Il Circuito (Parte V)

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La Malfoy sgranò gli occhi, sbiancando appena -Co... come perché? Hai detto che volevi aiutarmi, tu...-

E Raul la indicò, annuendo -Sì, voglio farlo. Ma le regole le stai imponendo tu. Non vuoi che fra noi accada niente di inappropriato e, per quanto ne so, un abbraccio per te lo è. Inoltre hai già detto che non vuoi parlare di Eamon, il che significa che tutto il discorso legato alla sfera sessuale, non vuoi affrontarlo... spiegami, adesso... come pensi che un problema venga risolto senza né parlarne, né affrontarlo per ciò che è? Per i miracoli mi sto ancora organizzando.-

La Malfoy non poté davvero dargli torto e si appoggiò alla parete, con espressione sconsolata.

C'era forse altro da dire? Le stava dicendo che il suo problema non poteva essere risolto mantenendo la cosa nella riservatezza e decenza più assolute.

-Eli', se non ti fidi di me, non ha davvero senso che tu sia qui. A questo punto, ti consiglio di parlare con uno specialista. Probabilmente ci metterà molto più tempo a risolvere il problema, ma almeno con lui potrai essere certa che quello che credi sia un grande segreto che nessuno immagina, non venga sbandierato ai quattro venti.-

Lì, vide i suoi occhi alzarsi luminosi su di lui e capì di essere stato indelicato, per lei era molto più dura di quanto non volesse far notare.

Si staccò dal lavandino, facendo per muoversi verso di lei, ma la ragazza decise di uscire dalla porta -Ehi, ehi, scusa... scusa, davvero.- ribadì, fermandola e afferrandola per le spalle e sentendola dirgli -E' solo che sta succedendo tutto così in fretta! In un giorno mi... mi sono successe troppe cose! Non ce la faccio! Non... non sono brava a... a palesare le mie debolezze, le mie mancanze, va bene?!-

-Questo perché sei noiosamente ossessionata dalla perfezione, ma ancora non hai capito che sono i difetti a rendere le persone interessanti, Eliza. Se non avessi letto questa crepa, nella tua invalicabile barriera, avrei continuato a ignorarti come ho sempre fatto e certo non mi sarei proposto per starti vicino, in questa cosa che, con me o con chi per me, dovrai affrontare... non sei nella condizione di poterti permettere questa insoddisfazione fisica e mentale.- le disse, vedendola irrigidirsi e assumere un'espressione assorta, cosa che lo deluse -Lo vedi come fai? Ti chiudi a riccio, non so nemmeno se mi stai ascoltando...-

-Certo che ti sto ascoltando.- fece subito lei -Ho capito cosa mi stai dicendo, ma non puoi pensare che ti parli di cose mie, intime, dall'oggi al domani...-

-Non è quello che ti sto dicendo, Eliza. Lo vedi che non mi ascolti?-

E quella sospirò, decidendo quindi di sollevare di nuovo il viso su di lui, sentendolo dirle -Ti sto chiedendo un'apertura verso pensieri che non sono i tuoi, Eliza. Sei partita imponendo solo paletti, paletti che non ci permetteranno di risolvere nulla. Ti sto chiedendo di non alzare le mani e spingermi lontano, a prescindere. Se sei pronta ad assicurarmi questo, allora sarò ben felice di aiutarti, solo non precluderti possibilità che ora come ora non conosci.-

La pregò, guardandola con pazienza.

Dio, sembrava così sincero...

Annuì, non potendo davvero non provare a dargli fiducia. Dopotutto non le aveva imposto nulla nell'immediato e, se si fossero conosciuti meglio, magari... magari avrebbe potuto davvero confidarsi con lui come faceva Bryanna.

-E' un sì?- le chiese, sollecitandola e la ragazza annuì di nuovo, dicendogli -Sì, Raul. Però devi avere pazienza...-

E si sorprese nel sentirsi trascinare fra le sue braccia, mentre le baciava la fronte e scendeva al suo orecchio -Vedrai che lo risolviamo...-

E quando sentì le sue parole di conforto, non poté davvero non aggrapparsi alla sua canottiera, sentendo un profondo sollievo invaderla -Grazie...- mormorò, sentendolo accarezzarle la schiena e la nuca.

V.  I TitaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora