è presente perchè è andato via con delle persone e siamo qua tutti insieme.
Posso godermi tranquillamente la serata senza che nessuno me la rovini.

Ormai sono ben due settimane che non ci guardiamo più e tra pochi giorni sarà anche il mio compleanno.
Vorrei fare una piccola festa, ma ho la sensazione di impegnare le persone per farmi un regalo: forse dovrei dire alle persone invitate di non farmi nessuno regalo, ma sarebbe scortese e pazzoide da parte mia; tutti vogliono un regalo per il suo compleanno, anche io, ma ho vergogna di infastidire e impegnare la gente per una ragazza che a malapena conoscono.

"Ehi Kylie, ci sei?"
"Sisi, ci sono"
"A cosa stavi pensando?"
"A niente, stavo semplicemente assaggiando la pasta con gusto"
"Mh...speriamo"
"Che c'è non ti fidi?"
"Si che mi fido, mi sono sempre fidato di te, come potrei non fidarmi"
"Lo so, ma sembrava che eri confuso, che pensassi che stessi mentendo"
"No, stai tranquilla"

Prendo il mio bicchiere d'acqua sciacquando la bocca.

Mi alzo e mi dirigo in bagno, portando con me la borsetta con dentro i trucchi.

Mentre salgo le scale un vuoto nello stomaco mi compare e una fitta percorre tutta la mia spina d'orsale. Quella camera, quella maledetta camera, con quel letto e quei ricordi, quella notte malefica, anzi, quella serata malefica in cui tutto cambió, tutto.

Mi diressi il più velocemente possibile in bagno dove chiusi la porta alle mie spalle.

Allo specchio, sta sera è riflessa l'immagine di una ragazza abbattuta, priva di emozioni e stanca. Anzi, dentro di lei si sprigiona l'emozione della depressione mischiata con quella dell'amore, un miscuglio che mi scioglie, che mi rende impotente di reagire e mi fa rimanere in quel mio guscio asociale che ormai ho da anni. Speravo di averlo schiuso una vola per tutte arrivata qui, ma invece era solo una stupida illusione, una delle tante che mi faccio in continuazione.

Vorrei qui lui al mio fianco ora, perchè anche se non ho capito alla perfezione cosa provo per lui, ho capito che è quella persona che ti fa venire le farfalle nello stomaco, quella persona per il quale la tua testa è sempre posizionata con i pensieri.

Forse dovrei confidarmi con qualcuno, forse è proprio quello che devo fare e quel qualcuno sarà Niall.

Sarà un colpo per lui, perchè comunque tiene a me e sapere che mi "piace" Harry, ovvero ragazzo puttaniere, puo rimanerci male per me e iniziare anche lui a non capire più niente, ma devo dirlo a qualcuno, confidarmi con ció che succede e l'unica persona che puó capirmi, perchè conosce come realmente sono fatta è Niall.

Tiro indietro i capelli spostandoli da un lato, prendendo la matita e iniziando a rifinirmi l'occhio per sistemarlo e renderlo più acceso.

Il bagno è alquanto sporco, una ripulitina non farebbe male, ma non è compito mio, non abito qua e non mi metteró di certo a sistemarlo.

Esco dal bagno e ripercorro il corridoio che porta alle scale ancora più velocemente di prima per evitare quelle sensazioni che provai prima.

"Eccola che arriva!" Esclamó Louis.
"Arrivo ragazzi"
"Non perderti il gioco"
"Che gioco?"
"Obbligo o verità"
"Oh, io non gioco"
"Va beh, comunque siediti qui in cerchio con noi"
"Va bene"

Mi sedetti e presi in mano il bicchiere di vodka che mi passó Louis.
Lo tenni in mano fermo stretto, mentre ascoltavo attentamente il gioco.

"Allora Sally tocca a te, cosa scegli?"
"Mhh... obbligo"
"Mostraci le tue tette"
"Ovvio, che si"

Tutti i maschi iniziaro a fare versi perversi anche alcuni che non avevo mai visto, ma molto carini.
Sta mostrando le sue tette al pubblico e Louis sembra molto interessato.

"Da chi te le faresti toccare?"
"Ahh...da nessuno"
"Dai Louis vai tu"

Che scene ridicole, ma il bello è pensare cosa stia provando Sally in questo momento, mentre il suo amato le sta palpando le tette, anzi in parole povere le sta spremendo.

"Dai Kylie gioca" mi disse Niall
"Ma se poi mi fanno fare quelle cose, io non sarei mai in grado di farle e potete anche emarginarmi"
"Basta che scegli le veritá e tutto andrà liscio, sanno come sei fatta se non sono così stronzi non credo che ti metteranno in ridicolo"
"Mh...va bene"
"Bellaa...ragazzi Kylie si unisce a noi"
"Okey, allora questo giro sarà tuo, cosa scegli?" credo che si chiami John il ragazzo che mi sta parlando.
"Verità"
"Ehm...chi ti faresti del gruppo?"
"Eh...non lo so"
"Dai, un nome a caso, Harry?"
"Eh, si Harry"

Divenni tutta rossa come un pomodoro, mi sentivo molto a disagio, ho detto a tutti che mi farei Harry, cosa che non direi mai a nessuno.

"Dai, sappiamo che è un gioco, queste cose non usciranno mai da questa casa anche perchè siamo tutti sbronzi e nessuno si ricorderà qualcosa domani mattina"
"Giusto"

Io non sono sbronza, per cui mi ricorderó tutto quelle che abbiamo fatto. Ovviamente non andró a dirlo a nessuno, non sono una che va a spifferare in giro.

"Kylie non bevi?"
"Oh si ora bevo, faccio piano"
"Ecco chi arriva!!"

Dei passi si avvicinano alla mia schiena e qualcuno si sedette sulla poltrona poco distante da me.

Harry.

"Ciao ragazzi"
"Sei venuto per giocare con noi?"
"No, sono solo venuto qua per stare con voi e basta"
"Finito con i tuoi amici?"
"Una noia, voi continuate pure"

Inizia a sorseggiare il suo drink mentre io faccio lo stesso col mio. Non mi degna di uno sguardo e perchè io dovrei guardarlo?

Sento che sto per innervosirmi, ma mi succede sempre quando sono in presenza di lui.

"Non mi saluti?"
"Oh ciao Harry"
"Dai, possiamo farla finita con questa sceneggiata, mi dispiace di averti dato quel nome"
"Non importa, ora non è il momento, sono stanca e non è proprio il momento adatto per parlare dei nostri fatti"
"Okey"

Mi lascia un bacio asciutto sulla spalla andando a riposizionarsi sulla poltrona.

Sally mi guarda divertita e non la smette di fare la stupida, gesticolando con i pollici.

"Oh Harry!" Disse un ragazzo
"Dimmi"
"Sai cosa ha detto Kylie?"
"Cosa?"
"Che ti farebbe"

Ma che cazzo? Starsene zitto, no?

"Stava schernzando" disse Niall.
"No era seria" ripete il ragazzo.
"Stava scherzando!"
"Okey okey, calma amico"
"Ma anche se fosse? Che problema c'è? Sei sexy, a me non dispiacerebbe"

Sprofondai nella mia vergogna e feci un sorso lungodal bicchiere, per rilassarmi. Cosa ha parlato ha fare? Ora chissà cosa penserà nella sua testa malata.

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