La storia si ripete (Parte IV)

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-Tesoro, tutto okay?-

Aveva raccontato ogni cosa ai gemelli, anche se in maniera sommaria e, purtroppo, non aveva trovato affatto il loro appoggio.

Non certo quello di Ares. Viktor invece sosteneva che fossero entrambi a sbagliare e che non ce ne fosse proprio bisogno.

-Decidi se vuoi fare ancora la bambina...-

Sharlize storse la bocca sentendo il commento che Ares liberò, muovendosi dritto verso le numerose invitate di Karen, l'amica di Darco. Considerando quali erano i pronostici, l'Hegland non pensava avrebbe trovato anche un intrattenimento. Come Darco, non apprezzava in modo particolare le bolge. Ma non avrebbe certo dato spettacolo come stava facendo Rich, in acqua insieme a delle lupe o come Darco, immerso in una nuvoletta insieme a Karen e un'altra ragazza.

I fumi delle fiammelle sull'acqua iniziavano a colorare di violetto l'atmosfera, per il momento era tutto ben visibile, ma probabilmente, durante la serata, lo sarebbe diventato sempre meno. Non impiegò molto a trovarsi qualcuna e a portarsela nella zona della grotta riservata alle camere private.

-Per ora vado da Monica, poi appena torna giù... gli parlo.-

Sentenziò verso il diurno rimasto con lei che scese a guardarla e, gentile, le afferrò il capo, baciandole la fronte e guardandola -Va bene... sta' tranquilla.-

Sharlize apprezzò che non avesse infierito, come avrebbe fatto chiunque altro e annuì, non resistendo però a stringergli la mano, quando lo vide oltrepassarla per raggiungere chissà chi -Grazie, Vick.-

Quello le strinse le dita a sua volta, guardandola e infondendole nuovo calore, per poi mimarle con le labbra "Ti penso sempre".

Riuscì a farla arrossire e lui annuì, come a confermare la cosa. Passò il pollice sulla sua bocca, con delicatezza, poi si allontanò a malincuore.

Non aveva molta voglia di intrattenersi con qualcuno in particolare, per cui si sarebbe limitato a cercare suo fratello e unirsi alla sua festa privata.

Sharlize non poté che bearsi delle attenzioni del bruno, anche se sapeva bene quali fossero le apparenze a cui tutti loro dovevano rispondere, anche perché non potevano più lasciarsi andare come volevano... benché Vick non le fosse sembrato dello stesso avviso.

A differenza di Ares, leggeva nei suoi occhi un'attenzione continua, una premura verso il suo stato che la faceva sentire del tutto al sicuro... tanto che in quei giorni, anche solo la consapevolezza di potergli stare vicino senza avere di continuo il senso di colpa legato a Filipp, per lei era stato un vero sollievo.

Da quando non si avvicinava più intimamente al giovane Domatore, le sue nausee erano passate e, anche quando si salutavano o si abbracciavano, non aveva comunque ansia... e questo perché sapeva che non rischiava di avvicinarsi a lui in una maniera che il suo corpo non avrebbe gradito.

Trovò rapidamente l'amica e decise di non bere niente fino a quando non avrebbe parlato con suo fratello, anche se temeva che si sarebbe trattenuto troppo su quella nuvoletta.

Quando si avvicinò alla compagna, poté notare facilmente come stava attirando gli sguardi di alcuni ragazzi, mentre parlava con due lupi.

Il vestito che stava indossando, a dispetto di come la luce soft lo illuminava, faceva notare molto bene l'armoniosità del suo corpo.

Anche per un'etero come lei non era semplice non apprezzarla. Anche se probabilmente era ormai l'enorme affetto che provava per lei a impreziosire la sua figura. Non riusciva a credere come fosse stato possibile che non si fosse mai accorta di quanto fosse speciale, in quegli anni.

V.  I TitaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora