Capitolo 26

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La serata va avanti tranquillamente, non è successo niente di strano di quello che pensavo e sono estremamente felice per questo.

La poltrona, sulla quale ormai sono seduta da un paio d'ore sta iniziando a sprofondare e cerco di spostarmi in un'altra posizione senza fare eccessivo rumore con le scarpe sulla pelle marrone.

Il ghiaccio all'interno del mio bicchiere è quasi sciolto, e credo che il cocktail non abbia piú il sapore di una volta...nemmeno mi piace.

Sally è sdraiata sul pavimento immersa in un sonno profondo, non so nemmeno io come faccia a dormire sdraiata per terra su un misero tappeto.

"Ragazzi cosa volete fare?"
"Un altro giro"
"Dello stesso?"
"Si"

Niall e mezzo sbronzo, non capisce nemmeno dove si trova e le sue guance sono piú che rosse, sono bordó.

"Cosa farai per il tuo compleanno?"
"Oh, non lo so, credo che non faró niente"
"Come niente!"
"Eh si, non so cosa fare, come organizzare la festa"
"Ci penso io, non ti preoccupare"
"Va bene, grazie"

La responsabilità è di Niall, se fa un festa di schifo è colpa sua, ma tanto sarà bellissima, come lui, come il suo carattere, come il suo modo di pensare e nel rendere felici le persone.

L'orologio segna la 1:00 di mattina e credo che dovrei andare anche perchè domani devo dedicarmi interamente allo studio.

Guardo fuori dalla finestra e un temporale si è abbattuto proprio ora e sta piovendo fortissimo. Forse è meglio che aspetto ancora un po' prima di immergermi nella tempesta, probabilmente tra qualche minuto finirà.

Harry, non l'ho osservato gran che questa sera, anche se è arrivato da appena 1 ora. La mia mente si è allontanata da lui in questo periodo di tempo, forse provo ancora rabbia e odio nei suoi confronti, per il modo in cui si è comportato quella volta.
Ma se ci penso bene, lui non ha fatto niente, non stiamo insieme, a me non importa niente di lui di cosa fa di chi bacia e soprattutto di chi si fa.

Mi fa male stare vicino a lui, pur per il semplice fatto che ora il mio stomaco è in disordine, penso a lui e a quel bacio che per lui non è stato niente per me è stato tutto. Ma devo tenergli tasta alta ed essere rigida con lui, non voglio sembrare debole nei suoi confronti, gliel'ho dimostrato prima, provando indifferenza dopo il bacio asciutto che mi ha lasciato sulla spalla.

Prendo un sorso dal mio cocktail, ormai col sapore piú di acqua che fragola. Mordicchio la cannuccia all'interno della mia bocca, sono nervosa. Sia per il semplice fatto che Harry sta parlando con una biondina arrivata poco fa, di cui non mi sono degnata molto di osservarla, penso che sia un'amica di qualcuno di loro, oppure è arrivata proprio per Harry, sia per tutta una serie di fattori.

"Ehi Kylie"mi disse Sally.
"Dimmi"
"Ma perchè stai fissando Harry e quella ragazza?"
"Boh non lo so, ma non li sto fissando"
"Pensi che sia stupida?"
"No, ma veramente..."
"Ah...zitta, ti piace Harry, ammettilo"
"No, non lo so nemmeno io, non è il mio genere capisci? E poi...non potrei mai piacerli"
"Uhm...convinta tu...ma chi è quella ragazza?"
"Non lo so, te lo stavo per chiedere"
"Ora lo scopriremo"

Sally lancia una nocciolina sulla testa di Harry tramite la cannuccia del suo cocktail facendola rimbalzare poi a terra.

"Che vuoi?"
"Volevo solo sapere chi è quella ragazza"
"Lei, è una che ho conosciuto ad una festa in questa casa"
"Eh perchè è qui?"
"Era con me questa sera"
"Questa è una festa tra di noi, capisci, tra di N-O-I" gesticola con le mani formando un cerchio per identificarci.
"Ho capito, allora ce ne andiamo"
"Divertiti"
"Ovvio che ci divertiamo"

La biondina mi lancia uno sguardo divertito, ma che cazzo vuole? Un'altra che pensa le stesse cose di Hope? O meglio come pensava Hope.
Certo che qua a Chicago le troie ignoranti hanno una grande fantasia.
Harry si allontana con lei, senza nemmeno girarsi, o degnarmi di un saluto, ma perchè dovrebbe farlo? Quando noi due non sia niente?

"Occhio non vede cuore non duole"
"Cosa?"
"Occhio non vede cuore non duole, non conosci questo detto?"
"Si che lo conosco, ma non capisco cosa centri adesso, in questo momento"
"Centra eccome...ho mandato via Harry e quella sottospecie di ragazza in questo modo tu non soffri vedendo Harry che pomicia con un'altra"
"Oh ma finisci?!"
"Kylie...calmati, non ti agitare"
"Non ti agitare?! Sarà la millesima volta che ti dico che a me non piace Harry, okey? Io non lo amo, okey? Perchè dovrei essere gelosa?"

Una frase emessa tra singhiozzi e parole struscicate, forse l'acol sta avendo il suo effetto, non avrei dovuto bere quel cocktail alla fragola, che mi ricordava l'antibiotico.

"Kylie calma, perchè piangi?"
"Non lo so"
"Va bene, ehm vuoi andare a casa?"
"Si, voglio stare lontano da tutti"
"Vuoi che vengo con te?"
"No"
"Ma perchè non lo ammetti?"
"Io...non lo so nemmeno io cosa provo per lui, penso che sia una cotta passeggera"
"Kylie...non piangere ora calmati"

Appoggiai il bicchiere e mi diressi sul uscio della porta. Nessuno se n'è accorto che me ne sto andando, a parte Sally.

La pioggia non ha ancora smesso anzi, è aumentata. Non ho con me un ombrello, ne una giacca col cappuccio.
Tutto mi sta andando storto oggi tutto, compreso il mio incontro con Harry.

Mi imbatto nella pioggia, la quale mi bagna tutta. Tengo la testa bassa mentre mi incammino per il mio appartamento. Sarei potuta venire con la macchina, il che mi avrebbe reso il ritorno a casa meno schifoso di quello che sto facendo.
Se a Sally avessi detto che non avevo la macchina mi avrebbe riportato lei a casa, ma ero troppo incazzata, ero come ansiosa, matta, non riuscivo a controllarmi e soprattutto ero arrabbiata un casino con Sally per il semplice fatto che mi ha praticamente obbligato a dire che provo qualcosa per Harry.
Potevo chiedere a Niall se poteva imprestarmi il pick-up e usare il suo veicolo, ma ero incazzata anche con lui per essersi ubriacato in quel modo, non che io sia sobria, ma almeno so quello che sto facendo.
Tolgo i capelli dalla faccia che si sono appiccicati per via della pioggia, quando un'auto si avvicina a me tirando giú il finestrino.

La riconosco, bianca, è sua, proprio lui dovevo incontrare? Beh, si.

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